Pista

EuroPista, l'Italia riparte dalle inseguitrici

12.08.2022 21:31

Argento per il quartetto femminile, battuto dalla Germania agli Europei di Monaco. Bravo Matteo Donegà nella Corsa a punti (quinto, vittoria per Benjamin Thomas), sottotono il quartetto maschile e Martina Fidanza nello Scratch


Un argento nell'Inseguimento a squadre femminile: inizia qui, da una medaglia che potevamo mettere in conto e che conferma l'affidabilità del quartetto donne, l'Europeo dell'Italia sulla pista di Monaco di Baviera. Una pista corta, 200 metri contro i 250 su cui solitamente si svolgono le manifestazioni internazionali, e quindi maggiore entropia nelle prove di gruppo (quanti giri son volati nella Corsa a punti in cui Matteo Donegà s'è debitamente illustrato?) e maggiori risorse fisiche da investire per contrastare la forza centrifuga.

Senz'altro indugio entriamo direttamente nella cronaca delle gare. Dopo una qualificazione tranquilla - secondo posto ieri con 4'16"510 alle spalle del 4'14"688 della Germania - l'Italia del quartetto femminile si è espressa al massimo oggi in un memorabile primo turno contro la Francia: nel quartetto, accanto a Rachele Barbieri, Vittoria Guazzini e Letizia Paternoster, è scesa in pista Silvia Zanardi al posto di Martina Fidanza che aveva fatto le qualifiche ma che oggi era concentrata sullo Scratch.

Una prova tutta a inseguire per le azzurre, sotto sin dal primo momento e arrivate ad avere fino a due secondi e mezzo di ritardo al terzo chilometro. A questo punto è entrata in scena una Vittoria Guazzini oversize, e con le sue trenate l'Italia è riuscita a passare avanti all'ultimo respiro, prevalendo per soli 47 millesimi col tempo di 4'14"489, più basso dei due crono tedeschi tra qualificazioni e primo turno.

Proprio le padrone di casa, nonché supercampionesse in carica di qualsiasi titolo (olimpico, mondiale, europeo stesso) della specialità, erano l'avversario per la finale, a cui l'Italia accedeva quindi col miglior tempo del torneo, anche se lontano dagli standard richiesti per conquistare un oro. Il quartetto di Marco Villa è partito forte, secondo un andamento di gara contrario rispetto al turno precedente: le azzurre sono arrivate ad avere oltre un secondo di margine a metà gara prima che la rimonta tedesca alzasse nettamente il livello dello scontro. Il sorpasso è avvenuto nell'ultimo chilometro, e stavolta Guazzini non è bastata ad arginare l'onda teutonica.

4'10"872 il tempo finale per Franziska Brausse, Lisa Brennauer, Lise Klein e Mieke Kröger, nulla in confronto al quattro-minuti-e-quattro del loro record mondiale, ma più che sufficiente per un nuovo titolo europeo. L'Italia (4'11"571 il tempo finale) in generale non dispiace, mancava un'Elisa Balsamo (anche se è antipatico dirlo per le presenti) e sicuramente il quartetto potrà crescere ancora. Fino a colmare il gap con le tedesche? Da qui a Parigi 2024 c'è ancora tanto tempo. Il bronzo è andato alla Francia che in meno di tre chilometri ha raggiunto il quartetto britannico.

Tra gli uomini pochi sorrisi nell'Inseguimento: ieri il quartetto formato da Liam Bertazzo, Francesco Lamon, Davide Plebani e Manlio Moro ha fatto il proprio in qualifica, terzo tempo (3'55"920) alle spalle di Francia (3'54"125) e Danimarca (3'54"280). I problemi sono arrivati nel primo turno di oggi contro i rivali (ormai storici) danesi: in svantaggio sin dall'inizio, il quartetto si è disunito dopo aver perso come da programmi Lamon al secondo chilometro e mezzo, il problema è che pure Bertazzo ha perso contatto dagli altri due, sicché la Danimarca ha avuto buon gioco nel raggiungere i resti sparpagliati qua e là della formazione azzurra, relegata così direttamente all'ottavo posto della classifica.

I danesi si sono poi dovuti arrendere alla Francia in finale: 3'50"507 il tempo di Quentin Lafarque, Benjamin Thomas, Valentin Tabellion e Thomas Denis contro il 3'51"692 degli avversari; bronzo alla Gran Bretagna sulla Geremania. Per l'Italia c'era in partenza la consapevolezza di dover recitare probabilmente un ruolo da comprimaria viste le assenze (rispetto alla formazione di Tokyo 2021 mancavano Filippo Ganna, Jonathan Milan e Simone Consonni), però anche le altre squadre non erano certo al gran completo. In ogni caso, discreta qualifica, pessimo primo turno, questo il bilancio per una competizione che certo non indirizzerà la storia della pista azzurra, ma che dovrà essere (e sicuramente lo sarà) tenuta in conto nei bilanci di Villa.

Le Velocità a squadre hanno parlato tedesco e olandese come da pronostico: Germania che nel femminile dello sprint continua a insegnare al mondo, il terzetto formato da Pauline Grabosch, Lea Sophie Friedrich ed Emma Hinze ha battuto in finale l'Olanda di Kyra Lamberink, Hetty Van der Wouw e Shanne Braspennincx, 38"061 contro 38"304; bronzo alla Polonia sulla Francia. L'Olanda si è ampiamente rifatta nel maschile, vincendo l'oro col 34"638 di Harrie Lavreysen, Roy Van den Berg e Jeffrey Hoogland, praticamente imbattibili. Superata la Francia (35"516), al terzo posto ha chiuso la Gran Bretagna davanti alla Polonia. In questo torneo l'Italia ha schierato un terzetto formato da Matteo Tugnolo, Matteo Bianchi e Daniele Napolitano: eliminata al primo turno proprio dall'Olanda dopo aver superato le qualifiche con l'ultimo tempo utile (36"813), la squadra azzurra ha fatto il possibile (36"559) contro gli oranje ma è stata ovviamente travolta. L'importante al momento è avere nuovamente un team in questa specialità, e che i ragazzi facciano esperienza.

Prova inaspettatamente sottotono per Martina Fidanza nello Scratch. La campionessa del mondo (in carica) di specialità è scivolata nelle retrovie quando la gara (lunga 50 giri) si è infiammata nel finale: a 11 tornate dalla conclusione c'è stato l'attacco della francese Jade Labastugue, a cui hanno reagito diverse avversarie (ma non l'azzurra, che comunque fin qui presidiava correttamente le prime posizioni); a 5 giri dalla fine la tedesca Lea Lin Teutenberg e la britannica Jessica Roberts si sono fiondate sulla transalpina, raggiunta e superata ai -4 (e qui Martina ha cominciato a retrocedere); Roberts ha insistito nonostante il gruppo incombesse alle sue spalle, ma a due giri dalla fine è partita Anita Yvonne Stenberg, norvegese quasi 30enne dalla carriera ricca di piazzamenti nelle prove di gruppo (l'highlight fin qui era un bronzo mondiale nella Corsa a punti a Berlino 2020) ma povera di titoli.

Ebbene, stasera per lei era il momento di colmare la lacuna: con una progressione irresistibile, Stenberg ha rimesso nel mirino la britannica, l'ha raggiunta a 100 metri dalla fine e con un'ultima curva sempre in spinta è andata a prendersi l'oro, davanti alla stessa Roberts e alla polacca Nikola Wielowska. 11esimo posto per Fidanza.

L'ultima prova della giornata è stata la Corsa a punti maschile, e qui abbiamo assistito a una spettacolare sfida tra Benjamin Thomas e Robbe Ghys: il francese l'ha spuntata di prepotenza, con quattro giri conquistati e 55 punti ottenuti dalle volate, compresa l'ultima che - a risultato già acquisito - ha apposto il sigillo a una gara strepitosa. Da parte sua il belga ha risposto per le rime, pure lui quattro giri presi ma qualche punto in meno allo sprint. Alla fine 135-123 per Thomas, con l'olandese Vincent Hoppezak che, puntando forte sulle cacce (ben cinque a segno nei 200 giri totali!), ha raggiunto quota 113, precedendo il tedesco Roger Klüge, osannato dal pubblico bavarese anche perché il 36enne della Lotto Soudal è sempre garanzia di spettacolo: quattro giri conquistati per lui e 104 punti.

Il bello della storia è che in tutto questo dispiego di cacce e controcacce, assalti e parate, azzardi e volate, Matteo Donegà ha recitato un ruolo da protagonista. Partito piano, il 24enne emiliano è cresciuto a dismisura nella seconda parte di gara, anzi in particolare nell'ultimo terzo, conquistando in questa fase ben tre giri; uno l'aveva già preso nella prima parte della prova, e gli 80 punti conseguenti dalle cacce fruttuose, sommati ai 12 presi negli sprint, porta a 92 e a un bellissimo quinto posto.

Domani programma ricco: nella prima sessione, dalle 10 alle 13, le qualificazioni della Velocità maschile (per l'Italia ci saranno Daniele Napolitano e Matteo Bianchi), torneo di cui si disputeranno pure i 16esimi, e poi dei 500 metri femminili (Miriam Vece, in lizza per una medaglia, ed Elena Bissolati) e dei due Inseguimenti individuali (Vittoria Guazzini e Silvia Zanardi; Davide Plebani e Manlio Moro); se gli italiani in gara si qualificheranno, disputeranno poi le finali nella sessione pomeridiana (dalle 17.30 alle 20.30), quando il torneo della Velocità arriverà ai quarti. Il programma sarà chiuso dall'Eliminazione femminile (ore 19.46, Letizia Paternoster si gioca l'oro) e dallo Scratch maschile (con Mattia Pinazzi).
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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!