Giro d'Italia 2026: l'ipotesi Bulgaria è sempre più concreta
Non c'è ancora l'ufficialità da parte di RCS Sport, ma la partenza bulgara è stata annunciata dai ministri dello Sport e del Turismo; tappe a Sofia e Plodviv
A quanto pare anche il Giro d'Italia 2026 partirà dall'estero. È giunta questa mattina dalla Bulgaria la notizia di un annuncio da parte del Ministro del Turismo Miroslav Borshosh e del Ministro dello Sport Ivan Peshev, che nel corso di una conferenza stampa congiunta presso il Consiglio dei Ministri avrebbero dato per ufficiale l'accordo con RCS Sport per la Grande Partenza della prossima edizione della Corsa Rosa.
Il possibile tracciato
Ancora ovviamente non è stato presentato il percorso. Quello che viene dato per sicuro da parte delle istituzioni è che si correranno in Bulgaria 3 tappe, come avviene di consueto per le partenze dall'estero. Intanto però alcune testate bulgare hanno lanciato le prime indiscrezioni che parrebbero confermate: tra le sedi di tappa figureranno ovviamente la capitale Sofia, ma anche la città di Plodviv; un'altra tappa sarebbe invece prevista nella fascia costiera del paese. In questo modo più o meno tutta la nazione sarebbe interessata dalle tappe del Giro consentendo di mostrare al mondo buona parte del proprio territorio.
Sofia e Plodvid, sia come partenze che come arrivi di tappa, possono consentire di costruire tappe anche piuttosto impegnative, come ormai avviene spesso nei primi giorni dei Grandi Giri, mentre la tappa sul mare sarà più prevedibilmente destinata alle ruote veloci (o eventualmente una cronometro).
Trasferimento senza riposo?
In situazioni simili si fa spesso uso del giorno di riposo aggiuntivo per tornare più agevolmente in patria. Tuttavia questa possibilità è stata già sfruttata da RCS Sport per la partenza dell'Albania in occasione dell'ultima edizione, perciò il regolamento non consentirebbe di adottare la stessa soluzione anche per il 2026. Ricordiamo che dal 2019 l'UCI consente di far salire a 24 i giorni di corsa per inserire un giorno destinato al trasferimento (ufficialmente per il regolamento non si stratta di giorno di riposo) per organizzare partenze in nazioni non confinanti soltanto una volta ogni 4 anni. Da allora per la prima volta RCS ne ha fatto uso nel 2022, al termine del primo quadriennio. Per i successivi 4 anni (2023-2026) teoricamente l'organizzazione si è già giocata la cartuccia per l'edizione 2025, quindi non potrebbe approfittare del giorno aggiuntivo fino al 2027.

Va detto che il Giro d'Italia 2020, per come era disegnato inizialmente prima dell'arrivo del Covid-19, prevedeva la partenza dall'Ungheria con trasferimento diretto in Sicilia senza giorno di riposo. Dunque è possibile che questa sia la soluzione al momento pensata per la prossima stagione. Altrimenti RCS Sport ha chiesto all'UCI una deroga ulteriore: questo eventualmente dovrebbe già essere avvenuto, perché queste richieste vanno inoltrate un anno prima della manifestazione in questione.
