Giulio Pellizzari brinda al suo primo successo in massima serie sull'Alto de Morredero © ASO/La Vuelta
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Vuelta, il Morredero consacra Giulio Pellizzari: primo successo da prof. per il marchigiano

Dopo aver rischiato di perdere contatto dai migliori sul tratto più duro della salita, il 22enne della Red Bull-BORA-Hansgrohe stacca tutti ai -3500 metri dalla vetta. Battuti Pidcock e Hindley. Vingegaard guadagna un paio di secondi su Almeida

10.09.2025 18:17

Chissà se Giulio Pellizzari ha mai visto L'attimo fuggente, il film della vita di Robin Williams e di intere generazioni di cinefili. Intorno alla Setta dei poeti estinti, l'estroso John Keating radunò intorno a sé una genia di studenti - su tutti un magnifico Matt Dillon - invogliandoli a cogliere l'attimo, seguendo l'esempio dell'inimitabile Quinto Orazio Flacco. Il nume tutelare (chissà quanto involontario) del marchigiano, che ha seguito alla lettera il carpe diem del poeta venusino, scattando a 3500 metri dalla vetta dell'Alto de Morredero, battuta da un vento fortissimo che aveva persino messo a rischio il finale di corsa. Nessuno ha avuto la forza, le gambe, l'istinto di seguire il 21enne della Red Bull-BORA-Hansgrohe, che ha così colto il primo successo della sua carriera e regalato la prima vittoria al movimento tricolore sulle strade di Spagna. Di più: Pellizzari ha varcato la soglia che separa le promesse dai campioni. Già, perché il ragazzo allevato dai Reverberi non ha avuto paura di attaccare, né tantomeno ha avvertito la paura di vincere che può mordere le gambe proprio sul più bello. E gli altri? Il penultimo arrivo in quota della Vuelta 2025 ha detto relativamente poco: Jonas Vingegaard ha dato l'impressione di controllare la situazione meglio di João Almeida - che aveva addirittura perso contatto dalla maglia rossa al pari di Pellizzari, sotto i colpi di un brillante Jai Hindley - ma ha scelto di non affondare il colpo. Considerate le (poche) forze in campo, la cronometro di Valladolid potrebbe essere il vero giudice della corsa alla vittoria finale. A proposito di podio: Tom Pidcock - 2° sul traguardo - rafforza sensibilmente la sua candidatura per il podio di Madrid, nonostante l'ottima performance dell'australiano, che ha così completato la giornata di grazia della Red Bull. 

La cronaca della 17ª tappa della Vuelta di Spagna

Quintultimo giorno di corsa sulle strade della Vuelta a España, che prevede un nuovo arrivo in quota all'Alto de Morredero, in Castiglia, dopo 142,3 km abbastanza movimentati, sebbene sia segnalato un solo altro GPM prima del gran finale: il Paso de las Traviesas (3ª categoria, poco meno di 8 km al 4,1% di media), posizionato esattamente a metà corsa. Un saliscendi dopo l'altro, la carovana affronta il penultimo arrivo in quota dell'edizione 2025: un 1ª categoria che misura 8,8 km (pendenza media del 9,7%), particolarmente esigenti nei primi 4000 metri, dove si sale costantemente sopra il 10%. Nel complesso, la seconda parte si presenta meno arcigna, anche se il tratto più impegnativo raggiunge comunque l'8,5%.

Poco dopo la partenza da O Barco de Valdeorras, entra in azione un quartetto di cui fanno parte il britannico Bjorn Koerdt (PicNic PostNL), il danese Mads Pedersen (Lidl-Trek), il francese Pierre Thierry (Arkéa-B&B Hotels) e lo spagnolo Joel Nicolau (Caja Rural-Seguros RGA), cui si aggiungeranno il britannico Magnus Sheffield (INEOS Grenadiers), l'altro danese Jonas Gregaard (Lotto) e il polacco Michał Kwiatkowski (INEOS). La loro azione, però, rifluirà in fretta tanto quanto la successiva imboscata di una trentina di corridori. La fuga buona decolla dopo 25 chilometri: all'attacco l'austriaco Patrick Gamper (Jayco-AlUla), il belga Luca Van Boven (Intermarché-Wanty), i colombiani Brandon Rivera (INEOS) e Harold Tejada (XDS-Astana), il campione nazionale estone Madis Mihkels (EF EasyPost), l'italiano Antonio Tiberi (Bahrain Victorious), l'olandese Timo Roosen (PicNic) e il ripescato Gregaard. Poco più avanti, gli uomini al comando saranno raggiunti dal francese Léandre Lozouet (Arkéa), dall'altro olandese Gjis Leemreize (PicNic), dallo spagnolo Sergio Samitier (Cofidis) e dal redivivo Nicolau. I battistrada guadagneranno poco meno di 1' sul gruppo, pilotato ai Visma-Lease a Bike, senza tuttavia riuscire a sfondare: vantaggio massimo di poco superiore ai 2' intorno ai -40.

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Il campione nazionale estone Madis Mihkels in fuga con altri 11 uomini nella 17ª tappa della Vuelta © ASO/La Vuelta

I 12 di testa viaggeranno di comune accordo fino ai -23 dal traguardo, quando Tiberi passerà al contrattacco in compagnia di Tejada. Alle loro spalle, restano ancora in corsa Gregaard, Leemreize e Samitier, mentre Gamper, Lozouet, Mihkels, Nicolau, Roosen e Van Boven accetteranno la resa. Alle loro spalle, i Red Bull-BORA-Hansgrohe - al servizio dell'australiano Jai Hindley (Red Bull-BORA-Hansgrohe) e dell'italiano Giulio Pellizzari (Red Bull) - porteranno un'accelerazione che ridurrà il già esiguo vantaggio a disposizione dei primi, il cui margine si è ridotto a 1'11" a 18 km dal Morredero. La situazione cambia ancora ai piedi della salita finale: il laziale della Bahrain Victorious e il colombiano della XDS-Astana saranno raggiunti ai -14 da Leemreize e Samitier. Tuttavia, la fuga ha i chilometri contati: mezzo minuto da difendere a 13 km dalla vetta, battuta da un forte vento che non ha comunque impedito agli organizzatori di allestire regolarmente la zona d'arrivo. A un passo dal riaggancio, Samitier porta un ultimo allungo che serve solo a rimandare di qualche minuto il ritorno del gruppo: tutto da rifare a 11 km dal Morredero.

L'ottimo passo imposto dai Visma-Lease a Bike - che presidiano la testa del gruppo con il britannico Ben Tulett (Visma-Lease a Bike) - nel tratto che precede la salita conclusiva taglia subito fuori dalla mischia il belga Junior Lecerf (Soudal Quick-Step, 10° nella generale) e mette in difficoltà l'austriaco Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale, 6° al via da O Barco de Valdeorras), che riuscirà comunque a non perdere contatto ai migliori nella primissima parte del Morredero. Per il resto, tutti i big - in testa il danese Jonas Vingegaard (Visma) e il portoghese João Almeida (UAE Emirates-XRG) - hanno risposto al primo appello. L'equilibrio si spezza ai -6: allungo di Hindley, seguito dal britannico Tom Pidcock (Q36.5), dalla maglia rossa e dallo statunitense Matthew Riccitello (Free Palestine). Poco più indietro, invece, Almeida in compagnia di Pellizzari, mentre cedono il passo il norvegese Torstein Traæn (Bahrain) e gli statunitensi Matteo Jorgenson (Visma) e Sepp Kuss (Visma). Il capitano della UAE Emirates-XRG e il marchigiano pareranno il colpo, rientrando sulla testa in vista dei -5. 

Hindley si porta davanti nell'ultimo tratto impegnativo della salita, saggiando le forze del suo diretto rivale per il podio di Madrid. Tuttavia, il vento è un deterrente agli attacchi almeno fino ai -4, quando parte Pellizzari, a cui risponde subito Riccitello, che porta dentro anche gli altri. L'andatura controllata dei primi concede a Gall, Jorgenson e Traæn l'opportunità di avvicinare i corridori al comando. Pellizzari prova a rompere nuovamente l'inerzia a 3500 dalla linea bianca: quanto basta per guadagnare un piccolo ma prezioso vantaggio sul resto della concorrenza, che continua a correre en attendant Godot fino ai -3, quando prova a rilanciare lo statunitense della Free Palestine, subito tallonato da Hindley in versione stopper.

Mentre i favoriti continuano a correre al risparmio, Pellizzari allunga le mani e la bici sul suo 1° successo da professionista. Battuti Pidcock (a 16"), scattato a due passi dal traguardo, Hindley (a 18"), Vingegaard (a 20"), Almeida (a 22") e Riccitello (a 26"). Gall e Traæn pagano 53", mentre Kuss chiude a 58". 10° Jorgenson a 1'53".

La nuova classifica generale: Vingo guadagna 2" su Almeida in vista della sfida contro il tempo a Valladolid, a cui si presenterà con 50" di margine sul portoghese. A seguire Pidcock (a 2'28"), Hindley (a 3'04") e Pellizzari (a 3'51"). 6° Gall (a 4'57"). 

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La cronometro della verità

Conclusa la due giorni in quota, la Vuelta propone l'unica cronometro individuale dell'edizione 2025: i 27,2 km intorno all'abitato di Valladolid sono disegnati su misura degli specialisti, sebbene la prima parte - caratterizzata da una serie di curve e da un breve strappo - sia decisamente più tecnica della seconda, che presenta invece lunghi rettilinei e qualche timido cambio di direzione.

Collegamento su Discovery+ e su Eurosport 1 - per i clienti DAZN, Prime Video Channels e TIMVision - a partire dalle 14.30. 

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Carmine Marino

Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre '23.