Joxean Fernández 'Matxin', nella vettura degli Emirati Arabi Uniti, durante il Tour de France ©UAE Emirates
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Matxin: “Pogačar nel 2026 punta al 5° Tour. La Vuelta? Ci sono obiettivi più realistici..."

Il direttore sportivo della UAE Team Emirates fa il bilancio di una stagione da record e svela gli obiettivi per il 2026: il quinto Tour, ma niente Vuelta

Joxean Fernández “Matxin” ha parlato in esclusiva con Eurosport España per fare il punto su un’altra stagione memorabile della UAE Team Emirates. Il direttore sportivo riflette sul record di vittorie della squadra, sulla straordinaria stagione di Tadej Pogačar — “storia viva del ciclismo” — sull’esplosione di Isaac Del Toro e sull’addio di Juan Ayuso.

Joxean Fernández Matxin con Pogačar
Joxean Fernández Matxin con Pogačar ©Marca

“Credere sempre di poter vincere”

“Credere sempre di poter vincere e avere ottimi corridori, questo è indispensabile”, ha spiegato Matxin parlando del successo collettivo. "A ogni corsa bisogna avere la convinzione di poter vincere, e un corridore sempre pronto per farlo. Bisogna assumersi quella responsabilità e non trasferire pressione a nessuno, ma dare fiducia. Abbiamo vinto 95 corse, ma è anche vero che ne corriamo 280: ne perdiamo molte di più di quante ne vinciamo.”

“Ora non è più una questione di numeri”

“Non è più una questione di vittorie o di superarsi”, ha aggiunto. “Questa stagione ha chiuso un triennio in cui abbiamo battuto record. Venti corridori diversi hanno vinto, siamo stati la prima squadra in ciascuno dei tre anni, e abbiamo totalizzato oltre 100.000 punti. Avere tre corridori tra i cinque migliori del mondo — Pogačar, Del Toro e Almeida — è incredibile. L'obiettivo dell'anno prossimo è restare in questa posizione privilegiata.”

“Pogačar ha ancora delle corse da conquistare”

Pogačar ha vinto tantissimo. Ma ne abbiamo già parlato con lui: non ha ancora vinto una Vuelta a España, una Milano–Sanremo, una Parigi–Roubaix, l’Itzulia, la Romandia o il Tour de Suisse. Ci sono ancora gare.”

“L’anno prossimo può entrare nella storia dei vincitori di cinque Tour”

“Non è una questione di obiettivi, ma di motivazione. Tenere Tadej sempre con quell’impeto, attento e desideroso di vincere corse che ancora non ha in palmarès è qualcosa di ovvio. L’anno prossimo può entrare nella storia dei vincitori di cinque Tour de France e stiamo andando in quella direzione”, ha spiegato Matxin.
“Abbiamo un’idea, ma dobbiamo combinarla con il calendario e renderla concreta. È ovvio che il Tour de France è la corsa più importante al mondo, e non mi tiro indietro dal dirlo.”

“Pogačar è storia viva del ciclismo”

Sulle inevitabili comparazioni con Eddy Merckx, Matxin ha risposto: “La verità è che no, non è un tema che ci ossessiona. Sono epoche diverse, ciclismi diversi. Capisco che i media cerchino sempre paragoni, ma abbiamo qualcosa di così importante come Tadej Pogačar, e vogliamo che lo si paragoni a Merckx invece di goderselo. "[…]
Tadej Pogačar è storia viva, e chiunque ami il ciclismo — indipendentemente da quale corridore preferisca — dovrebbe essere orgoglioso di poter dire: ‘Io ho visto Tadej Pogačar vincere delle corse’. 

“Fare Tour, Vuelta e Mondiali ora non è realistico”

Sul ritorno alla Vuelta a España, Matxin ha spiegato: “È un obiettivo che ci piacerebbe in futuro. Senza dubbio. Al cento per cento. Ma con l’attuale calendario, se vuoi fare Tour, Vuelta e Mondiali significa stare quattro mesi fuori casa e mantenere la condizione al massimo. Al momento non è la cosa più fattibile dal punto di vista fisiologico. Non è solo la mia opinione, ma quella condivisa da tutto il team. Finché ci saranno Mondiali importanti, la stagione si allunga troppo. Dovresti fare allenamento in altura prima del Tour, quindi parliamo di maggio e giugno… ma allora rinunci alla Liegi e ad altre corse? Non puoi praticamente iniziare la stagione al Tour. Dovresti competere da aprile a ottobre: è un periodo troppo lungo per mantenere la condizione ottimale. È più realistico un Giro–Tour, perché c’è un intervallo di quasi cinque settimane.

“Meglio correre con Tadej che contro di lui”

Sul giovane messicano Isaac Del Toro, Matxin non nasconde l’entusiasmo: “Ha superato tutte le nostre aspettative. Anche le mie, e sono la persona più ottimista quando parlo dei miei corridori. L’obiettivo era vincere dieci corse, ed era ambizioso, ma ne ha vinte di più.
Nel 2026 farà un ulteriore passo avanti, non tanto lui, ma noi dandogli più responsabilità e fiducia, perché se l’è guadagnata sulla strada.”

“Ayuso? Gli auguro il meglio, ma spero che non ci batta mai”

Infine, Matxin ha parlato dell’addio di Juan Ayuso: “Con lui ho un rapporto sinceramente buono. Poi ognuno può avere la propria opinione, ma non bisogna esprimerla a caldo davanti ai media. Credo che Juan non sia stato fortunato nelle sue dichiarazioni, ma gli auguro il meglio. So che sarà un ciclista impressionante, che vincerà corse — ma spero che non ne vinca nessuna contro di noi."

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