Roberto Reverberi ospite a SmartCycling: «Al Giro per puntare a una tappa. Chiederemo l’invito al Tour 2024»
In quasi un’ora di intervista, il team manager e direttore sportivo della Green Project Bardiani – Csf Faizané tocca vari punti: dagli obiettivi della squadra alla valorizzazione dei giovani, dalla necessità di anticipare le grandi squadre ai p
A più di quarant’anni dalla prima volta, la dinastia Reverberi si appresta a vivere un altro Giro d’Italia, con tanta voglia di far bene e di confermarsi come la squadra di punta del movimento italiano. Già scelti sette degli otto corridori al via sabato 6 maggio da Fossacesia Marina – Fiorelli, Covili, Gabburo, Magli, Marcellusi, Tonelli e Zoccarato – l’ultimo posto se lo giocheranno Alex Tolio e Henok Mulubrhan, con il giovane eritreo in «leggero vantaggio» sul 23enne di Bassano del Grappa; a decidere sarà anche la prestazione del vincitore del Tour du Rwanda al GP di Francoforte, in programma lunedì. Obiettivi? Indovinare le fughe giuste, «quelle in cui ci si potrà giocare il successo di tappa», e provare a fare classifica, per un piazzamento nei primi 15, con Luca Covili; «un diesel», come lo ha definito Reverberi, che dovrà limitare i danni nelle cronometro e recuperare quanto più terreno possibile nel corso dell’ultima settimana.
Non solo Giro d’Italia: la formazione italiana sarà infatti impegnata anche in Grecia e, come detto, in Germania, alla costante ricerca di quei punti che, nei prossimi anni, saranno fondamentali per guadagnarsi gli inviti ai Grandi Giri e non solo. A proposito, Reverberi ha confermato che, per il Tour de France 2024 la Green Project Bardiani – Csf Faizané chiederà una wild card, viste la partenza dall’Italia e le due tappe in territorio emiliano-romagnolo: «Per una formazione come la nostra, sarebbe molto complicato gestire la partecipazione a due corse di tre settimane nella stessa stagione, ma chiederemo l’invito ad A.S.O., come già abbiamo fatto per altre corse».
Non bisogna dimenticare, infatti, l’impegno della famiglia Reverberi e della squadra nella crescita dei giovani: dei 26 corridori che compongono la rosa, 9 sono under23: «Una scelta obbligata quella di andare a pescare i ragazzi dalla categoria Juniores – spiega Reverberi – per anticipare le grandi squadre ed evitare di farseli strappare di mano da loro». Tra i giovanissimi, c’è anche chi è già riuscito a mettersi in mostra anche su palcoscenici prestigiosi, come Giulio Pellizzari: il 19enne marchigiano, dopo essere arrivato secondo al Palio del Recioto, ha partecipato al Tour of the Alps, arrivando terzo nella quarta tappa, sul traguardo di Predazzo, e guadagnandosi i complimenti di tutti; anche quelli di Reverberi: «Ovviamente deve ancora crescere, ma è un ragazzo con grandi qualità e con la testa giusta per emergere in questo sport».
Nel corso della lunga chiacchierata insieme, Reverberi ha parlato degli altri obiettivi della sua squadra, a partire dai campionati italiani del prossimo giugno, dello stato del ciclismo italiano e di ciò che sarebbe importante fare per rilanciarlo definitivamente («avere una squadra World Tour italiana non servirebbe a molto»), del diverso approccio dei giovani di oggi al professionismo e anche di pronostici: per scoprire chi sarà, secondo Reverberi, il vincitore del prossimo Giro d’Italia, non resta che ascoltare l’intervista.