Marlen Reusser vince la Gent-Wevelgem 2023
Donne Élite

743 cadute e un'Ercolina soddisfatta: Marlen Reusser

Una Gand-Wevelgem tormentata dai capitomboli si è conclusa col netto successo in solitaria dell'elvetica. Podio per Megan Jastrab e Maike van der Duin, sesta una resiliente Marta Bastianelli

26.03.2023 18:35

Più che una corsa, un bollettino di superstiti, ma non diciamolo a Marlen Reusser che in questi momenti si sta godendo il 15esimo successo in carriera e una bella classica come la Gent-Wevelgem. A parte l'azione personale della svizzera della SD Worx, la pioggia ha reso la strada quantomai perigliosa per il gruppo delle ragazze che sono finite copiosamente e frequentemente sull'asfalto, come in qualche modo proveremo a rendicontare (va bene, non sono state 743 le cadute ma il titolo rende l'idea).

162.5 km sotto la pioggia da Ypres (o Ieper) a Wevelgem, la Gent-Wevelgem femminile 2023 era la decima di una storia giovane ma già ricca di pathos ed è partita con una fuga solitaria di Pien Limpens, 22enne olandese della Parkhotel Valkenburg partita praticamente allo sparo e arrivata fino a un massimo di 1'45" di vantaggio prima di essere ripresa molto presto, già dopo 30 km di gara e quando ne mancavano oltre 130 all'arrivo. Si è entrati a questo punto nella fase cadute, purtroppo: tra quelle che ci hanno rimesso, Martina Alzini (Cofidis), giù ai -125 e ritirata; un breve tentativo della norvegese Malin Eriksen (Duolar-Chevalmeire) intorno ai -100, altre cadute, frazionamenti in gruppo, ricongiungimenti, cadute, e poi quando si è arrivate alla zona dei muri, con ritmo inevitabilmente aumentato, di nuovo cadute, altre cadute,  molte cadute, scivoloni, capitomboli, ruzzoloni, una sequela infinita. Non possiamo citarle tutte (anche volendo), ma tra quelle andate giù ci sono state la vincitrice di De Panne Pfeiffer Georgi (DSM) e alcune italiane come Laura Tomasi e Eleonora Camilla Gasparrini (entrambe dell'UAE ADQ), con altre - tra cui la loro capitana Marta Bastianelli - rimaste intruppate.

Sul Kemmelberg ai -52 c'è stato un mezzo attacco di Lotte Kopecky (SD Worx), Katarzyna Niewiadoma (Canyon//SRAM Racing) e Anna Henderson (Jumbo-Visma), ma non c'è stato un seguito perché le tre si sono rialzate poco dopo, subendo il rientro di un primo drappello e poi - ai -45 - del grosso del gruppo rimasto. Un ricongiungimento che ha preceduto di poco l'ennesima caduta, questa davvero importante, dato che ha coinvolto non meno di 20 atlete: Maud Rijnbeek (AG Insurance-Soudal Quick-Step) ha preso la canalina assassina che caratterizza il centro di molte carreggiate fiamminghe ed è andata giù, portandosi appresso tante colleghe tra cui Rachele Barbieri (Liv Racing TeqFind), Niewiadoma, Chiara Consonni (UAE) e coinvolgendone altrettante, tra cui la solita Bastianelli.

Ai 40, avvicinando il Baneberg, Marlen Reusser (SD Worx) è partita un po' alla chetichella e ha preso margine. Tra l'altro anche lei era caduta (ma sul Kemmel, in salita, quasi da fermo, perdendo l'equilibrio sul ciglio della strada), ma non aveva riportato conseguenze. Il successivo, ultimo Kemmelberg ai -35 non ha modificato l'inerzia della gara: l'elvetiva aveva già oltre un minuto di vantaggio e ha continuato coerentemente a guadagnare, mentre dietro qualcuna si avvantaggiava di qualche metro, ma a giudicare dalle facce più che le gambe mancava proprio quella voglia di fare chissacché.

Ci ha provato ai -28, sul piano, una riottosa Niewiadoma, ma la SD Worx con Christine Majerus ha fatto buona guardia smontando subito gli intenti della polacca. La lussemburghese ha anche lavorato per rompere i cambi delle FDJ-Suez, quando si sono messe davanti, intanto Reusser volava a oltre 2' (già ai -25) e la corsa poteva dirsi virtualmente chiusa.

Ai -16 Shari Bossuyt (Canyon) ha ispirato un contropiede a cui hanno risposto Majerus, Henderson, Georgi, Shirin van Anrooij (Trek-Segafredo), Eugenia Bujak (UAE) ed Elinor Barker (Uno-X), nel gruppo alle loro spalle c'è stato - incredibilmente - ancora il tempo per un'altra caduta, provocata ai -11 da Lorena Wiebes (SD Worx), andata fuori strada, rientrata in carreggiata scivolando e travolgendo anche la compagna Elena Cecchini, ancora Consonni e pure Elisa Balsamo (Trek). Le poche rimaste in piedi nel disastrato drappello - segnatamente Megan Jastrab (DSM) e Ruby Roseman-Gannon (Jayco AlUla) - si sono riportate ai -6 sul gruppetto Van Anrooij, intanto Reusser aveva talmente tanto margine da potersi permettere pure un errore di percorso ai -5.

Rientrata prontamente sul tracciato giusto, la 31enne rossocrociata ha perfezionato la settima vittoria stagionale della SD Worx, mentre a 2'42" il gruppetto inseguitore veniva raggiunto sul rettilineo conclusivo dal gruppo. Jastrab, che era già davanti, è riuscita a salvare il secondo posto davanti a Maike van der Duin (Canyon), Karlijn Swinkels (Jumbo), Christina Schweinberger (Fenix-Deceuninck) e, sesta, una resiliente Marta Bastianelli. La prossima corsa nel nord fiammingo è la Dwars door Vlaanderen in programma mercoledì.

Results powered by FirstCycling.com

Criterium du Dauphiné 2023 - Analisi del percorso
Evenepoel vince a Barcellona. È di Roglic il Catalunya 2023