Tom Pidcock vittorioso sul traguardo dello Skyview di Harrat Uwayrid © Q36.5 Pro Cycling Team / Sprint Cycling via X
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Pidcock re dell'altopiano: sua la tappa regina dell'AlUla Tour

Il britannico stacca tutti in salita e si porta a un passo dalla vittoria della sua prima corsa a tappe da professionista

31.01.2025 14:40

Tom Pidcock (Q36.5 Cycling Team) bissa il successo nella tappa regina dell'AlUla Tour e si avvicina alla conquista della generale della corsa saudita. Seconda piazza per Alan Hatherly (Jayco AlUla), che regola in volata Rainer Kepplinger (Bahrain-Victorious), anche se l'austriaco riesce a salvare la seconda posizione in generale dall'attacco del sudafricano grazie ai secondi di abbuono. Tra gli italiani in gara, sesta posizione di tappa per Thomas Pesenti (Soudal Quick-Step), ottavo Alessandro Fancellu (JCL Team UKYO).

Il percorso

Frazione di 140km da Maraya all'ormai classico arrivo sull'altopiano di Harrat Uwayrid. Il profilo della tappa è quasi interamente pianeggiante: dopo due sprint intermedi (uno dopo 10km dall'avvio dela tappa, il secondo a circa 70km dall'arrivo), a circa 16km dal traguardo, la strada inizierà a salire, per impennarsi decisamente nei 2.9km al 12% di pendenza media (ma con punte al 22%) che portano allo scollinamento con secondi di bonus. Da lì, circa 8km di altopiano porteranno i corridori al traguardo dello Skyview.

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Qualche chilometro di scaramucce a inizio tappa poi, dopo il primo sprint intermedio vinto da Tanawat Saenta (Roojai Insurance) su Alessandro Romele (XDS Astana) e Jens Reynders (Wagner Bazin WB), questi ultimi due si avvantaggiano insieme ad Alexandre Vinokurov (XDS Astana). Con un vantaggio sul gruppo di poco superiore ai 2', i battistrada saranno raggiunti ai -85km dal traguardo da un secondo gruppetto di uomini in fuga, composto da Yuma Koishi (JCL Team UKYO), Muhammad Shahmir Aiman Abdul Halim (Terengganu), Andreas Miltiadis e Kongphob Thimachai (Roojai Insurance) ed Henri-François Renard-Haquin (Wagner Bazin WB). Nel peloton scandiscono il passo la Jayco AlUla e la Q36.5. Reynders vince il secondo sprint intermedio su Abdul Halim e Miltiadis, che si stacca poco dopo. Il gruppo recupera sensibilmente secondi alla fuga tra i -60km e i -20km dal traguardo e gli ultimi battistrada si arrendono quando mancano 10km alla linea d'arrivo, quando la strada inizia ad impennarsi.

La fuga negli ultimi chilometri della quarta tappa dell'AlUla Tour © ALULATOUR via X
La fuga negli ultimi chilometri della quarta tappa dell'AlUla Tour © ALULATOUR via X

Il gruppo, forte di una trentina di unità, si sgrana dissolvendosi sotto l'azione di Tom Pidcock: il britannico si mette sin da subito in testa e va del suo passo con a ruota Alan Hatherly ed Eddie Dunbar (Jayco AlUla) e Rainer Kepplinger. È proprio l'austriaco ad andare a richiudere su Pidcock quando Dunbar non riesce più a tenere il ritmo: se ne vanno in tre, Pidcock, Kepplinger e Hatherly ma, a 9.2km dal traguardo, Pidcock allunga togliendosi gli altri di ruota e scollinando con 27" su Kepplinger e Hatherly, raggiunti da Dunbar e Johannes Kulset (Uno-X Mobility).

Dunbar prova ad attaccare da solo per riportarsi su Pidcock, ma viene presto ripreso dagli altri tre. Dietro di loro, a 40” dalla testa della corsa, un gruppo composto da Jordan Jegat (TotalEnergies), Rafał Majka e Adrià Pericas (UAE Emirates), Frank van den Broek (PicNic), Diego Uriarte (Equipo Kern Pharma) e Mathias Bregnhøj (Terengganu), prosegue con cambi regolari per chiudere sui primi inseguitori. Battistrada solitario, Pidcock spinge al massimo negli ultimi chilometri di corsa, mentre Dunbar, Hatherly, Kepplinger e Kulset trovano un buon accordo, proseguendo in doppia fila e mangiando una decina di secondi al britannico. Tom Pidcock però riesce ad entrare nell'ultimo chilometro con 16", vantaggio sufficiente a fargli alzare vittoriosamente le braccia sul traguardo. Dietro di lui, regola in volata il primo gruppetto inseguitore Alan Hatherly su Rainer Kepplinger

 

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