
Alaphilippe torna al brillare al GP Québec e mette in ombra un Pogačar opaco
Al Grand Prix Cycliste de Québec, il francese torna a vincere su Sivakov e Bettiol. Pogačar si muove tardi e finisce fuori dalla top 10
Porta la firma di Julian Alaphilippe la vittoria più importante della Tudor nella sua breve storia professionistica (il team ha fatto il salto di categoria solo nel 2023), e coincide con la prima vittoria stagionale del due volte campione del mondo, che con il successo al Grand Prix Cycliste de Québec 2025 fa segnare la quarantacinquesima vittoria in carriera, la prima in terra canadese. A essere battuti sono stati il suo connazionale Sivakov e Alberto Bettiol, ma la storia della corsa dice che il campione del mondo in carica, Tadej Pogačar, che oggi rientrava alle corse dopo il Tour de France, ha provato a più riprese raddrizzare una corsa dove aveva lasciato fino alla fine spazio ai propri uomini, salvo poi cercare di attaccare in prima persona quando ormai l'esito della gara era difficilmente raddrizzabile. Per la prima volta dal mondiale di Wollogong 2022 lo sloveno è scivolato fuori dalla top ten in una corsa di un giorno.
GP Cycliste de Québec 2025, la cronaca della corsa
Il Grand Prix Cycliste de Québec 2025 si correva su un circuito cittadino di 12 km da ripetere 18 volte, per un totale di 216 km. Partenza e arrivo erano fissati sulla Piana di Abraham, luogo simbolico della città. La difficoltà principale era la Côte de la Montagne (600 metri all’8,6%), posizionata a poco più di un chilometro dal traguardo, che i corridori affrontavano ad ogni giro. Dopo lo strappo, l’arrivo in Avenue George VI proponeva ancora una leggera pendenza.
Poco dopo il via si è formata la fuga dal chilometro zero con Filip Maciejuk (Red Bull–BORA–hansgrohe), i canadesi Philippe Jacob (Nazionale canadese) e Félix Bouchard (Nazionale canadese), oltre all’italiano Luca Vergallito (Alpecin-Deceuninck), al debutto nella corsa.
Il quartetto ha preso rapidamente margine, toccando un vantaggio massimo di circa sei minuti e dieci secondi dopo circa novanta chilometri. Jacob è stato il primo a staccarsi ai -85 km km dall'arrivo, lasciando Maciejuk, Bouchard e Vergallito a condurre per diversi giri, prima che anche loro venissero progressivamente avvicinati dal gruppo, guidato soprattutto dalla Lotto, molto attenta per Arnaud De Lie e un ruolo attivo anche della Tudor, che ha più volte alzato il ritmo collaborando a lungo tra i -110 km e i -75 km all'arrivo
L'azione decisiva
La corsa è entrata nel vivo nella parte centrale, con attacco di una di diversi corridori tra cui Tim Wellens (UAE Emirates), Christophe Laporte (Visma| Lease a Bike), Quinn Simmons (Lidl-Trek) e Mattia Cattaneo (Soudal-Quick Step), che però sono stati presto ripresi. Ai -76 km hanno contrattaccato prima e Laurence Pithie (Red Bull Bora-hansgrohe) e poi Nils Politt (UAE Emirates, portando via un gruppetto con anche Xandro Meurisse (Alpecin–Deceuninck), Bastien Tronchon (Decathlon–AG2R La Mondiale), Julian Alaphilippe (Tudor), prendendo circa 30" di vantaggio sul gruppo principale e inseguendo i battistrada a circa 3'. Il secondo gruppo ha recuperando portando a 1'50" lo svantaggio ai -50 km e 1' scarso sul gruppo, con la Visma| Lease a Bike che inseguiva da sola.
Qui al quintultimo dei diciotto passaggi sulla Côte de la Montagne, nel quintetto inseguitore Meurisse ha cercato di forzare per riportarsi sulla testa della corsa, dove lo aspettava Vergallito, mentre nel gruppo principale ha attaccato di nuovo Tim Wellens con a ruota Quinn Simmons e Axel Laurance (INEOS Grenadiers). Mentre il gruppo si frantumava, un sestetto con Quinten Hermans (Alpecin – Deceuninck), Pavel Sivakov (UAE Emirates), Alberto Bettiol (XDS-Astana), Anthon Charmig (XDS-Astana), Mattias Skjelmose (Lidl – Trek) e Artem Shmidt (INEOS Grenadiers) ha preso il largo ed è rientrato sul gruppo di Alaphilippe. A loro si è poi accodato anche Matej Mohorič (Bahrain-Victorious).
Al terzultimo passaggio sulla salita nel trio di testa ha perso contatto Bouchard, ma i due rimasti in testa sono stati ripresi dal gruppetto inseguitore ai -34 km dall'arrivo. A quel punto la Alpecin aveva una superiorità numerica con ben tre uomini nella testa della corsa. Il vantaggio dei 12 era ancora di circa 1'15" ai -25 km, quando al terzultimo passaggio sulla salita finale del circuito ha attaccato Mohorič nel gruppo di testa, senza conseguenze, e Filippo Zana (Jayco AlUla) nel gruppo inseguitore. La EF Education - EasyPost ha cercato a lungo di ricucire lo svantaggio, che però non è mai sceso sotto i 40".
Pogačar si muove tardi
Al penultimo passaggio prima del finale mancavano 15 km all'arrivo: Tim Wellens ha profuso le ultime energie per preparare l'attacco di Tadej Pogačar (UAE Emirates).
Lo sloveno ha inizialmente fatto il vuoto, ma non è riuscito a colmare il distacco di 30" che in cima alla salita lo separava dai battistrada rimasti. Con lo sloveno erano rimasti Jonas Abrahamsen (Uno-X Mobility), Paul Lapeira(Decathlon AG2R La Mondiale e Biniam Girmay (Intermarché - Wanty) e poi anche Edoardo Zambanini (Bahrain-Victorious). Su di loro si è portato anche Brandon McNulty (UAE Emirates), che ha lavorato il più possibile per Pogačar.
Davanti erano rimasti in sette (Alaphilippe, Skjelmose, Mohorič, Hermans, Charmig, Sivakov e Bettiol), tallonati dal gruppo del campione del mondo a 20". Terminato il lavoro di Mc Nulty, Pogačar ha provato di nuovo l'attacco, ma Girmay ha chiuso stringendo i denti.
La stilettata di Alaphilippe
Ai -3 km dall'arrivo Bettiol ha allungato nel gruppo di testa inseguito da Alaphilippe, mentre dietro Pogačar si arrendeva e veniva riassorbito con gli altri. Su Bettiol e Alaphilippe si è accodato Sivakov ai -2, appena prima che iniziasse la salita finale. Ai 1500 metri però è arrivata la stoccata di Alaphilippe a cui né Bettiol né Sivakov sono riusciti a rispondere.
Il francese ha vinto con 2" su Sivakov e 4" su Bettiol, mentre quarto è arrivato Skjelmose seguito da Mohorič.


