Vos rompe il digiuno di inizio stagione © Jumbo-Visma Women
Ciclocross

Vos-Pidcock; a Kortrijk è giornata da campioni del mondo

Marianne batte Alvarado in volata e si prende la prima vittoria stagionale; Betsema terza ipoteca la classifica generale. L'inglese è invece autore di un lungo assolo e precede Van der Haar e Iserbyt

26.11.2022 18:00

L'X2O procede a rilento nel suo calendario, ma la stagione entra sempre più nel vivo. Dopo la consueta apertura del trofeo belga il primo novembre con il Koppenbergcross è stato necessario aspettare ben venticinque giorni prima che si tornasse a lottare per la generale a tempo, classifica che si muoverà molto di più durante il periodo delle vacanze natalizie grazie alle prove di Baal, Herentals e Koksijde. La seconda tappa di oggi a Kortrijk si tiene su un tracciato cittadino molto veloce e adatto a crossisti scattanti, agili e leggeri. Il volto dell'Urban Cross è leggermente diverso dagli ultimi anni: il senso di marcia è stato invertito e, a parte qualche passaggio saliente come quello sul ponte e sulla sabbia, non tutte le “vecchie” componenti sono state confermate. Per un motivo in particolare questa frazione assume un importante significato: è l'ultima di primo piano (CDM e SP compresi quindi) senza Mathieu van der Poel e Wout van Aert, i quali torneranno rispettivamente domani a Hulst e domenica prossima ad Anversa. Opportunità da non lasciarsi scampare dunque per tutti i crossisti puri ma anche per l'iridato Pidcock, il quale punta però a rendere dura la vita ai due cannibali della disciplina.

Per il campione del mondo la partenza non è semplicissima ma già alla fine del primo giro è sulla ruota del quartetto formato da Eli Iserbyt e Lars van der Haar, impegnati nella lotta per la generale e quindi interessati ai 15" di bonus in palio al termine della prima tornata (vince la sfida il belga), e da Michael Vanthourenhout e Thibau Nys. Pidcock non aspetta molto prima di mettersi in testa a menare e in un batter d'occhio è già solo. Da ammirare i suoi rilanci dopo ogni curva, soprattutto sul ponte dove scava il solco nei confronti degli altri, e la decisione con cui affronta ogni svolta e le rare contropendenze presenti nel circuito; anche l'azione a piedi sui quattro brevi rettilinei sabbiosi è ottima. 

Il margine accumulato in meno di un giro nei confronti del terzetto Iserbyt-Vanthourenhout-Van der Haar è di circa dieci secondi. Non semplice difenderlo su un percorso così veloce. Ancora una volta, però, LVDH aspetta troppo a muoversi e una volta che prende l'iniziativa è troppo tardi. Dalla terza alla sesta tornata (su nove totali) la corsa è una sfida a cronometro tra Pidcock, Van der Haar e Iserbyt e questa fase si conclude con l'aggancio di Eli a Lars ad appena 7" da Tom: non è ancora detta l'ultima parola. 

Nei due giri successivi però i due litiganti non riescono a dare continuità alla propria azione e si riallontanano dal battistrada, che continua nel frattempo a menare con una costanza impressionante. Solo nella tornata conclusiva LVDH e Iserbyt cambiano passo, riavvicinandosi a Pidcock pur senza mai mettere concretamente in dubbio il suo primato. Nel finale Eli prova il tutto per tutto sui lunghi rettilinei, ma commette diversi errori in curva che lo condannano a perdere anche la seconda posizione da un solido Van der Haar.

Il campione del mondo Pidcock si aggiudica così la prima vittoria stagionale su un circuito abbastanza buono per le sue caratteristiche e soprattutto con una prestazione di assoluta qualità. Il risibile distacco sui due inseguitori, 3" su Van der Haar, 4" su Iserbyt, non deve infatti trarre in inganno: farsi quasi un'ora a tutta all'Urban Cross con l'asciutto è già di per sé cosa singolare e nel caso di Pidcock lo è ancor di più dato che l'inglese non è uomo dominante come MVDP e WVA se non nei tracciati più duri. Questo potrebbe voler dire che l'iridato ha compiuto un ulteriore miglioramento rispetto alla stagione passata ed è pronto a lottare quasi alla pari con i due dominatori. Domani avremo altri indizi a riguardo.

Per ciò che concerne la classifica dalla quarta posizione in là poco da segnalare: Vanthourenhout cala col passare dei minuti e finisce a 1'00"; il quinto posto si risolve in volata tra Niels Vandeputte, Jens Adams e Joris Nieuwenhuis, che concludono in quest'ordine la gara a 1'49" dal vincitore. Anche i distacchi inflitti a questi atleti sono indice della gran gara di Pidcock. Bene Vincent Baestaens ottavo a 2'24", così come Lander Loockx nono a 2'29". Top ten chiusa da uno degli uomini nuovi dell'annata: Gerben Kuypers, decimo a 2'58". In classifica comanda Iserbyt con un esiguo margine (appena 4") su Van der Haar.

Vos trionfa tra le donne
In breve anche ciò che è accaduto in  campo femminile. La startlist vedeva al via molte atlete di livello come Denise Betsema, Ceylin Del Carmen Alvarado, Lucinda Brand e Marianne Vos, mentre mancavano come al solito le tre olandesi Van Empel, Pieterse e Van Anrooij. La gara si è sviluppata inizialmente sul forcing di Brand al quale ha risposto Vos subito e poi pure Betsema, e in un secondo momento sul ritmo dettato dalla stessa Denise, capace di mandare in difficoltà Lucinda, raggiunta e staccata da una sfortunata Alvarado (costretta a cambiar bici e perdere tantissime posizioni in avvio). La stessa caraibica ha poi aumentato ancora l'andatura portandosi appresso la sola campionessa del mondo fino al rettilineo d'arrivo, dove Vos ha fatto valere le proprie stratosferiche doti da sprinter per prendersi anch'essa il primo primo posto dell'anno. Betsema, terza a 10" dalla connazionale, è riuscita a mettere in cassaforte con questa prestazione la vittoria nella classifica generale: ha 3'58" di vantaggio sulla più diretta inseguitrice Van Empel, la quale molto probabilmente salterà altre tappe del trofeo.

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