Il claim della “corsa più dura del mondo nel paese più bello del mondo” non paga, se spaventa i big: la scommessa sta nel rilanciare l’accoppiata col Tour, quindi ben venga un percorso che più si concilia col doppio impegno
Dopo due ko consecutivi al Tour per mano di Vingegaard, il fuoriclasse sloveno ha tutto l’interesse a tentare finalmente l’assalto alla Corsa Rosa, per poi sfidare comunque il danese in Francia. E ci sono tante altre ragioni per calare in Italia
Proprio quando sembrava di sì, sono iniziate a piovere le smentite. E noi tifiamo fortissimamente per il fallimento del progetto, soprattutto pensando agli “esodati” del Wolfpack
Unendosi al Wolfpack, i Calabroni dovrebbero rinunciare a parte del roster, indebolendosi. Un’operazione che è la spia di quanto sia difficile trovare sponsor (si parla di Amazon, ma solo come partner secondario) e della precarietà del sistema
Nel ciclismo dei Pogačar e degli Evenepoel non ha più senso una categoria che produce un campione europeo a crono (Segaert) più vecchio di quello élite (Tarling). Né ce l’hanno i team di Serie B sempre appesi alle wild card, e allora…
Attenzione, nessuno vuole dileggiare il giovane belga né confrontarlo con il veronese quanto, semmai, con l’equivoco che li accomuna: considerarli corridori da gare a tappe
A dispetto del desiderio di molti di vederlo correre altrove, il Corazziere di Verbania deve molto al team inglese che, peraltro, sta cambiando pelle e in futuro avrà proprio nell’italiano uno dei cardini
Certo, un movimento si rilancia lavorando sui giovani e allargando la base. Ma serve uno sbocco al vertice che eviti di perdere per strada dei potenziali talenti: dove andrebbero oggi il nuovo Bettini o il nuovo Ballan, se anche ci fossero?