Ciclocross

Chiara & Sara, un nuovo ciclo per il cross femminile

29.10.2016 18:30

Dopo l'Europeo Under23 Teocchi e Casasola fanno ben sperare per il futuro. Al maschile Bertolini sesto


C'è un ciclocross che cresce nonostante tutto, anche in Italia. Ed è quello femminile, che oggi a Pontchâteau ha portato al ciclismo italiano il primo oro della storia degli Europei di disciplina, cominciata 14 anni fa, benché tra le Under 23 la medaglia è sempre arrivata a casa, complice la presenza di Alice Arzuffi. Chiara Teocchi, 20 anni è uno dei più limpidi talenti di disciplina, divisa tra MTB (bronzo nell'Eliminator agli Europei, l'anno scorso) e ciclocross, totalmente avulsa alla strada, che non ama. Sara Casasola di anni ne ha appena 17 ed è una delle protette di Daniele Pontoni, il tecnico più importante in Italia dopo il Ct Scotti, il quale conosceva bene questo percorso, essendo stato parte della Coppa del Mondo negli anni '90 e sede di più mondiali. Entrambe, assieme ad Alice Arzuffi, possono diventare un riferimento per il movimento italiano, negli anni che verranno.

Teocchi vince il testa a testa con la Clauzel
Per la bergamasca non è stato semplice prendere il successo sul veloce percorso della Loira Atlantica. Ha dovuto affrontare soprattutto la concorrenza di Hélène Clauzel, la campionessa francese di categoria, motivata dalla prova in casa. Mentre le avversarie si staccavano giro per giro, ultima la belga Laura Verdonschot, l'alsaziana spingeva, tentando di staccare anche la bergamasca. È stata invece la Teocchi a staccare Clauzel nel penultimo giro, andando a prendere l'oro per 11".
Dietro di loro, un drappello di 6 atlete lottava per il bronzo, con dentro Sara Casasola che era riuscita ad agganciare il treno giusto; riusciva anche a evadere con la ceca Jana Czeczinkarova, la quale però risultava più veloce nella volata per il bronzo, a 39".

Uomini Under 23 in volata: bis di Hermans, Bertolini non emerge
Non arriva il risultato per Gioele Bertolini, reduce dal bis in Coppa del Mondo a Valkenburg, ma il veloce e poco selettivo percorso francese non è proprio di quelli che lo esalta. In tutta la prova maschile si registra poca selezione, e difatti sono in 8 coloro che all'ultimo giro vanno a giocarsi il successo. Bertolini perde il treno buono negli attacchi finali e si classifica sesto, la volatina va invece a Quinten Hermans, che già l'anno scorso aveva conquistato il titolo under 23; sul podio, gli olandesi Joris Nieuwenhuis e Sieben Wouters, beffati i francesi Clément Russo e Thomas Bonnet.

Cosa aspettarsi per la prova élite di domani
Il percorso di Pontchâteau è abbastanza atipico; altimetricamente mosso, ma senza salite particolarmente lunghe o difficili, si distribuisce su un tracciato per lo più largo, sul quale c'è da spingere in molti tratti; è il classico percorso da passisti, di potenza pura, sul quale è molto difficile fare selezione. Ultimamente, Van Der Poel e Van Aert stanno volando su qualunque tracciati, ma domani potrebbero avere qualche difficoltà in più; sebbene siano entrambi abbastanza potenti, l'olandese potrebbe essere leggermente favorito. Tra le donne, le olandesi sono in gran spolvero; Alice Arzuffi potrebbe puntare a una top ten, forse addirittura una top 5.
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