Professionisti

Gaviria lancia, Boonen vince

25.01.2017 00:23

A San Juan la Quick Step cambia il treno, non il risultato: Viviani secondo e nuovo leader, buon terzo Malucelli


La Quick-Step Floors inverte i ruoli dei propri finalizzatori nell'ultimo chilometro, ma il risultato non cambio: ieri Fernando Gaviria s'è imposto nella prima tappa dopo un gran lavoro di Tom Boonen, oggi il talento colombiano s'è messo a disposizione del più esperto compagno di squadra che a sua volta è riuscito a tagliare per primo il traguardo. L'ultima stagione da professionista di Boonen parte quindi con una vittoria in Argentina, paese che l'aveva già visto vincitore di una tappa del Tour de San Luis nel 2012, anno in cui il fiammingo di Mol dominò poi la stagione del pavé vincendo Harelbeke, Gand-Wevelgem, Fiandre e Roubaix: che questa vittoria sia di buon auspicio per la campagna del nord?

Ancora una volta il primo dei battuti è il veronese Elia Viviani che come ieri ha saputo battezzare la ruota giusta senza però riuscire a completare il sorpasso negli ultimi metri: il doppio secondo posto con conseguenti abbuoni, però, ha consentito al velocista della Nazionale Italiana di conquistare almeno per un giorno la maglia azzurra di leader della classifica generale. La cronometro di domani stravolgerà tutto, ma Viviani avrà comunque altre occasioni per rifarsi visto che restano ancora diverse tappe adatte ad un arrivo a ranghi compatti.

Partenza veloce, vanno via in quattro
La tappa odierna ha visto il gruppo partire subito a gran velocità: nonostante la presenza del gran premio della montagna dell'Alto del Dique Punta Negra (1600 metri di salita al 7% medio), nella prima ora di gara sono stati percorsi ben 47.5 chilometri. Dopo un tentativo iniziale di José Luis Rivera e Antonio Cabrera, ma situazione è si è un po' rimescolata proprio sul gpm al km 36 dove è nata la fuga che ha caratterizzato buona parte della giornata: Antonio Cabrera (Cile) è rimasto in testa ed a lui si sono accordati gli argentini Nicolas Naranjo della Vírgen de Fatima, Gerardo Tivani e Pedro González entrambi nella Municipalid de Pocito). Nella fase iniziale di questa seconda frazione della Vuelta a San Juan da segnalare anche il terzo posto di Fernando Gaviria al primo traguardo volante: con questo piazzamento il colombiano della Quick Step ha conquistato 1" di abbuono per la classifica generale.

Gruppo compatto al secondo gpm di giornata
Il quartetto di fuggitivi non ha mai visto crescere il proprio vantaggio sul plotone sopra ai due minuti e mezzo: il chilometraggio relativamente ridotto della tappa odierna (solo 128.8 chilometri) ha infatti spinto il gruppo, ed in particolare le squadre dei velocisti, a non lasciare troppo spazio agli attaccanti. Gli inseguitori non sono neanche stati rallentanti troppo da una caduta che ha coinvolto, tra gli altri, Valerio Agnoli e soprattutto il brasiliano Maicke Monteiro che è stato costretto al ritiro. Dopo il secondo sprint, Tivani è stato il primo a rialzarsi ma sul secondo passaggio sull'Alto del Dique Punta Negra il gruppo aveva ormai praticamente annullato la fuga: Pedro González è riuscito a transitare per primo conservando pochi metri di vantaggio, ma subito dopo anche lui si è fatto riprendere.

Barrientos ci prova nel finale
Mancando ancora circa 30 chilometri all'arrivo, in gruppo c'è stato spazio per un contratto di due corridori locali di squadre Continental: Julián Barrientos del Team Bolivia e Gastón Javier del SEP San Juan sono andati in caccia di fortuna e hanno guadagnato fino a 35", ma il loro destino era comunque segnato. Nei chilometri finali il gruppo si è frazionato a causa di alcune cadute e Barrientos ha tentato ua disperata azione solitaria: il gruppo lo ha prontamente ripreso con Bahrain-Merida, Trek-Segafredo e Quick Step Floors che hanno fatto tutto quello che dovevano fare per portare la prima parte del plotone compatta allo sprint.

Boonen non lascia spazio a Viviani, 6 italiani nei 10
Nell'ultimo chilometro, come detto, è salita in cattedra il treno della Quick Step Floors con Fernando Gaviria che ha vestito i panni di ultimo uomo per Tom Boonen: il belga è partita lungo transenne, poi vedendo con la coda dell'occhio la rimonta di Elia Viviani ha cambiato traiettoria puntando verso il centro della carreggiata e obbligando l'italiano a percorre metri in più. Oggettivamente la mossa di Tommeke non è stata pulitissima vista la deviazione abbastanza netta, ma la giuria non ha riscontrato gli estremi per intervenire e così il risultato è rimasto quello sancito dalla linea del traguardo.

In terza posizione si è piazzato un altro italiano, il 23enne Matteo Malucelli dell'Androni Giocattoli che già ieri aveva saputo farsi trovare nelle posizioni giuste nel finale di tappa: dopo il quarto posto di ieri è arrivata quindi una bella conferma per Malucelli che si è lasciato alle spalle l'argentino Ricardo Escuela e il veronese Andrea Guardini (UAE). Nelle prime dieci posizioni dell'ordine d'arrivo c'è stato spazio per addirittura altri tre azzurri: ottavo ha chiuso Manuel Belletti (Wilier), nono posto per Eugenio Alafaci (Trek) mentre decimo è arrivato Mattia Viel (Unieuro). La nuova classifica generale quindi vede davanti a tutti Elia Viviani che con 12" di abbuono complessivi conquistati in queste prime due tappe è riuscito a far meglio di Fernando Gaviria per appena 1" mentre terzo è Tom Boonen a 2".
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