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Carapaz: «Domani è il grande giorno. E Landa è un compagno esemplare»

31.05.2019 19:50

Giro d'Italia, le dichiarazioni al termine della tappa di San Martino di Castrozza: come una liberazione per Chaves, López guarda con fiducia a domani. Nibali con buone sensazioni


ESTEBAN CHAVES (Mitchelton-Scott)
«È incredibile, non trovo le parole! La mia famiglia, i miei amici, il mio team, tutti sanno quanto ho lavorato e nell'ultima salita si è visto che non ho mai mollato. Ci ho provato tante volte fin quando sono riuscito a staccare tutti. Sono felice e mi libero di un grande peso, dopo due anni difficili. Questo risultato mi dimostra che posso essere un corridore forte ancora per molto e che non sono finito».

AMARO ANTUNES (CCC Team)
«Quella di oggi è stata una buona giornata. Probabilmente era l'ultima chance di lasciare il segno al Giro d’Italia. Nel finale ho approcciato la salita con un ritmo regolare ma Esteban Chaves aveva migliori gambe, per cui ho conquistato un terzo posto che mi lascia comunque felice. Certo, sarebbe stato meglio vincere. Considerando però che ho iniziato il Giro dopo aver subito un infortunio che mi ha impedito di allenarmi bene ad aprile, sono soddisfatto per la performance mia e del team».

PIETER SERRY (Deceuninck-Quick Step)
«Ho attaccato sin dall'inizio e con gli altri fuggitivi abbiamo instaurato una bella collaborazione. Sulla lunga salita finale ho provato diverse accelerazioni fintantoché siamo rimasti sono in tre davanti. Credevo nelle mie possibilità e ho dato tutto, ma Chaves era il più forte; con il passare dei km sentivo dei crampi per cui più di così era difficile. Nonostante tutto sono soddisfatto per la mia prova odierna e per il rendimento mostrato in tutto al Giro».

FRANÇOIS BIDARD (AG2R La Mondiale)
«Già dal km 0 pensavo a vincere. Sapevo che Chaves non avrebbe voluto ripetere il secondo posto di Anterselva e puntava solo al risultato massimo. Nella salita finale ho cercato di bluffare ma a vincere è stato il corridore più forte tra noi. Ho dato tutto e in questo mio terzo Giro, non avendo un leader nella generale, siamo passati ad una modalità offensiva. Dopo Nans Peters mercoledì e Nico Denz ieri, oggi era il mio turno. Domani qualcuno di noi ci riproverà».

RICHARD CARAPAZ (Movistar Team)
«Pensavamo che López o l'Astana provassero qualcosa, dato che hanno bisogno di guadagnare diverso tempo per cercare il podio o comunque di risalire nella generale. Noi siamo andati in tranquillità dall'inizio; nel finale Mikel Landa ha compiuto un lavoro importantissimo per me. Più che un compagno di squadra, con lui ho un leader del quale potermi fidare e da cui posso imparare molto. Ha tanta esperienza più di me, gestisce bene la squadra e questo si nota in corsa. Domani è un grande giorno, una tappa con molte salite dure. Confido nei miei compagni e loro in me. Non possiamo escludere dalla lotta per il podio nessuno dei primi sei. Noi ci aspettiamo di tutto e siamo pronti a controbattere. Di sicuro ci sarà un grande spettacolo».

VINCENZO NIBALI (Bahrain Merida)
«La salita finale è stata condotta in maniera molto veloce per cui era difficile poter fare la differenza fra noi uomini di classifica. Negli ultimi 2 km l'andatura era molto sostenuta e tranne l'attacco di Miguel Ángel López ci siamo controllati. Le mie sensazioni sono buone e domani chi vuole vincere il Giro deve provare ad inventarsi qualcosa».

PRIMOZ ROGLIC (Team Jumbo-Visma)
«Quella di oggi è stata decisamente una buona giornata per me. Nella lunga salita finale ho provato ad attaccare in due occasioni ma le pendenze non erano abbastanza esigente per poter fare la differenza».

MIGUEL ÁNGEL LÓPEZ (Astana Pro Team)
«Eravamo sicuri che anche in questa tappa si potesse provare qualcosa. Per cui negli ultimi km abbiamo deciso di provarci per vedere se fossi riuscito a guadagnare qualche secondo. La squadra è stata perfetta, mi sentivo bene sin dall'inizio per cui ho deciso di attaccare. Ho spinto fino al traguardo e sono stato capace di recuperare tempo in classifica. Sono contento ma la giornata importante in questo Giro d’Italia è quella di domani. Sarà la tappa decisiva, tutti ci proveranno e, ovviamente, anche noi faremo qualcosa».
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