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Reichenbach nuovo re rossocrociato; Vlasov s'impone in Russia, Novak in Slovenia

30.06.2019 23:40
Svizzera: si è involato in compagnia di Simon Pellaud (IAM Excelsior) e l'ha anticipato allo sprint, così Sébastien Reichenbach (Groupama-FDJ) si è regalato la soddisfazione più grande in carriera. Un titolo nazionale che premia il 30enne di Martigny in una delle rare occasioni stagionali in cui può far corsa per sé liberamente. Nell'ordine d'arrivo della prova disputata su 163 km a Fischingen, Pellaud è stato cronometrato a 1" da Reichenbach, poi a 1'09" è giunto terzo Mathias Fränk (AG2R La Mondiale), e a 1'15" ha chiuso un gruppetto con Marc Hirschi (Sunweb), Patrick Schelling (Vorarlberg Santic), Michael Schär (CCC), Danilo Wyss (Dimension Data) e Stefan Küng (Groupama). Top ten completata da Fabian Lienhard (IAM) a 3'01" e Lukas Ruegg (Swiss Racing Academy) a 3'04".

Portogallo: colpo da maestro di José Mendes, che a distanza di tre anni torna a vestire la maglia di campione nazionale portoghese. Nella prova disputata a Melgaço (su una lunghezza di 197 km) il 34enne dello Sporting/Tavira è riuscito a farla in barba a due avversari entrambi del W52/Porto, preceduti di 2": sono rispettivamente Ricardo Mestre e Antonio Carvalho ad affiancare Mendes sul podio. A 7" è arrivato Frederico Figueiredo (Sporting), a 10" Joni Brandão (Efapel), a 16" José Gonçalves (Katusha-Alpecin), a 18" David Rodrigues e João Benta (Boavista) ed Edgar Pinto (W52). A 21" Tiago Machado (Sporting) ha chiuso la top ten.

Slovenia: Domen Novak (Bahrain-Merida) ha staccato Marko Kump e Gasper Katrasnik (entrambi dell'Adria Mobil) sull'ultima salita del circuito ed è andato così a vincere tutto solo il titolo nazionale, in palio a Radovlijca su un percorso di 150 km. Katrasnik ha poi preceduto Kump all'arrivo ed entrambi hanno difeso il podio, mentre per i due sloveni più celebri, ovvero Primoz Roglic e Matej Mohoric, non rimanevano a disposizione che - rispettivamente - il quarto e il quinto posto.

Croazia: lotta a due nel campionato croato (102 km a Ícevo), e vittoria per Josip Rumac, portacolori dell'Androni-Sidermec-Bottecchia, con 6" di margine sull'esperto Radoslav Rogina (Adria Mobil); lontanissimo il terzo, Janko Benger, giunto a 16'45". Solo un altro atleta è stato cronometrato, Bojan Gunjevic, quarto a 17'56". Per Rumac quest'anno doppietta di titoli (aveva già vinto quello a cronometro ieri), e per entrambe le specialità si tratta della seconda affermazione in carriera.

Ungheria: campione giovanissimo per la prova magiara, con l'appena 20enne Gergely Szarka bravo a imporsi in uno sprint ristretto in cui ha preceduto il coetaneo Barnabas Peak (SEG Racing Academy), il 21enne Attila Valter (CCC Development) e Gergo Gonczi, che di anni ne ha 22. Di sicuro il campionato nazionale certifica un certo ricambio generazionale per quanto riguarda il ciclismo ungherese.

Ucraina: contendenti esperti invece per il titolo ucraino, vinto da Andriy Kulyk (Shenzhen Xidesheng) su Oleksandr Polivoda (Ningxia Sports Lottery-Livall) e Mykhaylo Kononenko (Shenzhen). Per Kulyk si tratta del primo titolo nazionale.

Russia: sui 187 km di gara a Belgorod a spuntarla è stato uno dei nomi più interessanti del nuovo ciclismo russo, quell'Alexander Vlasov che quest'anno si è ben comportato in diverse brevi gare a tappe, dopo aver conquistato nel 2018 il Giro Under. Il 23enne della Gazprom-Rusvélo si è concesso il lusso di un arrivo in solitaria, con 16" su Igor Frolov (Moscow Region) e 45" su Mikhail Fokin (Moscow Region) e Ildar Arslanov (Gazprom). Quinto posto per Sergey Firsanov a 50".
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