Tim Merlier torna a vincere al Tour sul traguardo di Dunkerque © GettySport via Profilo X Soudal Quick-Step
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Tour de France, Merlier brucia Milan sul traguardo di Dunkerque. Ritirato Philipsen

Il campione europeo batte il friulano di un'inezia. 3° Bauhaus. Il vincitore della prima tappa costretto ad abbandonare per una caduta allo sprint intermedio. Nel finale finiscono giù anche Meeus, Ballerini e De Lie. Van der Poel sempre in giallo

07.07.2025 18:05

Tutto si è deciso per pochi centimetri: niente di più sorprendente, considerato che la Valenciennes-Dunkerque era forse una delle tappe più congeniali ai velocisti. Eppure, il serrato testa a testa tra Tim Merlier e Jonathan Milan - vinto di un'incollatura dal campione europeo in carica - è forse l'unico episodio lineare di una giornata che, a dispetto della calma piatta favorita dal vento contrario, si è sviluppata in maniera piuttosto caotica fin dal traguardo volante di Isbergues, dove si è concluso il promettente Tour di Jasper Philipsen, che ha pagato a carissimo prezzo una sbandata di Bryan Coquard, innescata dal contatto con il belga della Intermarché Laurenz Rex. La tensione accumulata per oltre 4 ore è esplosa poi nel finale, in cui sono finiti a terra anche Jordi Meeus (che ha indirettamente coinvolto nel suo capitombolo Remco Evenepoel), Davide Ballerini e Arnaud De Lie. Un bilancio pesantissimo, purtroppo, che ha prevedibilmente attenuato il pathos per la pur bella sfida sul traguardo tra i due velocisti più quotati ancora in corsa. Merlier l'ha risolta con un bel colpo di reni, vanificando così lo spunto di Milan, che pure era partito brillantemente ai 150 metri. Tuttavia, la volata del friulano è nata male per l'assenza di Simone Consonni, che ha costretto gli ultimi due uomini del treno - Edward Theuns e Jasper Stuyven - ad anticipare i tempi. Pur di non restare allo scoperto troppo presto, il friulano si è accodato agli uomini della PicNic PostNL, impegnati al fianco di Pavel Bittner. E, per quanto il loro passo fosse sostenuto, a Milan è forse mancata la punta di velocità necessaria per respingere il ritorno di Merlier, abilissimo a muoversi nel caos senza compagni di squadra al suo fianco. Nessuna variazione tra i primissimi della generale: Mathieu van der Poel ancora in maglia gialla. 

La cronaca della 3ª tappa del Tour de France

Occasione irripetibile per i velocisti sulle strade del 112° Tour de France: nonostante i tanti trabocchetti - vento compreso - che potrebbero ribaltare l'andamento della corsa, la 3ª tappa (Valenciennes-Dunkerque, 178,3 km) è cucita addosso alle ruote veloci, che supereranno di slancio l'unico GPM di giornata: il Mont Cassel, un 4ª categoria di 2300 metri al 3,8% di media con un brevissimo tratto al 6%, posizionato a 31 km dalla linea bianca. La vicinanza al Mare del Nord potrebbe però esporre il gruppo ai capricci di Eolo.

In attesa del vento, la carovana parte da Valenciennes sotto una pioggia fitta che scoraggia qualsiasi tentativo da lontano. Per la verità, dopo un paio di chilometri ci provano il belga Jonas Rickaert (Alpecin-Decenuninck) e lo sloveno Matej Mohoric (Bahrain-Victorious), ma senza troppa convinzione, al punto che la coppia di testa si rialzerà dopo appena 8 km fuori dai ranghi. 

Tra un sorriso e l'altro, i 182 corridori affrontano a passo oltremodo tranquillo le primissime fasi della tappa, in attesa di un episodio che possa rompere l'inerzia, come nella celebre Fortezza Bastiani de Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati. Per intanto, il belga Emiel Verstrynge (Alpecin), l'olandese Roel van Sintmaartensdijk (Intermarché-Wanty), il tedesco Maximilian Schachmann (Soudal Quick-Step) e il solito Rickaert si lanciano in una sortita-bluff, anch'essa rifluita in tutta fretta. Dunque, calma piatta nella prima ora di corsa. Ah, se solo avessimo assistito a qualcosa di simile al Giro d'Italia, signora mia…

L'andatura sale leggermente quando la Alpecin-Deceuninck del leader della generale, l'olandese Mathieu van der Poel (Alpecin), si porta in testa al gruppo. Tuttavia, il vento contrario è un deterrente che scoraggia qualsiasi colpo di mano: il gruppo continua a procedere compatto per le successive due ore e mezza di corsa. Nel frattempo, la formazione olandese lascia agli altri - leggi: Arkéa-B&B Hotels, Jayco-AlUla, Groupama, Intermarché-Wanty e Movistar - l'onere di scortare il gruppo fino allo sprint intermedio di Isbergues, distante 60 km da Dunkerque. Ed è proprio qui che avviene il primo episodio-chiave della giornata: prima di affrontare il rettilineo che conduce al traguardo intermedio - dove passa per primo l'italiano Jonathan Milan (Lidl-Trek) - si verifica un contatto a centro strada tra il francese Bryan Coquard (Cofidis) e il belga Laurenz Rex (Intermarché). Coquard sbanda e perde il controllo della sua bici, travolgendo l'altro belga Jasper Philipsen (Alpecin), ormai pronto a lanciarsi nella bagarre. Il vincitore della tappa inaugurale finisce rovinosamente a terra. Assistito dall'altro belga Gianni Vermeersch (Alpecin) e dallo svizzero Silvan Dillier (Alpecin), oltre che dal personale medico, il titolare della maglia verde - ormai sbrindellata, considerato l'impatto con l'asfalto - si adagia sul ciglio della strada prima di indossare una fasciatura per immobilizzare la spalla destra. La sentenza è inappellabile: ritiro. Come ha dichiarato il team manager della Alpecin, Christoph Roodhooft, ai microfoni di Rai Sport, Philipsen è stato trasportato in ospedale, dove è stata riscontrata una frattura alla spalla oppure alla clavicola. L'incidente ha avuto anche uno strascico in gruppo: subito il passaggio sotto lo striscione, Rickaert ha inveito contro Coquard, accusandolo di aver compiuto una manovra pericolosa. Tuttavia, la giuria - al momento di chiudere questo resoconto - non ha punito il velocista della Cofidis.

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Jasper Philipsen ha dovuto abbandonare il Tour per una caduta allo sprint intermedio di Isbergues © Profilo X Alpecin-Deceuninck

Lo shock per il ritiro di Philipsen attraversa tutta la carovana che - complice il vento contrario - affronta a passo regolare il lungo tratto pianeggiante che conduce ai piedi del Mont Cassel. Ai -37 dal traguardo, si registra l'unico scatto degno di nota della corsa: il campione nazionale belga Tim Wellens (UAE Emirates-XRG) si lancia all'attacco con il benestare degli uomini della Soudal Quick-Step. L'obiettivo? Conquistare l'unico punto a disposizione in cima alla salita e vestire la maglia a pois in luogo dello sloveno Tadej Pogacar (UAE Emirates), risparmiandogli la trafila delle premiazioni e delle interviste. Wellens esegue il compito alla perfezione e, dopo aver scollinato per primo, si lascia riassorbire dal gruppo ai -27 dal traguardo.

Di qui in avanti, non resta che assistere ai preparativi dell'ormai scontatissima volata. Visma-Lease a Bike e UAE presidiano fino ai -10 le prime file del gruppo per scongiurare qualsiasi pericolo. A quel punto, avanzano gli uomini della Lidl-Trek e della Soudal per scortare i due rivali per il successo: Milan e il belga Tim Merlier (Soudal). Ben posizionati anche i treni di altre squadre in corsa per i piazzamenti: la XDS-Astana - al servizio dell'olandese Cees Bol (XDS-Astana) - e la TotalEnergies, schierata per il francese Anthony Turgis (TotalEnergies), senza dimenticare la stessa Intermarché, che punta forte sull'eritreo Biniam Girmay (Intermarché). Subito dopo il passaggio ai -5, la lotta diventa ancora più furibonda: Lotto, Free Palestine e PicNic PostNL si alternano al comando nel tratto che conduce alle porte di Dunkerque. E il rischio di cadute si moltiplica fino all'inverosimile: ne fa le spese il belga Jordi Meeus (Red Bull-BORA-Hansgrohe), finito a terra ai -3 dal traguardo. Il suo capitombolo coinvolge altri atleti, tra i quali il connazionale Remco Evenepoel (Soudal), che pure si era speso in favore di Merlier.

Dopo un nuovo tentativo dei Lotto di impossessarsi della testa del gruppo, ai 1500 metri entra in azione il treno della Lidl - pilotato dai belgi Edward Theuns (Lidl) e Jasper Stuyven (Lidl) - che non può però scortare Milan fino all'ultima semicurva, in quanto l'ultimo uomo, l'italiano Simone Consonni (Lidl), non fa parte del gruppo principale. Di conseguenza, Milan è costretto ad accodarsi alla ruota del ceco Pavel Bittner (PicNic PostNL), che guida i pochi superstiti della volata fino ai 200 metri. Oltretutto, la platea dei contendenti si è ulteriormente ristretta, complice un'altra caduta ai -300 innescata dall'italiano Davide Ballerini (XDS), che ha trascinato a terra un uomo della Uno-X, un TotalEnergies e il belga Arnaud De Lie (Lotto). Bittner prova ad anticipare i rivali ai 200 metri, ma viene subito scavalcato da Milan, a sua volta tallonato da Merlier. Il friulano affronta l'ultima semicurva - posizionata a 150 metri dall'arrivo - fianco a fianco con il campione europeo. Il testa a testa prosegue fin sulla linea bianca, dove Merlier piazza il colpo di reni vincente che gli frutta l'undicesimo successo stagionale (il 61° da professionista) davanti a Milan e al tedesco Phil Bauhaus (Bahrain-Victorious). A seguire il norvegese Søren Wærenskjold (Uno-X Mobility) e lo stesso Bittner, poi Girmay, l'australiano Kaden Groves (Alpecin), l'olandese Danny Van Poppel (Red Bull) - poi declassato - il tedesco Pascal Ackermann (Free Palestine) e il belga Amauty Capiot (Arkéa). L'italiano Alberto Dainese (Tudor), 11° all'arrivo, scala un gradino e varca così la soglia della top 10.

Classifica generale invariata: van der Poel in maglia gialla con 4" su Pogacar e 6" sul danese Jonas Vingegaard (Visma-Lease a Bike). 

L'ordine d'arrivo

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Martedì la sfida sui muri in direzione Rouen

Il 112° Tour de France rimane ancora a Nord per un'altra tappa particolarmente succosa: i 174,2 km da Amiens Métropole a Rouen saliranno di tono nel finale, in cui sono concentrate ben cinque salite. Eccole: la Côte Jacques Anquetil (4ª categoria, 3500 metri al 3,6% di media, con un brevissimo tratto al 5%); la breve ma arcigna Côte de Belbeuf, un 3ª categoria di 1300 metri con una pendenza media del 9,1% che sale fino al 12% a metà rampa; la Côte de Bonsecours/Stéle Jean Robic (4ª categoria, 900 metri al 7,2% di media e una pendenza massima dell'11%); la Côte de Grand'Mare, ancora un GPM di 4ª categoria che misura 1800 metri (pendenza del 5%) e, in conclusione, la Rampe Saint Hilaire (3ª categoria, 800 metri al 10,6% di media con punte che sfiorano il 18%), distante appena 5 km dalla linea bianca. Finale ancora tortuoso, con un altro strappo in direzione dell'arrivo.

Diretta integrale su Discovery+ a partire dalle 13 circa. Il collegamento su Raidue partirà alle 14.45, subito dopo la telecronaca del Giro d'Italia Women

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Carmine Marino
<p>Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre '23.</p>