
Pogačar ha già le idee chiare: martedì con la UAE in ricognizione sul pavé della Roubaix
Il campione del mondo torna sul Carrefour de l’Arbre con Wellens e Politt: nuova ricognizione invernale e segnali sempre più nitidi verso la Roubaix 2026
Tadej Pogačar ha già le idee chiare sui prossimi obiettivi. A quattro mesi dalla Parigi-Roubaix 2026, il campione del mondo è stato avvistato martedì sulle pietre del Carrefour de l’Arbre, uno dei settori più difficili e rappresentativi dell’“Inferno del Nord”. Una scelta che lascia pochi dubbi: dopo il secondo posto dello scorso aprile, lo sloveno vuole tornare alla Roubaix per provare a conquistarla.
A riportare la notizia è stata La Voix du Nord, che ha pubblicato anche le foto della ricognizione. Pogačar era in compagnia dei compagni di squadra Tim Wellens, Nils Politt e Florian Vermeersch — un gruppo che, sulla carta, potrebbe rappresentare il nucleo del treno UAE Team Emirates-XRG per la prossima Roubaix 2026.
“Ho visto la bici iridata e ho capito”. La testimonianza di un local
A riconoscere il gruppo è stato Jean-Luc Gallus, ciclista della zona di Sainghin-en-Mélantois. “Ho visto le auto dell’UAE, poi la maglia di campione del Belgio di Wellens. Quando ho visto la bici iridata ho capito che era Pogačar”, ha raccontato al quotidiano francese.
Gallus ha chiesto una foto: “Mi ha detto che non c’era nessun problema e si è messo in posa”. Ha riconosciuto anche Politt «dalla statura e dalle strisce di campione di Germania», oltre a un quarto corridore dell’UAE che parlava italiano [potrebbe essere Covi o Baroncini più che Giaimi o Sambinello, ma dalle foto risulta presente solo Florian Vermeersch, n.d.r.].
Dai discorsi captati, i corridori stavano per scendere verso Cysoing, affrontare i pavé di Bourghelles e tornare poi verso il Carrefour de l’Arbre.
A quanto si apprende, lo sloveno e il suo team hanno testato entrambi i modelli Colnago sul pavé. Uno era il modello aerodinamico, la Y1RS. L'altro, la versione più maneggevole, la V5RS, scelta da Pogačar per il suo debutto ad aprile. Hanno anche testato la pressione degli pneumatici.

Dopo la caduta del 2025, l’obiettivo è chiaro
Lo scorso aprile Pogačar aveva debuttato alla Roubaix dopo settimane di incertezza sul calendario. In gara era rimasto con Mathieu van der Poel fino ai meno 40 km, quando una curva sbagliata lo aveva tradito e costretto a mettere il piede in terra e cambiare la bicicletta. Dopo un ulteriore intoppo dovuto ad un secondo cambio bici, lo sloveno aveva comunque chiuso in seconda posizione, convinto di poter tornare per vincere.
In assenza di settori in pavé nel Tour de France 2026, questa ricognizione sul tracciato della Roubaix è un segnale molto chiaro delle intenzioni del campione del mondo.

Una giornata dura sul pavé
Secondo La Voix du Nord, la UAE aveva pianificato un test di materiali e una ricognizione completa dei tratti tra Sainghin-en-Mélantois, Bourghelles e il Carrefour de l’Arbre. Le condizioni erano tutt’altro che semplici: pioggia intensa, fango e settori molto scivolosi.
Il direttore di corsa della Roubaix Thierry Gouvenou, interpellato nei giorni scorsi, aveva già espresso soddisfazione nel vedere l’interesse dello sloveno: “Bisogna partire dal presupposto che si sia divertito. È un corridore che non ama perdere, e Van der Poel dovrà essere molto forte per batterlo di nuovo”.
