Mauro Vegni ha concluso la sua carriera nel mondo del ciclismo al Giro di Lombardia © Warner Bros Discovery
Professionisti

Mauro Vegni in esclusiva per Cicloweb: «Il Giro 2026 riscoprirà le grandi montagne»

L'ormai ex patron della corsa rosa confida di aver lavorato in prima persona al percorso che sarà presentato nelle prossime settimane

11.10.2025 21:40

Il miglior congedo possibile per un uomo che - a dispetto delle tante polemiche sui percorsi di gara - ha avuto il merito di rafforzare il prestigio internazionale del Giro d'Italia senza snaturarne l'identità: il Giro di Lombardia è stata l'ultima corsa organizzata per RCS Sport dal 66enne Mauro Vegni. Prima di lasciare il suo incarico di direttore del settore ciclismo, l'ormai ex patron della corsa rosa ha concesso una breve ma interessante intervista esclusiva a Cicloweb, di cui riportiamo i passaggi più interessanti.

Mauro Vegni a Cicloweb: «Il prossimo Giro d'Italia tornerà a scalare le salite storiche»

«Sono contento di aver concluso la mia carriera con una classica importante come il Lombardia e un vincitore degno della storia di questa corsa», ha esordito Vegni al microfono di Francesco Dani. «Saluto questo mondo in maniera speciale, ben sapendo che era arrivato il momento di lasciare spazio ai più giovani. Il ricordo più bello? Molte volte siamo riusciti ad arrivare in posti complicati dal punto di vista logistico, come la basilica di San Francesco, percorrendo una salita particolarmente difficile. Certo: non sono mancate le pagine negative. In fondo, però, sono felice di chiudere con la consapevolezza che le cose buone fatte in questi anni hanno compensato gli errori». 

In attesa di capire chi ne raccoglierà il testimone - anche se tutti gli indizi portano al suo braccio destro Stefano Allocchio, dal 2013 vicedirettore di tutte le gare organizzate dalla società milanese - il dirigente di origini toscane ha però confidato di aver comunque progettato il Giro che verrà: «Sì, è tutto mio», ci spiega Vegni. Che ha poi aggiunto alcuni particolari sul disegno dell'edizione 2026: «Il timore di dover rinunciare a una tappa per l'impossibilità di arrivare sulle grandi montagne ci ha convinto quest'anno a non andare eccessivamente in quota. Tuttavia, il Giro non può fare a meno delle sue salite storiche». Un'annotazione particolarmente interessante, che prelude alla possibilità di ritrovare i giganti alpini (come il Passo Gavia e il Passo dello Stelvio) ignorati negli ultimi anni per la minaccia della neve

mauro-vegni
Mauro Vegni, direttore del Giro d'Italia

Mezzo secolo speso nel mondo del ciclismo

Comunque sia, Vegni sarà un semplice spettatore del 109° Giro d'Italia, che scatterà il 9 maggio 2026 dalla Bulgaria. L'ultima pagina di una carriera iniziata nella seconda metà degli anni Settanta, quando iniziò a lavorare nell'entourage della Tirreno-Adriatico e del Giro del Lazio, fianco a fianco con lo storico patron Franco Mealli. Un lungo e prolifico apprendistato che gli valse la designazione a direttore generale dei campionati del mondo di Agrigento 1994 e dei Mondiali juniores di San Marino 1995. Nel frattempo, la società-satellite del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera aveva già bussato alla sua porta, offrendogli il ruolo di vicedirettore dell'attività ciclistica. Una storia che lo ha portato a lavorare in sinergia con alcuni dei grandi protagonisti del romanzo rosa, da Carmine Castellano ad Angelo Zomegnan. Trent'anni di corse pensate e ripensate, studiate e vagheggiate, difese con coerenza e ostinazione dagli attacchi (talora congiunti, spesso strumentali) delle associazioni dei corridori e dei giornalisti, come se le fortune del Giro dipendessero esclusivamente dai tracciati di gara. Ne ha viste tante, Mauro Vegni. Ed è bene che il ciclismo si ricordi di lui, ogni volta che ne avrà bisogno. 

Evenepoel: "Quando ha attaccato Tadej è stato impossibile reagire"
Wiebes regina dei mondiali Gravel. Van Anrooij: “Mi hanno tolto la vittoria”. Bronzo a Persico
Carmine Marino

Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre '23.