Tadej Pogačar su Colle Aperto © UAE Team Emirates via X
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Evenepoel: "Quando ha attaccato Tadej è stato impossibile reagire"

Le parole dei protagonisti del Giro di Lombardia: Evenepoel soddisfatto dell'ultimo atto in maglia Quick-Step, il duro lavoro di Storer, la crescita di Seixas

11.10.2025 18:13

Tadej Pogačar (UAE Team Emirates-XRG) ha conquistato oggi il suo quinto Giro di Lombardia, diventando il primo corridore nella storia a vincere per cinque volte di fila la Classica delle foglie morte. Distacco di 1'48" per il secondo classificato, Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step); Michael Storer (Tudor) completa il podio a 3'14". 

Tadej Pogačar: “Questa corsa è fatta apposta per me”

Onestamente, non mi sento speciale: tutti possono sentirsi unici e ognuno lo è a suo modo, ma vincere cinque volte di fila… Ogni volta che sono al via mi sembra che questa corsa sia fatta apposta per me, ma allo stesso tempo ho sempre una grande squadra attorno a me. Riusciamo ogni volta a portarla a casa e voglio ringraziare tutti loro. Oggi è andata come volevo: Domen Novak ha fatto un lavoro fantastico, poi Pavel Sivakov, come tutti quelli che mi hanno lanciato sulla salita finale, che mi hanno protetto per tutta la corsa: veramente un grandissimo lavoro da parte loro, veramente impressionante.

Sono sette anni che mi dico ogni volta: “Questa è la mia miglior stagione”. Posso dirlo anche di questa appena conclusa”.

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Tadej Pogačar ha trionfato per la quinta volta di fila sulle strade del Giro di Lombardia © Sito Internet Il Lombardia

Remco Evenepoel: “Ora è il momento di iniziare un nuovo capitolo”

Forse mi ricorderò di oggi come il giorno nel quale due moto hanno quasi fatto un incidente di fronte a me sull'ultima salita. È stato un momento frenetico, soprattutto perché stavo andando piuttosto veloce e fermarsi su una salita al 15% non è così semplice. C'è stato un attimo di panico con le moto e le macchine intorno, ma fortunatamente il mio gap da Michael Storer era abbastanza ampio da non essere in pericolo, quindi alla fine è andato tutto bene. 

È stata una buona giornata: avevamo un uomo in fuga, che era il nostro obiettivo; poi Mattia Cattaneo e Pieter Serry mi hanno scortato tutto il giorno, quindi non mi sono dovuto preoccupare del posizionamento, soprattutto all'inizio delle discese e sulla penultima salita: ero direttamente sulla ruota degli UAE. Tutto è andato veramente bene. Nel momento in cui ha attaccato Tadej il ritmo era già veramente alto da alcuni minuti, quindi era impossibile reagire: sono dovuto andare del mio passo. Ho scollinato con Storer e Quinn Simmons, ma poi sono riuscito a staccarli in discesa. Il gap da Tadej alla fine è rimasto lo stesso. Sono felice di come ho corso l'ultimo mese e mezzo, chiudendo bene la stagione e la mia carriera in Soudal Quick-Step. Sono fiero di essere stato il leader di questa squadra, di aver vinto tanto con e per loro. Stamattina ho detto che avrei dato il massimo ancora una volta per la squadra e penso di averlo fatto: sono uno di quelli che continua a combattere fino alla fine. Sono felice di come è andata a finire: porterò per sempre con me gli ultimi sette anni ma ora è il momento di iniziare qualcosa di nuovo”.

Michael Storer: “Sapevo che una top10 era possibile”

Mi sentivo veramente bene già dall'inizio della corsa. Sapevo che una top10 sarebbe stato un risultato realistico e se avessi avuto una buona giornata, chi lo sa… e alla fine è andata come è andata. Ho cercato di tenere il più possibile sul gruppo di testa, anche se poi Tadej è partito e ha fatto la sua magia. Il gruppo diventava sempre più piccolo e io cercavo di rimanerci aggrappato. Alla fine sono arrivato terzo. Ho provato e rimanere con Remco e mi sono preso molti rischi in discesa, ma il problema è stato che ogni volta che rilanciava in curva mi metteva in croce. Poi mi sono staccato: sarei potuto andare più veloce, ma lui ha comunque aperto il gap. È fortissimo e non potevo fare di più per rimanergli a ruota. È stato comunque un anno fantastico e non penso che ci sia un modo migliore per concluderlo. 

Penso che nel 2026 cercherò di ripetere quanto ho fatto quest'anno: lavorare sodo, prepararmi nel modo migliore possibile per le corse. Poi se va bene, fantastico, se non va va bene comunque: è la vita, lo sport, ci sono alti e bassi. Continuerò a fare ciò che faccio e spero che i risultati arrivino”.

Paul Seixas: “Ora so di avere un posto in queste gare”

Sentivo che le gambe stavano un po’ meno bene delle scorse settimane, poi forse la lunghezza della corsa, il ritmo forte… Mi sono fatto cogliere di sorpresa in una discesa dove era molto importante il posizionamento, all’ultimo momento prima della discesa mi sono fatto chiudere, ho perso terreno e probabilmente lo sforzo che ho fatto mi è costato un po’. Poi mi sono sentito molto bene sulla salita, anche se sono un po’ deluso di essermi staccato da solo perché in discesa non ho potuto collaborare con nessuno. Poi mi sono poi fatto riprendere da un gruppetto, e ho ripreso le energie per il finale. Alla fine, ho dato tutto per ottenere il miglior risultato possibile, settimo in un Monumento va più che bene. Ero anche a poco dal giocarmela per il podio, è una grande maniera di finire la stagione.

Penso che oggi io abbia preso coscienza di aver fatto un salto in avanti sia fisico che mentale: ora so di avere posto in queste gare. È il frutto del lavoro che ho fatto in questa stagione”.

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