Jasper Philipsen domina lo sprint di Guijuelo: è il suo 3° successo alla Vuelta 2025 © ASO/La Vuelta
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Vuelta, il vento spaventa il gruppo, ma non fa danni. Philipsen domina lo sprint di Guijuelo

Il belga della Alpecin-Deceuninck aspetta il momento giusto per partire, regolando facilmente Pedersen e Aular. Vingegaard guadagna 4" su Almeida alle porte della Bola del Mundo

12.09.2025 18:15

Lo abbiamo capito da tempo: le tappe di trasferimento non esistono più. Ne abbiamo avuto un'ulteriore conferma nel terzultimo giorno di corsa della Vuelta di Spagna, in cui il vento ha cercato a più riprese di disseminare trappole sulla strada che conduce alla Bola del Mundo, l'ultimo baluardo dell'edizione 2025. In fin dei conti, non è accaduto granché, sebbene Jonas Vingegaard sia riuscito a guadagnare 4" di abbuono allo sprint intermedio di Salamanca. Comunque sia, sarà tutta fatica che si farà sentire, eccome, sul gigante della corsa spagnola. Già, perché la minaccia dei ventagli ha tenuto tutti su chi vive almeno fino agli ultimi 30 km di corsa. Poi, come da copione, l'affare si è risolto in volata. E che volata: Jasper Philipsen si è seduto sul trono degli sprinter con una prestazione sontuosa su un arrivo difficile come quello di Guijuelo, con la strada in costante ascesa fino agli ultimi 250 metri. Niente da fare per Mads Pedersen, che pure aveva anticipato lo sprint, e Orluis Aular. 

La cronaca della 19ª tappa della Vuelta di Spagna

Una giornata di riposo attivo - almeno sulla carta - in vista dell'attesissima sfida sulla Bola del Mundo: la Vuelta a España concede una chance (l'ultima?) alle ruote veloci sul traguardo di Guijuelo dopo 161,9 km pressoché insignificanti dal punto di vista altimetrico. Non un GPM sul percorso, che pure presenta qualche lieve ondulazione prima degli ultimi 2 km, nei quali la strada sale al 3%. Ergo, la bilancia potrebbe pendere in favore degli sprinter resistenti. Da non sottovalutare le possibili insidie del vento sui lunghi rettilinei che tagliano in due le campagne castigliane.

Subito dopo il via da Rueba, si avvantaggiano due corridori: il ceco Jakub Otruba (Caja Rural-Seguros RGA) e il francese Victor Guernalec (Arkéa-B&B Hotels). La coppia al comando ha vita breve: il fratello d'arte dell'Arkéa cede il proscenio a Otruba, che guadagnerà un vantaggio massimo di circa 3'40" sul resto della compagnia, pilotata dalla Alpecin-Deceuninck e dalla Lotto, in corsa con il belga Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) e con l'italiano Elia Viviani (Lotto). 

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Il ceco Jakub Otruba, in fuga nella terzultima tappa della Vuelta 2025 © ASO/La Vuelta

L'insidia del vento tiene comunque in allerta le squadre dei big, che presidiano la testa del gruppo in vista degli ultimi 80 km, lasciando 1'48" al fuggitivo solitario. La corsa prosegue sul filo della tensione, che cresce a dismisura quando la carovana attraversa l'abitato di Salamanca, dov'è posizionato lo sprint intermedio con abbuoni: alle spalle di Otruba - che sarà fatalmente ripreso ai -51 dal traguardo - il danese Jonas Vingegaard (Visma-Lease a Bike) guadagna 4" sul più diretto rivale per la maglia rossa, il portoghese João Almeida (UAE Emirates-XRG).

Da questo momento in avanti, si scatena la lotta per frazionare il gruppo e tendere una trappola ai velocisti puri: prima gli uomini della INEOS Grenadiers - schierati in favore del britannico Ben Turner (INEOS Grenadiers) - poi i Lidl-Trek, in corsa con il danese Mads Pedersen (Lidl-Trek), proveranno a cambiare registro. Tuttavia, Eolo non è particolarmente in vena di capricci: tutti insieme a 50 chilometri dalla fine. A quel punto, la corsa torna nei binari auspicati dalle squadre dei velocisti, che concedono ai -40 qualche scampolo di gloria al guatemalteco Sergio Chumil (Burgos Burpellet-BH) e allo spagnolo Mario Aparicio (Burgos Burpellet-BH), che guadagneranno non più di 20" sul resto della compagnia prima di essere raggiunti.

Con una mossa a sorpresa, però, gli Alpecin portano un'accelerazione improvvisa a 35 km dal traguardo: il più lesto di tutti è proprio Vingegaard, che si accoda immediatamente al trenino dei belgi. Tuttavia, gli uomini della UAE Emirates-XRG chiudono subito il buco: tocca all'australiano Jay Vine (UAE Emirates) riportare sotto Almeida. La fiammata si esaurisce in fretta, ma la sensazione è che possa accadere ancora qualcosa prima di raggiungere Guijuelo. La realtà si incarica di smentire questa previsione, benché il passo in testa al gruppo sia particolarmente sostenuto.

INEOS Grenadiers e Groupama-FDJ affrontano in testa i 10 chilometri finali, allungando sensibilmente la fila, per poi lasciare il testimone alla Movistar, che punta sul campione nazionale venezuelano Orluis Aular (Movistar). La squadra navarra resta al comando fino a 2500 metri dalla linea bianca, quando entrano brevemente in azione i PicNic PostNL, che lasceranno a loro volta il posto ai granatieri. Concluso il lavoro dell'italiano Filippo Ganna (INEOS), gli Alpecin si riprendono la scena quando conta di più. Il lungo rettilineo d'arrivo invoglia Pedersen ad anticipare lo sprint. Di contro, Philipsen attende gli ultimi 180 metri per lanciare la sua progressione: Turner cerca di seguirlo, ma lo spunto del fiammingo è irresistibile per tutti. 3° centro personale alla Vuelta (il 6° in assoluto del 2025, il 56° della carriera) per il belga della Alpecin, che precede Pedersen, Aular, l'altro belga Jenthe Biermans (Arkéa) e Turner. A seguire un altro connazionale di Philipsen, Arne Marit (Intermarché-Wanty), lo svizzero Fabio Christen (Q36.5), il britannico Ethan Vernon (Free Palestine) e i francesi Thibaud Gruel (Groupama-FDJ) e Jordan Labrosse (Decathlon AG2R La Mondiale).

La nuova classifica generale: Vingegaard in maglia di leader con 44" su Almeida, 2'43" sul britannico Tom Pidcock (Q36.5), 3'22" sull'australiano Jai Hindley (Red Bull-BORA-Hansgrohe) e 4'23" sull'italiano Giulio Pellizzari (Red Bull).

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La Bola del Mondo giudice di ultima istanza

Ora o mai più: la Vuelta 2025 si deciderà sabato in cima alla Bola del Mundo, per inciso il punto più alto dell'ottantesima edizione con i suoi 2251 metri. Prima di arrivare al Puerto de Navacerrada, però, il percorso della 20ª tappa - con partenza da Robledo de Chavela - non sarà affatto semplice: la giornata si apre con la scalata all'Alto de La Escondida, un 3ª categoria che misura 9 km (pendenza media di poco superiore al 4%), seguito da un altro Gran Premio della Montagna di 3ª categoria (Puerto de La Paradilla, 5,1 km al 5,4%) e dall'Alto del León (2ª categoria, 7 km che lambiscono l'8%). Doppiata la terza salita di giornata, la carovana affronta un lungo tratto di alleggerimento che precede la scalata all'Alto de Navacerrada, un 1ª categoria relativamente breve (6900 metri) ma abbastanza impegnativo: 7,6% di pendenza media con punte in doppia cifra sia all'inizio della salita, sia in vetta. Altri 40 km all'ingiù - intervallati da qualche tratto in contropendenza - per arrivare ai piedi del gigante della Vuelta: un categoria especial di 12,3 km all'8,6%. Se i primi 9 km salgono costantemente tra il 6% e l'8%, il finale promette scintille: la doppia cifra sarà una costante fino alla vetta, dove si toccherà il 18% di pendenza. In vista del triangolo rosso si raggiungerà anche il 20%. Su pressione delle organizzazioni ambientaliste, l'ultimo chilometro della Bola del Mundo sarà interdetto al pubblico.

Diretta integrale su Discovery+ ed Eurosport 1 - per gli utenti DAZN, Prime Video Channels e TIMVision - dalle 12.45.

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Carmine Marino

Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre '23.