Giro d'Italia 2026: il percorso sarà presentato a novembre
L'obiettivo di RCS è presentare la corsa a metà novembre, dopo aver ufficializzato la Grande Partenza ad ottobre; intanto dalla Bulgaria arrivano nuovi dettagli
La stagione 2025 sta per terminare e noi torniamo a pieno regime nel portare avanti uno degli esercizi che ci piace di più: spoilerarvi il percorso del Giro d'Italia 2026. In verità quest'anno le notizie che trapelano sono molto poche e, al netto di una lunga lista di candidature, risulta per il momento molto complicato intuire anche solo approssimativamente il disegno della Corsa Rosa. Ma non ci siamo certo arresi così facilmente e abbiamo raccolto qualche esclusiva da cui partire.
Grande partenza dalla Bulgaria
Il fatto più chiacchierato e di pubblico e dominio è senz'altro la partenza bulgara, annunciata direttamente dai ministri competenti, di cui abbiamo parlato in un precedente articolo: Giro d'Italia 2026: l'ipotesi Bulgaria è sempre più concreta. Importanti novità arrivano grazie al noto organo di stampa bulgaro Sega, che ha recentemente pubblicato un articolo con tutte le informazioni raccolte in merito. Innanzitutto la partenza costerà alla Bulgaria almeno 12,5 milioni di euro, cifra non risibile e più sostanziosa di quella pattuita al ribasso con l'Albania per il 2025 (la cifra di partenza era 9 milioni, ma probabilmente si è ridotta nel tempo che ha preceduto la chiusura del contratto a dicembre). Per fare un confronto gli ultimi Grand Départ del Tour de France sono stati assegnati per cifre intorno agli 8/9 milioni di euro, la Gran Salida da Torino dell'ultima Vuelta per circa 7 milioni.
Quello che a noi interessa di più è però che sono note le sedi di tappa: Sega ha confermato nella sostanza le indiscrezioni esistenti, ma ha invertito l'ordine delle tappe. La partenza avverrà dalla costa, nella città di Burgas, coinvolgendo poi Veliko Tarnovo, Plovdiv e, ovviamente, la capitale Sofia. Secondo il giornale bulgaro, ogni giorno si ripartirà dal luogo in cui si è arrivati il giorno precedente dunque le prime tre tappe sarebbero così costruite:
1a tappa) Burgas - Veliko Tarnovo
2a tappa) Veliko Tarnovo - Plovdiv
3a tappa) Plovdiv - Sofia

La distanza fra le quattro città è piuttosto elevata e costringerebbe a correre per 3 giorni su distanze superiori a 200 km, immaginandosi l'inserimento di circuiti cittadini, nonché deviazioni per inserire asperità in almeno una delle tre tappe: non mancano i rilievi in Bulgaria e per gli standard odierni una Grande Partenza con tre tappe consecutive per velocisti è impensabile. Dunque è possibile che in verità che lo schema sia un po' più complesso. Una delle tre tappe potrebbe anche essere una cronometro sulla falsariga di quella vista a Tirana, facilmente abbinabile anche ad un eventuale trasferimento.
A proposito di trasferimenti, non dimentichiamoci che ad oggi il regolamento UCI non consente a RCS Sport di usufruire anche per il 2026 del giorno di riposo aggiuntivo, dunque rimane in piedi anche questo punto interrogativo. In assenza di questa possibilità è difficile immaginarsi una frazione di 200 km al terzo giorno, mentre una cronometro nella capitale potrebbe anche consentire di terminare presto e facilitare le operazioni di trasferimento verso l'Italia, dove a sua volta servirà una tappa abbastanza breve con partenza ad orario avanzato. Certo è che dopo l'incredibile trasferimento da Voiron alla Catalogna visto all'ultimo Vuelta non c'è da stupirsi di niente. Tutto questo ragionamento decade, ovviamente, se l'UCI derogasse consentendo per il secondo anno consecutivo di partire un giorno in anticipo.
Infine Sega parla di ottobre come periodo per la presentazione del percorso, ma si riferisce probabilmente all'evento di presentazione della Grande Partenza.
Presentazione a metà novembre
Mercoledì la redazione di Cicloweb.it non si è fatta sfuggire l'occasione di tastare il terreno all'evento di presentazione de Il Lombardia, direttamente in casa RCS. Lo stesso Paolo Bellino ci ha confermato che la presentazione della Grande Partenza - senza sbilanciarsi però sul luogo in cui questa si svolgerà - è prevista per ottobre, mentre il resto del tracciato dovrebbe essere presentato più tardi, intorno a metà novembre. Questo è senz'altro una notizia, perché le indiscrezioni sono molto meno generose di altri anni e voci di corridoio lasciano pensare che in verità il percorso sia ancora tutto da disegnare. Niente di cui preoccuparsi: le candidature in sospeso sono tantissime, abbastanza per disegnarci anche il Giro d'Italia del 2027 e si può ipotizzare le trattative per le singole tappe non siano ancora progredite in attesa di sciogliere il nodo del trasferimento dalla Bulgaria e quindi di individuare il luogo da cui ripartire, elemento vincolante per il disegno dell'intera Corsa Rosa.
A questa situazione si era anche collegata la questione di un possibile “pensionamento” di Mauro Vegni, ipotesi in verità in circolo già da alcuni anni e mai verificatasi. Tuttavia l'attuale direttore del Giro è ancora nei quadri di RCS Sport almeno fino a febbraio, quindi, a prescindere da quale sia il suo futuro, questo è un elemento che non dovrebbe influire sul disegno del prossimo Giro d'Italia.
Cosa sappiamo
L'attuale elenco di possibili sedi di tappa sembra comporre un tracciato che plausibilmente risalirà lo stivale verso ovest per poi percorrere l'arco alpino verso est, ma è decisamente troppo presto per capire se sarà effettivamente così. Tra le candidature più solide e credibili spiccano due frazioni di montagna, su cui i lavori organizzativi sono già avviati. La notizia delle candidatura di Carì, già sede di arrivo di alcune tappe del Tour de Suisse, ha trovato recentemente conferme in indiscrezioni rispetto al coinvolgimento del Canton Ticino nell'organizzazione di una tappa; abbiamo così una prima frazione alpina da mettere in bacheca, il cui percorso è ancora del tutto ignoto e potrebbe essere un unipuerto così come un tappone. Di recente è poi stata data visibilità dalla stampa locale all'organizzazione di una tappa di montagna sulle Dolomiti bellunesi, per la quale sarebbero in ballottaggio il Comelico e l'Agordino, con il primo apparentemente in vantaggio dopo un sopralluogo effettuato per collocare il traguardo in Val Visdende.
Tutte le altre candidature in ballo per ora non appaiono sufficientemente solide per potersi dire effettivamente tappe del prossimo Giro d'Italia, ma questo lo capiremo meglio nelle prossime settimane, indagando direttamente per capire cosa bolle in pentola in modo da darvi come di consueto tutte le anticipazioni passo per passo.
