
Tre Trentin vinsero la Parigi-Tours (a distanza di dieci anni dalla prima volta...)
Il trentino approfitta del tatticismo esasperato di Lapeira e Gruel e batte Laporte e Philipsen nello sprint a sei. A 36 anni è il più anziano vincitore nella storia della corsa
Matteo Trentin ha conquistato per la terza volta la Parigi–Tours, imponendosi allo sprint davanti a Christophe Laporte e Albert Withen Philipsen al termine di una incerta fino all’ultimo chilometro. Il 36enne italiano, che non vinceva da oltre un anno, diventa così il più anziano vincitore nei 119 anni di storia della classica della Loira e raggiunge i tre successi ottenuti in passato solo da Gustave Danneels, Guido Reybrouck, Erik Zabel e Paul Mayé. Per l’Italia è il decimo successo nella storia della Parigi–Tours, per Trentin il 32º della carriera, terzo in maglia Tudor, e il primo dal Tour de Wallonie, vintoluglio 2024.
Parigi-Tours 2025, la cronaca della corsa
La 119ª edizione della corsa proponeva dopo la partenza da Chartres 140 chilometri pianeggianti, prima di iniziare una serie di nove “chemins des vignes”, tratti sterrati per complessivi 9,5 chilometri attraverso le colline della Loira, inframmezzati da diversi strappetti, l'ultimo dei quali terminava a 8,7 km dall’arrivo.
Dopo una prima parte controllata, si è formata una fuga a sei con Kenny Molly (Van Rysel–Roubaix), Hartthijs de Vries (Unibet–Tietema), Jonas Rutsch (Intermarché–Wanty), Jordan Labrosse (Decathlon-AG2R La Mondiale), Oliver Knight (Cofidis) e Johan Jacobs (Groupama–FDJ). I battistrada, mai oltre due minuti e mezzo di vantaggio, sono stati ripresi a 49 chilometri dall’arrivo, poco prima del settore in ghiaia di La Grosse Pierre.
Nel tratto centrale la corsa si è accesa: Matteo Trentin (Tudor) ha aumentato il ritmo provocando un primo frazionamento, poi ricucito. Sono seguiti diversi scatti, tra cui quelli di Josh Tarling (Ineos Grenadiers), Albert Philipsen (Lidl–Trek) e Alessandro Covi (UAE Emirates–XRG), che hanno creato un gruppo di una trentina di corridori a 40 chilometri dal traguardo.
Il momento decisivo è arrivato pochi chilometri dopo, quando Thibaud Gruel (Groupama–FDJ) e Paul Lapeira (Decathlon–AG2R La Mondiale) si sono avvantaggiati, costruendo un margine di circa quaranta secondi. Il loro attacco, lanciato prima del Chemin de Vigne de Noizay, è stato favorito dalla mancanza di collaborazione alle spalle. Arnaud De Lie (Lotto) e Jonas Abrahamsen (Uno-X Mobility) nel frattempo avevano perso contatto per una foratura, mentre davanti Lapeira e Gruel andavano di comune accordo fino ai chilometri finali.
A una ventina di chilometri dall’arrivo, dopo che già Covi aveva provato un secondo attacco, Christophe Laporte (Visma–Lease a Bike) ha tentato di forzare, seguito da Philipsen, Mathias Vacek (Lidl–Trek), Trentin e Stefan Bissegger (Decathlon-AG2R La Mondiale). Questo quintetto si è avvicinato fino a dieci secondi dalla testa, ma Bissegger si è rifiutato di dare cambi per proteggere il compagno di squadra Lapeira. Dopo il tratto sterrato di Rochecorbon e la Côte omonima, Vacek ha perso contatto, mentre davanti il margine dei due francesi restava minimo.

Gruel e Lapeira la buttano via
Nel chilometro conclusivo, Gruel e Lapeira hanno rallentato eccessivamente nel tentativo di controllarsi, permettendo al gruppo inseguitore di rientrare poco dopo la flamme rouge.
Sul rettilineo di Tours, Bissegger ha poi lanciato la volata per Lapeira, ma Trentin, con perfetto tempismo, ha rimontato e superato tutti negli ultimi cento metri, precedendo Laporte e Philipsen. Lapeira e Gruel hanno chiuso rispettivamente quarto e quinto. Decima posizione per Alessandro Covi.