Valentin Madouas arriva in solitaria sul traguardo di Cassel per il suo primo titolo nazionale. (C) Groupama-FDJ Twitter
Professionisti

Gara monumentale in Francia, Madouas è campione nazionale fra le lacrime

Nel durissimo percorso del campionato maschile francese succede di tutto, 224km senza soste fra Hazebrouck e Cassel. La spunta il fondista bretone della Groupama-FDJ, che fa 1-2 con Rudy Molard. Terzo Bernard, subito out Alaphilippe

25.06.2023 16:48

Una mini Monumento, una perla da fondisti, un festival della bicicletta nel paese che vanta il maggior numero di squadre World Tour (3, come il Belgio) e le corse più importanti del mondo. Il campionato nazionale francese maschile élite è stato questo e tanto altro, una corsa vissuta d’un fiato, che alla fine ha premiato il motore diesel di finissima fattura di Valentin Madouas.

Il bretone classe ‘96 ha sconfitto il caldo torrido, gli avversari e pure i propri compagni di squadra ed è arrivato da solo sul traguardo di Cassel dopo 224km estremamente esigenti, pieni di spettacolari attacchi ed esplosioni improvvise. La sfida a viso aperto fra la sua Groupama-FDJ, la AG2R Citroën Team e il Team Arkéa-Samsic è stata infine dominata dalla creatura di Marc Madiot, che attendeva Gaudu e Pinot, e invece ha fatto 1-2 con Madouas e un grande Rudy Molard. Nel finale, a sorpresa, è stata la Trek-Segafredo a piazzarsi con i suoi unici due ciclisti alla partenza, Julien Bernard (terzo) e Tony Gallopin (quarto).

La gara era partita fortissima fin dal secondo giro del circuito di 13.8km, che conteneva la Montée de la Porte d'Aire (1.2km all'8% con punte al 15%), uno strappetto con finale in pavé da affrontare ben 15 volte. Ad attaccare in massa erano state Groupama-FDJ e Arkéa-Samsic, che avevano messo subito in difficoltà i due Soudal-Quick-Step, il campione in carica Florian Sénéchal e Julian Alaphilippe, rendendola una gara dura ad eliminazione che non si sarebbe mai fermata.

Ai -75 la coppia di attaccanti Grégoire-Le Berre veniva raggiunta da Gesbert, Costiou (due Arkéa-Samsic), Dorian Godon (AG2R Citroën Team) e gli stessi Madouas e Molard. In un gruppo già molto ridotto le due formazioni con più numeri hanno tirato la gamba indietro, e il boccino è passato interamente nelle mani dell'AG2R di Benoît Cosnefroy, che ha deciso di tirare in massa solo quando, ai 61, davanti si è staccato Godon.

A quattro giri dalla fine una trenata di Peters riportava davanti tre dei favoriti: Cosnefroy, David Gaudu e Clément Champoussin (Team Arkéa-Samsic). Durante questa azione salutava i suoi sogni di maglia tricolore Thibaut Pinot, ma la vera sorpresa è stata vedere Champoussin, lo stesso Peters tornato da dietro e un redivivo Tony Gallopin staccare all'improvviso Cosnefroy e Gaudu, i due favoriti assoluti a quel punto.

In una gara che non smetteva di ribaltare situazioni e sorprendere, al giro successivo Cosnefroy ha attaccato e si è mangiato in un amen i 40" che il terzetto con lui, Gaudu e Bernard manteneva da qualche kilometro. A quel punto i 10 davanti erano Champoussin, Gesbert e Le Berre (Team Arkéa-Samsic), Gaudu, Madouas e Molard (Groupama-FDJ), Cosnefroy e Peters (AG2R Citroën Team), Gallopin e Bernard (Trek-Segafredo).

Sembrava avere buone chances Champoussin, ma il caldo e la lunghezza del percorso lo fanno staccare ai -33, poco prima che Cosnefroy iniziasse a mostrare segni di cedimento. Gaudu ha cucinato il rivale prima rimanendo con lui e lasciandolo inseguire il gruppetto rimasto davanti con uno stoico Peters, Bernard, Gesbert, e i soliti Madouas e Molard, poi attaccandolo secco e ponendo fine alle sue speranze. In un solo movimento, raggiunti i battistrada, Gaudu ha attaccato all'unisono con Madouas sulla Montée de la Porte d'Aire. Era il movimento decisivo, subito dietro seguiva Molard e da una situazione confusa per tutta la gara si era arrivati ad una cronosquadre a tre della Groupama-FDJ.

Cinque chilometri dopo Gaudu mollava all'improvviso, pagando lo sforzo precedente. Ai -21 Madouas staccava anche Molard, che poi si ricongiungerà ai due Trek e li batterà sulla salita finale. Madouas è stato solido e perfetto, guadagnando senza sosta, e anche fortunato ad avere l'ammiraglia vicina, avendo più di 1' su tutti, quando ha forato ai -13. Le sue lacrime bagnano il traguardo di Cassel dopo un pomeriggio da tregenda.

Results powered by FirstCycling.com

La crisi infinita del ciclismo tedesco
La vendetta di Remco: è lui il nuovo campione belga