Nico Denz batte Toms Skujins a Rivoli © Giro d'Italia
Giro d'Italia

Denz Denz Denz with my legs legs legs

Fuga verso il traguardo di Rivoli, Nico vince la 12esima tappa del Giro d'Italia battendo Skujins e Berwick, Tonelli quarto; occasione mancata per Bettiol e altri presenti nell'azione. Nulla di fatto in gruppo, domani si approcciano le Alpi

18.05.2023 17:38

Faticosamente la carovana rosa si avvicina alle Alpi e lo fa attraverso una tappa interlocutoria, in cui la fuga aveva tutte le possibilità di arrivare all'arrivo, e in effetti ci è arrivata, dopo svariati capovolgimenti di fronte e con un gruppo che si è concesso una giornata di trasferimento, permettendo a qualcuno di leccarsi le ferite dei giorni scorsi e fronteggiando - anche solo per una parte della frazione - il nemico numero uno di questo Giro, la pioggia.

A vincere è stato Nico Denz, ragazzone di 29 anni che in carriera non ha raccolto troppi sorrisi, dedicato le più volte a compiti di gregariato; per lui quella odierna è sicuramente l'affermazione principale delle quattro che ha conquistato in carriera, l'ultima delle quali al Tour de Suisse dell'anno scorso; logico vedere in lui un'incontenibile felicità dopo il successo. Al Giro aveva già fatto secondo a Gualdo Tadino nel 2018, preceduto da Matej Mohoric: nulla in confronto con la gioia di oggi.

Grande rammarico per tutta una serie di uomini andati all'attacco ma respinti a un certo punto da un contrattacco all'interno della fuga, partito più per distrazione che per altro. Tra tutti, Alberto Bettiol è quello che ha masticato più amaro, ma stasera tornano in albergo con più di un rimpianto anche Christian Scaroni e Davide Formolo, per non parlare di un Marco Frigo a cui alla fine scappava la gamba. Alessandro Tonelli invece aveva preso il treno buono ma la salita del Colle Braida l'ha respinto e alla fine il bresciano si deve accontentare di un quarto posto.

Quanto ai big, domani si scontreranno verso l'arrivo di Crans Montana, in merito al quale la frazione odierna non ci ha dato alcun elemento per prevedere chi potrà far cosa. Siamo rimasti a quel che sapevamo: Primoz Roglic potrà provare a far la voce grossa al cospetto di una INEOS Grenadiers che, dopo il ritiro del fratturato Tao Geoghegan Hart ieri, ci pare all'improvviso molto più debole di quanto non sembrasse.

Giro d'Italia 2023, la cronaca della 12esima tappa

Da Bra a Rivoli, 185 km per la dodicesima tappa del Giro d'Italia 2023. Unico non partito, Alessandro Covi (UAE Emirates), che dopo la caduta di ieri ha scoperto di avere una frattura all'osso sacro. Partenza a tutta velocità, le salitelle in avvio promettevano mari e monti a un'eventuale fuga, sicché la medesima s'è fatta corposa: dopo svariati tentativi, tra cui quelli di Ben Healy (EF Education-EasyPost) e Derek Gee (Israel-Premier Tech), che però hanno mancato l'azione, è stata la coppia formata da Davide Formolo (UAE Emirates) e Marco Frigo (Israel) lungo la salita della Morra a innescare quello che di lì a poco, a fine discesa ai -165, sarebbe diventato un attacco a 26.

26 nomi che qui riepiloghiamo: Ilan van Wilder (Soudal-QuickStep), Alex Baudin e Valentin Paret-Peintre (AG2R Citroën), Samuele Battistella, Vadim Pronskiy e Christian Scaroni (Astana Qazaqstan), Jasha Sütterlin (Bahrain-Victorious), Nico Denz e Patrick Konrad (Bora-Hansgrohe), Jonathan Lastra (Cofidis), Alberto Bettiol (EF), Alessandro Tonelli (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Laurens Huys (Intermarché-Circus-Wanty), Sebastian Berwick, Marco Frigo e Stephen Williams (Israel), Michel Hessmann e Sepp Kuss (Jumbo-Visma), Einer Rubio (Movistar), Veljko Stojnić (Corratec), Michael Matthews (Jayco AlUla), Mads Pedersen, Amanuel Ghebreigzabhier, Bauke Mollema e Toms Skujiņš (Trek-Segafredo) e il citato Davide Formolo. Il più vicino in classifica era Konrad, 16esimo a 8'43".

Ma la fuga non era ancora alla sua composizione definitiva: che ci fossero Pedersen e Matthews non poteva andar bene alla maglia ciclamino Jonathan Milan (Bahrain), che infatti si è mossa dal gruppo ai -156, seguita da Stefano Oldani (Alpecin-Deceuninck) e Davide Gabburo (Green Project); il gruppo era a circa 1'30" a questo punto. La strada che tendeva a salire ha presto stroncato le ambizioni di Milan, che si è rialzato; in compenso da dietro sono arrivati Lorenzo Fortunato (Eolo-Kometa) e Luca Covili (Green Project), i quali ai -151 hanno raggiunto Oldani e Gabburo: in avvicinamento rispetto ai battistrada c'erano quindi due rappresentanti di squadre assenti nella fuga e due della Green Project, che andavano a dar man forte a Tonelli. In tutto ciò, la INEOS Grenadiers controllava il gruppo senza dannarsi l'anima. Un gruppo da cui giungeva la notizia del ritiro di Kaden Groves (Alpecin), già molto in difficoltà ieri.

Denz è transitato per primo al Gpm di Pedaggera ai -149, seguito da Ghebreigzabhier, Pronskiy e Frigo, i quattro corridori intercalati sono passati a 30" e il gruppo a 2'45"; in discesa il quartetto italiano è rientrato sulla fuga, invece Jonathan Milan si è recato all'auto del medico lamentando una piccola epistassi. Null'altro da segnalare fino al traguardo volante a punti di Ceresole d'Alba (-105), dove Pedersen ha preceduto Matthews malgrado il tentativo di Sütterlin di inserirsi (per favorire indirettamente il compagno Milan). 12 punti per il danese che ha così ridotto il gap dalla maglia ciclamino: 164 per Jonathan, 140 per Mads. Dal gruppo è arrivata la notizia del ritiro di Mikaël Cherel (AG2R), intanto per sicurezza s'è rimesso a piovere forte: era in effetti mancata un po' d'acqua nella prima parte di questa tappa.

Ai -93, in uscita da una rotonda, cinque dei fuggitivi si sono ritrovati davanti, con pochi metri di vantaggio. Erano Tonelli, Dens, Skujins, Berwick e - agganciatosi un attimo dopo - Battistella. Nessuno degli altri ha pensato di voler chiudere subito il buco, sicché i cinque se ne sono andati. Al momento il gruppo era a 3' di distacco. Bettiol ha provato in varie maniere (con scatti, allunghi e urla) a incoraggiare gli altri ad andare a chiudere, ma l'accordo è miseramente mancato; intanto ai -88 Battistella si è staccato dal gruppetto di testa ma gli altri quattro si sono ben guardati dal mollare e hanno proceduto forte.

Al rifornimento ai -87 una caduta nel plotone ha coinvolto Milan, il suo compagno Jack Haig e Alberto Dainese (DSM); ad avere la peggio è stato l'australiano, che però è ripartito come gli altri; a ritirarsi è stato invece Harm Vanhoucke (DSM), da qualche giorno poco in salute.

Il quartetto al comando ha letteralmente preso il volo nella parte centrale della tappa, al passaggio dal traguardo di Rivoli ai -53 il margine era superiore ai 3' sugli altri fuggitivi e di 8'20" sul gruppo maglia rosa. Bettiol era un tarantolato e a più riprese ha tentato di ispirare un contropiede che infine è partito con Baudin e Scaroni.Skujins ha preceduto Denz e Tonelli al traguardo volante con abbuoni di Buttigliera Alta ai -45; qui il gruppo è passato a 9', dopodiché la strada si è messa a salire verso il Colle Braida e l'andatura davanti è calata, permettendo al plotone di recuperare molte decine di secondi. Pedersen, nel terzo gruppo, a questo punto si è rialzato, mentre Bettiol, Scaroni e Baudin hanno cominciato la salita con 2'30" di ritardo e hanno continuato a recuperare. Dal drappello degli altri fuggitivi sono emersi in 8: Paret-Peintre, Sütterlin, Stojnic, Formolo, Huys, Oldani, Lastra e Frigo.

Sul tratto più duro della salita, ai -32 (e a 4 dal Gpm), Skujins ha accelerato staccando Tonelli, mentre Denz e (con più fatica) Berwick hanno resistito; l'azione del lettone ha respinto più indietro gli inseguitori (che nel frattempo si erano portati fino a 2' di ritardo), tra i quali Baudin perdeva contatto da Scaroni e Bettiol; tutti e tre sono stati comunque raggiunti ai -29 dal gruppetto Formolo, nel quale erano rimasti con Roccia solo Paret-Peintre, Huys e Frigo. Quest'ultimo all'ultimo chilometro di scalata ha staccato tutti gli altri, passando per quinto al Gpm dei -28 su cui Skujins aveva preceduto Berwick e Denz; Tonelli era passato a 40" dai primi. Nel gruppo maglia rosa invece niente da segnalare.

Le posizioni si sono cristallizzate in discesa (qui semmai il plotone ha rallentato di nuovo, sebbene non piovesse più sulla corsa), quindi ai -12 Denz ha forzato con un allungo che ha fatto vedere le streghe a Berwick, staccato; Skujins si è fatto sorprendere ma non ha mollato e dando fondo a quello che aveva è riuscito a chiudere sul tedesco; ma pure Berwick non si è perso d'animo ed è riuscito a rientrare ai -9.

La volata a tre che ha deciso la tappa è stata piuttosto a senso unico: Denz era il più veloce sulla carta, ha preso lo sprint in testa e non ha fatto sconti, nonostante Skujins fino alla fine abbia cercato di contrastarlo. Primo il tedesco, secondo il lettone, terzo Berwick a 3", mai in gioco per la vittoria; a 58" è arrivato Tonelli, a 2'07" Frigo ha anticipato di poco il gruppetto in cui Bettiol e Scaroni si sono fatti precedere da Van Wilder per il sesto posto; alla spicciolata sono poi arrivati tutti gli altri fuggitivi, mentre il gruppo ha chiuso a 8'19".

Qualche cambiamento nella classifica generale guidata sempre da Geraint Thomas (INEOS) con 2" su Primoz Roglic (Jumbo), 22" su João Almeida (UAE), 37" su Andreas Leknessund (DSM) e ‘" su Damiano Caruso (Bahrain); Patrick Konrad sale dal 16esimo al 13esimo posto a 4’15" dalla maglia rosa, Van Wilder passa dal 17esimo al 16esimo a 6'08", e Tonelli guadagna 5 posizioni entrando in top 20 (19esimo) a 9'43".

Domani la 13esima tappa del Giro d'Italia 2023 ci porta dritti sulle Alpi e poi in Svizzera: la Borgofranco d'Ivrea-Crans Montana è passata attraverso vari ripensamenti, in origine doveva misurare 207 km con Gran San Bernardo, Croix de Coeur e arrivo in quota in terra elvetica; poi a causa della neve il passaggio sul GSB è stato tagliato, non più sul valico a quota 2469 ma al tunnel ai 1878 metri (di conseguenza il titolo di Cima Coppi del Giro è passato alle Tre Cime di Lavaredo); in questo modo i chilometri totali sarebbero 199, ma nelle ultime ore è emerso anche qualche dubbio sul transito sulla Croix de Coeur, il cui asfalto - stando a fonti svizzere - sarebbe piuttosto malmesso in discesa. Nella serata di oggi arriveranno tutte le conferme del caso.

Results powered by FirstCycling.com

La crisi infinita del ciclismo tedesco
Un altro Thomas, un'altra maglia rosa
Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!