Pantani e Cipollini, i profeti del ciclismo italiano anni '90

25.11.2021 15:45

La storia del ciclismo italiana è fatta di tantissimi campioni, atleti amanti della bicicletta che, per il loro talento, sono riusciti a farsi un nome partendo da zero. Molti di loro hanno iniziato da piccoli quando usavano questo veicolo per spostarsi da un posto all'altro in campagna e sono poi diventati in età adulta, fenomeni di varie specialità. Dall'epoca gloriosa di Coppi e Bartali, gli italiani sono stati poi rappresentati alla grande da Felice Gimondi, il cui talento è stato oscurato solamente dal "cannibale" Eddy Merckx, per molti il più forte di tutti i tempi. In tempi recenti, tuttavia, sono stati in particolare due i corridori che hanno fatto sognare gli italiani, ed entrambi si sono messi in mostra negli anni '90.

Pantani, il Pirata delle salite


Il primo che più è rimasto nel cuore dei tifosi nostrani è senza dubbio Marco Pantani, grande amante delle salite che si è fatto notare fin da giovanissimo ed è entrato nell'immaginario popolare anche per il suo look unico con una bandana in testa per coprire la calvizie. Chiamato da tutti il Pirata proprio per il look scelto, il ciclista di Cesenatico iniziò a far parlare di sé agli inizi del decennio dei '90, ma fu nel 1994 che giunse alle luci della ribalta con uno strepitoso secondo posto al Giro d'Italia e addirittura un terzo posto al Tour de France. Con un talento innato nel prendere velocità in salita, Pantani fu il nome nuovo del ciclismo italiano e si fece conoscere soprattutto per la sua abilità nello staccare gli avversari nei momenti più difficili, una caratteristica oggi ricordata dal giovane Egan Bernal, corridore colombiano che nelle principali quote sul giro d'Italia 2022 è il grande favorito, seguito dal britannico Simon Yates.

Ultimo italiano a dare veramente l'impressione di essere il più forte di tutti, Pantani fu strepitoso nel 1998, anno nel quale realizzò una storica doppietta Giro d'Italia-Tour de France, qualcosa che riesce solamente ai veri campioni. Il grande scalatore romagnolo, purtroppo scomparso 17 anni fa, è stato interpretato in un grande film che prova a ricostruire gli ultimi anni della sua vita. Del resto, parliamo probabilmente di una delle figure sportive più carismatiche ed epiche della tradizione italiana moderna. Pantani ancora oggi viene ricordato come uno dei più romantici in assoluto, e non solo per quanto faceva in sella, ma anche per il suo comportamento da ragazzo venuto fuori dal nulla e arrivato in cima al mondo nonostante le avversità.

Cipollini, sprinter imprendibile


Totalmente diverso da Pantani per caratteristiche, ma con una dedizione ancora più grande al lavoro e all'allenamento, Mario Cipollini è stato l'altro ciclista italiano che negli anni '90 ha entusiasmato le folle in ogni dove. Velocista impareggiabile, il toscano classe 1967 sarebbe venuto fuori a livello giovanile nel 1989, ma la maggior parte delle sue vittorie sarebbero arrivate tra il 1996 e il 2002, anno nel quale vinse il titolo mondiale su strada in quel di Zolder, città del Belgio. Sprinter dalla grande progressione e imprendibile negli ultimi metri, Cipollini ha nel suo palmarés ben 189 successi, 42 dei quali al Giro d'Italia e 12 al Tour de France.

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