Pauline Ferrand-Prévot vince sulla Madeleine ©Tour de France Femmes avec Zwift
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Il Tour de France ha una nuova regina: Pauline Ferrand-Prévot domina sulla Madeleine

La francese della Visma fa il vuoto sulla salita finale e si prende la maglia gialla a una tappa dal termine. Gigante seconda a 1'45", Vollering solo quarta

02.08.2025 18:39

Dall'oro olimpico di cross country alla vetta più alta del Tour de France Femmes, passando per il velodromo di Roubaix. La vita di Pauline Ferrand-Prévot è cambiata notevolmente nel giro di un anno, con l'idea di lasciarsi alle spalle i successi in mountain bike per tentare il grande ritorno su strada, dove era stata campionessa del mondo in un'epoca in cui il Tour de France era solo una proposta lanciata ad ASO da Le Tour Entier, iniziativa lanciata da alcune atlete rappresentative tra cui Marianne Vos, che oggi come allora è compagna di squadra della campionessa francese.

Il grande obiettivo era dichiarato da tempo, una scelta coraggiosa ma non folle, su cui forse si poteva avere qualche dubbio dall'esterno, ma che certamente non sarebbe stata intrapresa per qualcosa di meno di una lotta per la maglia gialla. Quando si prefissa un traguardo, Pauline Ferrand-Prévot lo raggiunge, con una preparazione maniacale e una grande conoscenza e gestione delle sue enormi possibilità, come fatto in tutta questa corsa, al risparmio prima di mettere tutto sul Col de la Madeleine, finalizzando un altro piano perfetto della Visma Lease a Bike. Non c'erano dimostrazioni su salite così lunghe durante la stagione, ma non ce n'è stato bisogno. Quando sale su una bicicletta con un obiettivo in testa, in qualsiasi disciplina, Pauline Ferrand-Prévot vince.

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La partenza mette subito fatica nelle gambe, perché i primi 13 dei 111.9 chilometri totali sono in salita, da Chambery al Col de Plainpalais. Le prime due a riuscire a prendere vantaggio sono Riejanne Markus (Lidl-Trek) e Usoa Ostolaza (Laboral Kutxa-Fundación Euskadi), poi si muove anche la maglia a pois Elise Chabbey (FDJ-SUEZ), insieme a Marion Bunel (Team Visma Lease a Bike). La prima a reagire è Silke Smulders (Liv AlUla Jayco), ancora interessata ai punti per i gpm, sorpresa nel trovare alla sua ruota la maglia gialla. Anche Kim Le Court partecipa infatti alle manovre di formazione della fuga, ma la FDJ-SUEZ non le consente di prendere vantaggio e Juliette Labous chiude subito.

A quel punto Bunel, Chabbey e Smulders hanno di nuovo spazio per andarsene, e alle loro spalle si muove un altro gruppetto, in cui ci sono anche Justine Ghekiere (AG Insurance-Soudal) e soprattutto Évita Muzic (FDJ-SUEZ), nona in classifica a 1'35". Con loro c'è anche Niamh Fisher-Black (Lidl-Trek), che si ricongiunge alla compagna davanti per provare a recuperare qualcosa in salita. Con loro anche Yara Kastelijn (Fenix-Deceuninck), Magdeleine Vallieres (EF Education-Oatly), Franziska Koch (Team Picnic PostNL), Mareille Meijering (Movistar), Ruth Edwards (Human Powered Health), Lotte Claes (Arkéa B&B Hotels), Ane Santesteban (Laboral Kutxa-Fundación Euskadi) e Hannah Ludwig (Cofidis), che sarà la prima a staccarsi.

La fuga condotta da Niamh Fisher-Black ©UCI WWT-Getty
La fuga condotta da Niamh Fisher-Black ©UCI WWT-Getty

L'ultima ad arrivare sulla fuga, partendo in solitaria dal gruppo, è ancora una volta Maeva Squiban (UAE Team ADQ), non ancora sazia dopo le due vittorie consecutive. Il vantaggio rimane intorno ai trenta secondi per tutta la discesa, poi nel fondovalle il gruppo si ferma e concede quasi quattro minuti al gruppo di testa. Koch e Claes provano ad avvantaggiarsi sulle scalatrici migliori della fuga, ma vengono raggiunte dalla solita Squiban e l'azione si esaurisce. 

Solo dopo qualche chilometro si mette davanti Chloé Dygert (Canyon//SRAM zondacrypto) per cercare di contenere il distacco, e poco più tardi si vede in prima posizione anche Le Court, che si mette a tirare in prima persona per aiutare Sarah Gigante. In una delle prime curve della successiva discesa, la campionessa delle Mauritius entra troppo forte e va terra. Dopo la caduta della maglia gialla, è Lorena Wiebes (Team SD Worx-Protime) a mettersi davanti e fare la discesa molto forte e allungare il gruppo, poi FDJ e Visma continuano a tirare, riducendo il gap dalla fuga fino a 2'35".

Dopo essere rimasta ancora attardata negli split in discesa, Gigante riesce a rientrare prima dello sprint intermedio di Châteauneuf, e ai -46 anche Le Court completa il suo lungo inseguimento, quando l'andatura cala nuovamente. Il vantaggio delle tredici rimaste davanti sale nuovamente oltre i 3'30" sulla Côte de Saint-Georges-d'Hurtières, ultima salita categorizzata prima di quella finale. Un problema meccanico riporta Nienke Vinke (Team Picnic PostNL) nello stesso gruppo di Julie Bego (Cofidis), con cui si sta giocando la maglia bianca, mentre nel gruppo principale è tornata davanti Dygert a scandire il passo per la sua capitana.

Kim Le Court di nuovo davanti ©Tour de France Femmes
Kim Le Court di nuovo davanti ©Tour de France Femmes

Ai piedi del Col de la Madeleine il vantaggio della fuga è sceso a 1'45", ma risale fino a due minuti con il ritmo di Markus. Squiban è una delle prime a staccarsi dalla fuga, mentre dietro Le Court torna a mettersi a disposizione della compagna. Chabbey viene ripresa e dà una mano a Vollering e Labous, mentre Anna van der Breggen si stacca a 15 chilometri dalla vetta. Davanti rimangono solo Fisher-Black, Vallieres, Kastelijn e Muzic, e ai -13 la neozelandese prova ad andarsi a prendere la vittoria di tappa. Con lei rimane solamente l'ex campionessa europea di ciclocross, con quasi due minuti di vantaggio. 

Nel gruppo delle migliori la corsa esplode ai -11, quando Le Court si sposta, saluta la sua maglia gialla e lancia l'attacco di Sarah Gigante. L'unica a seguire inizialmente è Pauliena Rooijakkers (Fenix-Deceuninck), mentre Kasia Niewiadoma non riesce a tenere dopo l'accelerazione. Rientra facilmente Pauline Ferrand-Prévot, mentre l'austrliana trova sulla sua strada la compagna Ghekiere. Dopo il grande aiuto di ieri in discesa, la campionessa belga questa volta fa un lavoro eccellente anche in salita, mettendo in difficoltà anche Rooijakkers, raggiunta dalla campionessa in carica. 

Chi invece non reagisce è Demi Vollering, che rimane a tirare un gruppetto con Kerbaol, Dominika Włodarczyk (UAE Team ADQ) e Squiban, che molla dopo qualche chilometro. Una volta staccata Ghekiere, Ferrand-Prévot trova davanti la compagna Bunel, che si mette a fare lo stesso tipo di lavoro. Ai -8.5 la giovane francese si sposta, e la sua connazionale e capitana riesce a staccare Gigante, andando a caccia delle fuggitive rimaste e soprattutto del suo primo Tour de France. 

A 7 dall'arrivo rientra su Fisher-Black e Kastelijn, che si stacca quasi subito. La scalatrice della Lidl-Trek tiene la ruota fino ai -5, poi Ferrand-Prévot rimane definitivamente sola. I distacchi sono ormai incolmabili, il pubblico sulla spinge l'idola di casa, la prestazione in salita non lascia spazio a dubbi: il Tour de France ha una nuova regina sul Col de la Madeleine.

Gigante rimane da sola fino al traguardo e chiude a 1'45", salendo al secondo posto in classifica generale. Fisher-Black difende il terzo posto e rientra in top ten, mentre Vollering distanzia le rivali nell'ultimo chilometro, dopo aver ripreso Niewiadoma. Le ultime due vincitrici arrivano rispettivamente a 3'03" e 3'26", e ora sono divise da ventidue secondi nella lotta per il podio. Kerbaol sale in quinta posizione scavalcando Rooijakkers, mentre Le Court e Van der Breggen arrivano insieme a 9'06" ed escono dalle prime dieci. Il Tour finisce domani a Les Portes du Soleil con una tappa che si presterebbe a possibili ribaltoni, ma a meno di cataclismi la maglia gialla non è in discussione.

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