
Pauline Ferrand-Prévot: "La vittoria finale non è scontata"
Le parole delle protagoniste dell'ottava tappa della Grande Boucle: la felicità di Sarah Gigante e il sogno di Pauline Ferrand-Prévot, nuova regina di Francia
Pauline Ferrand-Prévot (Visma-Lease a Bike) vince l'ottava tappa del Tour de France Femmes 2025, regalando alla Francia il sogno di vedere un'atleta transalpina vincere la corsa di casa. Nel (quasi) anniversario della sua medaglia d'oro alle Olimpiadi di Parigi del 2024, Ferrand-Prévot stronca le principali avversarie sul mitico Col de la Madeleine, anticipando Sarah Gigante (AG Insurance) e Niamh Fisher-Black (Lidl-Trek) sul traguardo e staccando di oltre 3' Demi Vollering (FDJ-Suez) e Kasia Niewiadoma (CANYON//SRAM).
Pauline Ferrand-Prévot: “La maglia gialla è il mio sogno di bambina”
"È stato pazzesco. Ho cercato di andare il più veloce possibile mentre gestivo lo sforzo. L'ultimo km è stato così difficile! Sinceramente, non sapevo come me la sarei cavata rispetto a Demi Vollering, Katarzyna Niewiadoma o Sarah Gigante. Ma quando ho visto Sarah attaccare, ho pensato che stavo ancora bene e che dovevo seguirla. Sapevo che dovevo gestire questo sforzo per un'ora e venti, un'ora e trenta di salita. È stato un po' come la mountain bike, in effetti, dove c'è la zona rossa: bisogna cercare di rimanere lì ma senza mai superarla. So gestire molto bene questo tipo di sforzi.
Avevamo lanciato Marion Bunel in fuga: mi ha aspettata per tirare per me in salita, così ho potuto riprendermi e utilizzare il suo lavoro come da rampa di lancio per partire da sola. È fantastico perché è stato un lavoro di squadra, come tutta la settimana del resto. Ci tengo davvero a ringraziare le mie compagne di squadra, che hanno fatto un lavoro incredibile durante tutta la settimana. Io ho solo concluso il loro lavoro. Questo risultato è anche per loro, non vedo l'ora di ritrovarle.
La vittoria finale non è scontata: resta l'ultima tappa di domani, che sarà difficile, e dovrò finire il lavoro. Ma dopo quello che ho fatto oggi, devo anche godermela. Non sono il tipo che si gode i risultati, ma mi costringerò a farlo. Un anno dopo le Olimpiadi, tornare sulla strada e vincere qui su questa salita mitica... è abbastanza incredibile. Riesco a pormi delle sfide, a motivarmi per cercare di riuscire. È quello che adoro in questo sport, dare tutto e arrivare al giorno X, essere pronta e sapere di aver fatto il possibile per avere successo.
La maglia gialla è il mio sogno da bambina. È molto emozionante, credo che piangerò, significa molto per me. Se sono tornata in strada, è per partecipare al Tour de France e vincerlo un giorno. Questa vittoria oggi è il segno che ho fatto la scelta giusta".

Marion Bunel: “Ero in fuga come Wout van Aert al Giro”
"Non riesco ancora a credere a quello che è successo: il Tour de France è la gara più importante al mondo e Pauline è riuscita a fare una cosa straordinaria oggi. Sin dall'inizio ho provato un sacco di emozioni: ero preparata, ma non pensavo arrivassimo fino a questo punto. È fantastico.
Il piano era andare in fuga ed essere davanti: abbiamo visto quello che ha fatto Wout van Aert al Giro d'Italia. È andata come doveva, è fantastico e dobbiamo goderci questo momento ma non è ancora finita. C'è ancora una tappa e dobbiamo rimanere concentrate".
Sarah Gigante: “Ricevo messaggi spiacevoli perché ho difficoltà in discesa”
"Sognavo di vincere la tappa e la mia squadra ha lavorato molto duramente per me, ma sono felice del secondo posto. Pauline era più forte e devo congratularmi con lei e con la mia squadra, che ha dato il massimo. Le altre squadra ci hanno messo pressione, mi hanno messo pressione, in discesa, ma grazie a ognuna delle mie compagne sono riuscita ad arrivare con le altre ai piedi della Madeleine sentendomi abbastanza bene. Avere la maglia gialla che si è sacrificata per me è stato una cosa assurda, di un altro pianeta, avevo la pelle d'oca. Nel meeting di stamattina avevamo detto che Kim avrebbe fatto la sua corsa e avrebbe cercato di difendere la maglia, ma ha cambiato idea e ha deciso di lavorare per me anche prima di cadere. È andata a fare rifornimento all'ammiraglia, mi ha portata davanti e mi ha aspettata in discesa. È stato veramente speciale. Sono molto felice: all'inizio ero piuttosto delusa, ma ora sono molto felice di essere arrivata seconda.
Ho attaccato secondo il piano che avevamo preparato, ai 9.7km. Poi ho trovato Justine Ghekiere che mi ha quasi staccata, stava andando velocissima. Anche questo è stato un fantastico lavoro di squadra, come in tutta la settimana. Senza le mie compagne sarei già staccata di 15' e ora sono seconda al Tour de France. È la squadra migliore di sempre.
Anche solo arrivare seconda sul Col de la Madelaine, dietro una campionessa olimpica come Pauline… A gennaio non riuscivo nemmeno ad andare in bicicletta, guardavo le gare e basta e non sapevo se l'intervento sarebbe andato bene. Ma la fiducia è cresciuta nel corso dei mesi. Durante il Giro mi sono resa conto di quanto possa essere forte, ma ho ancora molto lavoro da fare in discesa. Ricevo molti messaggi spiacevoli. Anche se cerco di non leggerli, le persone me li mandano comunque. Forse non sono la migliore in discesa, ma sto migliorando e la mia squadra crede in me".
Lars Boom, DS FDJ-Suez: “Demi non aveva le gambe oggi”
"Non ho ancora parlato con Demi perché volevo lasciarle un attimo di privacy ma penso che non avesse le gambe. Credo che il piano fosse ben eseguito, con Evita Muzic in fuga che è anche in classifica, quindi era una cosa a nostro favore. Ma Pauline e Sarah Gigante sono state davvero forti oggi.
Demi è a soli 20" da Kasia Niewiadoma: cercheremo di fare del nostro meglio domani, un'altra giornata dura, sperando in gambe migliori.
Evita non ha dovuto fare praticamente niente in fuga, oggi: dobbiamo ringraziare Elise Chabbey, che è stata lì con lei e sta molto bene questa settimana. Stiamo facendo un grande lavoro di squadra".
Jos van Emden, DS Visma-Lease a Bike: “Ora siamo sulla hot seat”
"Marianne e Pauline si sono scambiate la maglia nel momento giusto, devo dire! Parlo per me stesso e forse anche un po' per gli altri, ma domani è sarà un'altra giornata durissima: non stiamo già festeggiando. Oggi è stata dura e domani lo sarà di nuovo: il Col du Joux Plane e il Col du Corbier sono due salite brutali. Spesso nella mia carriera sono stato sull'hot seat e poi il penultimo corridore ha fatto meglio di me in una cronometro: io la vedo così, ora siamo sulla hot seat e domani non possiamo sapere cosa accadrà.
Pauline è una persona speciale, ha una mentalità pazzesca: oggi ha dimostrato ancora una volta che quando si prefigge di fare qualcosa dà il massimo e non ha paura di inseguire i suoi obiettivi.
Per oggi avevamo un ottimo piano, ma non dirò se è andato tutto come doveva. Domani è un altro giorno e so che le altre atlete e gli altri DS ascoltano le interviste, non solo gli spettatori (ride). Ne parleremo poi".