Van Aert manda al tappeto gli avversari con un montante
Ciclocross

L'esagerato dominio di Wout

Nel Duinencross di Koksijde clamorosa prova di forza di van Aert; il belga dà spettacolo sulla sabbia e stacca pesantemente van der Poel, secondo. Ad accompagnarli sul podio il maestro delle dune Sweeck

05.01.2023 18:00

Qui dove tutto era cominciato nel lontano 2012, almeno per ciò che concerne il palcoscenico mondiale, prosegue l'infinito duello e si consuma l'ottava sfida stagionale tra Mathieu van der Poel e Wout van Aert. In occasione della rassegna iridata tenutasi proprio a Koksijde undici anni fa era stato il fenomeno neerlandese a prevalere sul belga, nonostante qualche difficoltà in più del previsto. Adesso però le gerarchie sono un po' cambiate e seppur Mathieu mantenga un vantaggio tecnico sulla sabbia, anche se poi dipende dalle situazioni (a dispetto del risultato finale ad Anversa aveva un po' faticato mentre a Diegem brillato), la potenza di Wout può ribaltare gli equilibri. Le ultime sfide ci hanno consegnato due atleti di pari livello, con uno, WVA, leggermente più in forma dell'altro e supportato anche da una gran massa di tifosi accorsa in suo sostegno in occasione di ogni loro duello.

A far da cornice a questa splendida sfida nel prestigiosissimo Duinencross dal percorso classico, senza grosse modifiche che consente ai crossisti di divertirsi e al contempo dare spettacolo sulle dune naturali della località marittima belga, non c'è il campione del mondo Tom Pidcock, il quale gareggerà solamente un'altra volta in stagione, a Benidorm il 22 gennaio, bensì tre dei quattro crossisti puri che animano la stagione dal suo inizio, metà settembre circa, alla sua conclusione, fine febbraio. Unico assente all'appello di una delle più belle gare della stagione è quel Michael Vanthourenhout che dopo aver sfiorato il colpaccio a Baal ha deciso di rifiatare qualche giorno, saltando oltre al Duinencross anche l'Herentals Crosst di due giorni fa. Dopo essersi laureato campione europeo a novembre in quel di Namur l'alfiere della Pauwels vorrebbe provare a replicare con il titolo belga di Lokeren (15 gennaio) e allora ha optato per un calendario di avvicinamento più leggero rispetto ai due principali rivali Laurens Sweeck ed Eli Iserbyt, cercando di puntare oltre che sulla migliore tecnica, che su un tracciato come il Rapencross potrà fare sicuramente la differenza, anche sulla maggior freschezza fisica. Ma tornando a bomba con il Duinencross, è proprio Sweeck la maggiore mina vagante di giornata; anch'egli riposatosi un po' dopo le batoste di Zolder e Diegem, trova al proprio rientro uno dei suoi circuiti preferiti dove far valere le proprie enormi doti di guida sulla sabbia e sogna di mettere il bastone tra le ruote a Van Aert e Van der Poel. Iserbyt, ultimo vincitore a Koksijde nella passata stagione, e Lars van der Haar, invece, più che guardare alla coppia belga-neerlandese si osservano tra di loro, poiché il nome del vincitore della generale dell'X2O sarà uno dei loro due. Tra gli altri, da tener d'occhio tre ottimi specialisti della sabbia come Toon Vandebosch, Niels Vandeputte e Pim Ronhaar.

In partenza si fanno subito vedere lo stesso Vandebosch e Sweeck, ma alle loro spalle fanno capolino in men che non si dica sia Van Aert che Van der Poel, in totale controllo della situazione. Laurens prende la testa a metà della prima tornata e cerca di forzare il ritmo e di sorprendere Wout e Mathieu, i quali però reagiscono allo stimolo e gli balzano a ruota. In occasione del passaggio di ritorno sulla duna più lunga e caratteristica del percorso MVDP mette in mostra tutta la sua abilità, scegliendo una traiettoria diversa da tutti gli altri e operando così uno spettacolare sorpasso nei confronti di Sweeck, un po' in difficoltà nonostante avesse strada libera prima di incassare il colpo inflittogli da Mathieu. Van Aert fatica a rispondere subito all'allungo di Van der Poel, il quale guadagna una manciata di secondi quasi senza accorgersene. Anche dopo aver preso il proprio passo, però, il belga continua a slittare con le ruote nel fango ed è costretto a sganciare più volte il pedale per restare in piedi.

Solo in avvio di seconda tornata Wout riesce finalmente a rifarsi sotto, mentre alle sue spalle si forma la coppia Sweeck-Vandeputte che viaggia ad un'andatura leggermente meno alta di quella dettata dal solito Van der Poel. Il figlio di Adrie continua a dar spettacolo sulla sabbia anche nel secondo round e ogni volta che aumenta il ritmo sulle dune Wout deve incassare e poi soffrire per chiudere. Approfittando dell'inizio delle scaramucce tra i due Sweeck stacca Vandeputte e si rifa' sotto, formando nuovamente il terzetto tanto atteso. La svolta per WVA arriva in uscita dalla seconda duna nel corso del giro numero due: il belga dà indicazioni al proprio box di cambiare le gomme e di passare a quelle leggermente meno prestanti sulla sabbia e più aderenti nel fango (almeno in via teorica). Il cambio è dunque previsto per l'inizio del terzo round. Nel frattempo Wout non si limita a rimanere sulle ruote ma anzi rinforza spesso e volentieri l'andatura, dando l'impressione di essere in gran giornata, senza però staccare né Sweeck né tantomeno Van der Poel.

Dopo il cambio bici, avvenuto regolarmente seppur con un piccolo rischio per il portacolori della Jumbo, il belga sembra molto più a proprio agio sia nelle curve erbose e fangose che soprattutto sulla sabbia, dove il miglioramento è sensibile e nei giri seguenti si nota in quasi tutti i passaggi del percorso; Wout passa dal soffrire la guida di Mathieu a metterlo sotto pressione e lo stesso fa con Sweeck, il quale comunque si dimostra piuttosto coraggioso andando addirittura a scandire il passo del terzetto nella parte centrale della terza tornata. Dopodiché, e siamo a inizio quarto giro sugli otto totali, Wout prende l'assoluto controllo della situazione e sul ripidissimo muro che i crossisti devono affrontare a piedi distanzia Laurens. Poco dopo crea anche un piccolo gap nei confronti di Van der Poel sulla duna sabbiosa e gli prende circa 5" nella successiva discesa sabbiosa, sfruttando una piccola insicurezza del neerlandese. Mathieu tenta di rispondere, ma la forza bruta di Van Aert, il quale raggiunge anche un grado di eleganza notevole disimpegnandosi sulla sabbia, è troppa perché l'alfiere della Alpecin possa controbattere in qualche modo. A metà gara il divario tra i due è già di 18", Sweeck è a 34": la gara ormai è totalmente indirizzata.

Nella seconda metà della corsa Van Aert continua a viaggiare a ritmi insostenibili per chiunque, Mathieu compreso, e sulla sabbia migliora ad ogni passaggio, dando dimostrazione di essersi sbloccato anche tecnicamente dopo l'inizio ben poco convincente. Il suo incedere solitario è l'essenza della potenza e della forza del Ciclista, il suo procedere solitario segnala l'assoluto livello di questa prestazione, una delle più impressionanti e notevoli della carriera di Wout al pari di Valkenburg 2018 e Dendermonde 2020. La sabbia ormai non rappresenta più un ostacolo per il belga, ma anzi, è il terreno dove può divertirsi e al contempo offrire un degno show alle migliaia di persone giunte ad incitarlo. 

Tutto il contrario di questa maestosa passerella è la gara di Van der Poel, abbattuto mentalmente e impegnato fino al settimo giro a tener lontano un grande Sweeck, finalmente ritrovato ai suoi soliti livelli stagionali dopo un paio di settimane decisamente negative iniziate già a Vermiglio. Mathieu al contrario di Wout perde smalto con il passare dei giri, inizia a stiracchiarsi la schiena svariate volte e commette diverse sbavature, piuttosto insolite per un fuoriclasse delle sue dimensioni. Il suo svantaggio da WVA cresce giro dopo giro e la sua azione si fa sempre meno irresistibile; il neerlandese pare lontano dai suoi giorni migliori e anche da quelli recenti in cui era riuscito a contendere il successo a Van Aert fino al rettilineo d'arrivo o quasi. Dopo la gara MVDP ne spiega il motivo: il dolore alla schiena è tornato, ed è tornato subito in maniera acuto. Il volto di Mathieu è piuttosto cupo, la preoccupazione è logica alla luce di quanto accaduto la scorsa stagione; la speranza comunque rimane quella di poter tornare al top già entro domenica, in occasione del cross di Zonhoven, CDM, altro garone sabbioso famosissimo. Poi, il training camp spagnolo della Alpecin-Deceuninck, che inizierà il nove gennaio, rappresenterà per lui l'occasione di riprendersi dopo queste due settimane e prepararsi come si deve ai Mondiali di Hoogerheide. Al momento Wout è quasi imbattibile, servirà un netto cambio di passo da parte di Mathieu per poterlo sconfiggere nell'appuntamento più importante della stagione, in casa.

C'è gara anche alle spalle del trio di testa e sono Van der Haar e Iserbyt a prendersi la scena. La loro lotta per la generale dell'X2O è piuttosto equilibrata ma a causa del passivo di LVDH è il neerlandese a doversi muovere per primo e infatti cerca di imporre il proprio ritmo a Eli per tutta la gara, sperando di riuscire a staccarlo senza chiari fendenti ma semplicemente di ritmo. Iserbyt però gli rimane attaccato e nel finale si permette addirittura di staccarlo e guadagnare altri secondi che in ottica classifica generale possono solo far bene. Per il belga altra prova che la condizione è tornata e che la maturazione è completata: già dal 2021-2022 Iserbyt è divenuto un crossista completissimo, capace di primeggiare (in assenza dei due titani) su qualunque percorso. Ora, per chiudere il cerchio, non rimane altro che prendersi quel titolo di campione nazionale belga che tanto gli manca nel palmares e che Van Aert ha reso nuovamente molto ambito annunciando la propria assenza a Lokeren.

Riprendendo il filo con i risultati, questa la top ten finale: Van Aert detronizza tutti e si prende il Duinencross, Van der Poel chiude secondo a ben 1'38", mentre Sweeck completa il podio a 2'07". Quarto a 2'13" Iserbyt, come detto, mentre Van der Haar spinge fino alla linea d'arrivo ed è quinto a 2'21". Ottimo sesto posto finale a 3'12" per Vandeputte, il quale è partito e ha concluso alla grande. Settimo il solito e costantissimo Jens Adams a 3'13", Ronhaar chiude bene in ottava piazza a 3'19", anche se forse, visto come si erano messe le cose ad un certo punto, avrebbe potuto puntare anche alla top sei. Gerben Kuypers continua la sua magnifica parabola con il nono posto odierno a 4'00" esatti da Van Aert, mentre Daan Soete è decimo a 4'02". Crollato totalmente nella seconda metà di gara Tim Merlier, tredicesimo, prova incoraggiante invece da parte di David van der Poel, quattordicesimo ma molto forte negli ultimi giri.

 

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