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Renewi Tour 2025 - Analisi del percorso

Il Giro del Benelux conferma la denominazione recente proponendo cinque tappe insolitamente senza prove a cronometro; decisivi gli ultimi tre giorni tra Fiandre e Limburgo

20.08.2025 14:45

Il percorso del Renewi Tour 2025 ripropone tappe quasi identiche agli anni passati con due grandi differenze: non ci saranno cronometro e ci sarà invece una tappa mossa in più sulle strade iridate di Leuven. La tappa di Geraardbergen dovrebbe essere quella decisiva, seguita però da altre due frazioni mosse in cui inventarsi qualcosa per modificare la classifica finale.

 

Le tappe nel dettaglio

Mercoledì 20 agosto - 1a tappa: Terneuzen - Breskens (Sluis) (182.6 km)

Altimetria 1a tappa

Si parte con una frazione completamente pianeggiante, con qualche tratto lievemente tortuoso, ma mediamente molto veloce. Il principale pericolo potrebbe essere il vento, perché si corre vicino al mare lungo la foce della Schelda. Dopo una ampia curva a destra a 3.7 km dall'arrivo se ne incontra soltanto un'altra a sinistra quando mancano gli ultimi 1300 metri; alcune semicurve nascondo il traguardo alla vista.

 

Giovedì 21 agosto - 2a tappa: Blankenberge - Ardooie (185.5 km)

Altimetria 2a tappa

Anche la seconda tappa è una frazione per velocisti, praticamente identica alla terza dell'anno passato. Nessuna insidia dal punto di vista altimetrico, dunque la volata a ranghi compatti appare una soluzione quasi sicura. Tuttavia ricordiamoci sempre che siamo al nord, quindi occhio alle insidie planimetriche e alla possibilità di vento e maltempo; va detto a tal proposito che solo i primi km si svolgono vicino al mare. Abbastanza tortuosi, ma privi di vere e proprie curve, sono gli ultimi 2 km.

 

Venerdì 22 agosto - 3a tappa: Aalter - Geraardsbergen (181.8 km)

Altimetria 3a tappa

È il momento della frazione più impegnativa, quella fiamminga con l'ormai tradizionale circuito di Geraardsbergen, che però è stato leggermente allungato e per questo annacquato. Rispetto all'anno passato torna ad avere un chilometraggio più ordinario e le principali difficoltà raccolte nel circuito finale. I primi 75 km sono fondamentalmente pianeggianti, poi si susseguono 16 muri, di cui 10 in pavè: nel tratto in linea si inanellano innanzitutto il Rotelenberg (800 mt al 4.6% in asfalto, max 8%), il Kortekeer (1 km al 6.5% in asfalto, max 11%; l'unico senza GPM), il tanto tosto quanto storico Taaienberg (600 mt all'8.4% in pavè, max 16%) e il Berg Ten Houte (1.1 km al 6.2%, primi 400 mt in pavè, max 13%); seguono le più facili ascese di Brique-Potterée (1.9 km al 4.3% in asfalto, max 8%) e Parikeberg (800 mt al 4.4% in asfalto, max 9%). Si netra quindi nel circuito per salire una prima volta il muro di Denderoordstraat (700 mt al 7.5% in pavè, max 11%). Quindi si transita sulla linea del traguardo - posta nel centro di Geraardsbergen, prima della svolta a sinistra dove inizia la parte più dura del Muur - dove il contagiri segnerà due tornate complete da compiere. Si completa la scalata al Muur (in tutto 1.2 km al 7.8% in pavè, max 14%), immediatamente seguita dall'inscindibile Bosberg (1.4 km al 5.5%, ultimi 300 metri in pavè, max 11%). Questo trittico di muri in pavè è senza dubbio la fase più intensa della gara e in occasione della seconda ripetizione, termina a circa 30 km dal traguardo. La parte di circuito che segue è quella più blanda, una ventina di km con il solo pedalabile e asfaltato Onkerzele Berg (2.3 km al 3.2%, max 7%); questo è però subito seguito da Denderoordstraat a soli 5.5 km dall'arrivo, posto in paese dopo la prima parte del Muur.

 

Sabato 23 agosto - 4a tappa: Riemst - Bilzen-Hoeselt (198.5 km)

Altimetria 4a tappa

Come ormai accade da qualche anno, la tappa mossa su asfalto non si corre nelle vere Ardenne ma sulle colline del Limburgo belga. Il tracciato è più semplice di quanto non sembri dall'altimetria ed è caratterizzato da strappi molto brevi (solo uno supera il km), talvolta ripidi, distribuiti su tutto il tracciato, ma senza mai formare sequenze senza fiato che possono realmente spaccare la corsa; va detto però che il percorso resta sempre ondulato, con molteplici zampellotti non segnalati. È una tappa dunque molto nervosa, aperta a molteplici soluzioni, che potrebbe essere però poco selettiva e non creare grande scompiglio. Si parte da Riemst, da dove si raggiunge una prima volta il traguardo percorrendo nell'ordine la Côte Sur les Couteaux (1.7 km al 3.7%, max 7%), Gousbeemdstraat (700 mt al 4.1%, max 8%), Keiberg (700 mt al 5.5%, max 11%) e Brugstraat (500 mt al 4.3%, max 6%). Inizia qui un primo ampio giro, aperto dallo Slingerberg (880 mt al 6.7%, max 10%) e seguito da tutti i muri già affrontati in partenza. Segue un secondo giro leggermente più corto in cui si affrontano Slingerberg, Gousbeemdstraat, Keiberg e Brugstraat; il giro finale sarà ancora più breve con lo Slingerberg posto a 28.3 km dall'arrivo seguito soltanto da Gousbeemdstraat quando ne mancheranno soltanto 7.3. Da segnalare per un'eventuale volata che l'ultimo km è in sensibile pendenza (media 2.5%, max 5%).

 

Domenica 24 agosto - 5a tappa: Leuven - Leuven (184.7 km)

Altimetria 5a tappa

Tappa finale nuovamente mossa e dal sapore fiammingo (ma senza pavè), sulle strade del mondiale di Leuven del 2021. Dopo il km0 si salgono una prima volta Leopold Decouxlaan (1.1 km al 3.4%, max 8%) e Wijnpersstraat (300 mt all'8.3%, max 10%), per poi attraversare il centro e raggiungere il traguardo. Si percorre una prima volta per intero il circuito breve (versione addolcita di quello iridato) con il Keizersberg (300 mt al 5.6%) a precedere Leopold Decouxlaan e Wijnpersstraat. Si percorrono quindi due giri lunghi in cui si percorrono strappi un po' più pronunciati - Heidebergstraat (900 mt al 5.6%, max 13%), il muro di Houwaart (500 mt all'8.1%, max 14%), Chartreuzenberg (900 mt al 5.7%, max 11%) e i due senza GPM di Kasteeldref (700 mt al 3%, max 9%) e Kratenberg (500 mt al 6.2%, max 9%) - seguiti dai 3 strappi del circuito. Una volta terminati, si percorrono ancora 3 giri corti. L'ultimo km nel centro di Leuven è in lieve ascesa (1% di media)

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Francesco Dani
Volevo fare lo scalatore ma non mi è riuscito; adesso oscillo tra il volante di un'ammiraglia, la redazione di questa testata, e le aule del Dipartimento di Beni Culturali a Siena, tenendo nel cuore sogni di anarchia.