Il patron della Unibet Rose Rockets, Bas Tietema, in compagnia dell'amministratore delegato di Rose Bikes, Thorsten Heckrath © Sito Internet Rose Bikes
Ciclomercato

Sponsor che vanno, sponsor che vengono: Rose in tandem con la Unibet, chiude la Wagner Bazin

L'azienda di biciclette tedesca sarà il secondo sponsor dei Rockets. La Professional fracno-belga - nata dalla fusione con la Wallonie-Bruxelles - chiude dopo un solo anno di vita. Lascia il ciclismo anche Adria Mobil

25.10.2025 18:14

Nonostante i grandi investimenti delle multinazionali e l'ingresso di nuovi sponsor, non tutto il mondo del ciclismo vive nel benessere. La chiusura dell'Arkéa-B&B Hotels è la spia di una situazione critica che colpisce in egual misura il World Tour, il circuito delle Professional e le stesse Continental. Da questo punto di vista, è comunque interessante registrare l'ingresso in pianta stabile di un nuovo sponsor sulle maglie della Unibet

Rose diventa co-sponsor della Unibet

In concomitanza con la presentazione del percorso del prossimo Tour de France, avvenuta due giorni fa, Bas Tietema ha rafforzato l'intesa con Rose, l'azienda tedesca che ha fornito le biciclette alla formazione franco-olandese nei suoi primi tre anni di vita. Un accordo strategico che ha consentito anche di migliorare la qualità complessiva del roster della Unibet Rose Rockets - nel quale spiccano i nomi di Dylan Groenewegen e Wout Poels - con l'obiettivo di intascare un invito per l'edizione 2026 della Grande Boucle.

In gruppo anche la Groupama-FDJ United

Dopo aver già debuttato nel World Tour femminile con la nuova denominazione, anche la sezione maschile della Groupama-FDJ modificherà in parte la sua intestazione: a partire dal 2026, infatti, ritroveremo in gruppo la Groupama-FDJ United. In questo caso, però, non si sono affacciati all'orizzonte nuovi investitori: più prosaicamente, la storica società francese di giochi e scommesse ha modificato la sua ragione sociale, allineandosi al processo di crescita dell'intero gruppo, che è ormai attivo in 13 paesi europei, Italia inclusa. 

A fine corsa la Wagner Bazin-WB

Un'intesa che non è mai decollata e che ha lasciato in eredità soltanto i cocci:  il matrimonio tra la francese Wagner Bazin e la belga Wallonie-Bruxelles è naufragato nel peggiore dei modi dopo un solo anno. Risultato? Una ventina di corridori - compresi gli italiani Marco Tizza e Giacomo Villa - e l'intero staff tecnico a spasso. La conferma della chiusura della Wagner Bazin-WB è arrivata all'inizio della settimana, con la pubblicazione dell'elenco delle squadre che hanno chiesto all'Unione ciclistica internazionale il rinnovo o l'assegnazione della licenza Professional per l'anno prossimo. 

Che il divorzio tra l'azienda francese di salumi e i dirigenti della storica Wallonie-Bruxelles sia stato piuttosto turbolento lo si può intuire dalle parole del team manager Christophe Brandt al quotidiano belga «Dernier Heure»: «Ho continuato a cercare sponsor per alcune settimane e sono andato vicino all'accordo con alcune aziende del settore scommesse, ma ho incontrato alcuni ostacoli». Con grande amarezza, Brandt ha spiegato che «avrei dovuto chiudere la squadra alla fine del 2024. Pur avendo buoni corridori, che sono convinto abbiano il potenziale per diventare validi professionisti, i risultati non sono arrivati». Da qui la scelta del gruppo Wagner Bazin di fare un passo indietro e rinunciare alla sponsorizzazione per il prossimo anno: «L'unico modo per lasciare il segno era andare in fuga, ma questo non piaceva a Philippe Wagner, che ha sottolineato la mancanza di ambizione e di risultati in una serie di dichiarazioni alla stampa» . Contestualmente, il numero 1 della defunta Professional belga ha criticato il clima che si respirava in corsa quando i suoi corridori si portavano nelle prime posizioni: «Negli ultimi mesi, mi sono reso conto che i miei atleti erano insofferenti a portarsi in testa al gruppo perché “Quello è il posto del World Tour”. Una frase dura da digerire. Così abbiamo perso lo spirito competitivo».

Il bilancio di fine stagione parla chiaro: nessun successo in ambito professionistico - anche se il francese Quentin Bezza ha vinto una tappa del Tour of Sharjah, una corsa di livello 2.2 - nessun podio e appena due piazzamenti in top 10 (per l'esattezza, un 4° posto del francese Pierre Barbier alla Ronde van Limburg e un 10° del belga Sasha Weemaes nello Scheldeprijs).

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Una delle ultime apparizioni in gruppo della Wagner Bazin-WB: il team franco-belga non ha presentato all'UCI la domanda di rinnovo della licenza Professional © Pagina Facebbok Cycling Team Wagner Bazin-WB

Lascia anche la Adria Mobil

Un nome che è sinonimo di vacanze e gite fuori porta: non è raro trovare sulle strade italiane i camper ed i caravan della Adria Mobil. Gli appassionati di ciclismo, però, hanno imparato a conoscere questa azienda slovena per il suo ventennale impegno nel ciclismo di terza serie, tappa di passaggio obbligata per molti corridori di primo e primissimo piano, su tutti Primož Roglič e Jakob Omrzel. Dopo vent'anni di attività, però, Adria Mobil ha deciso di interrompere il rapporto di collaborazione con la società ciclistica di Novo Mesto. Che dovrà cercare in queste settimane nuovi alleati per non abbassare la saracinesca dopo oltre mezzo secolo di attività.

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Carmine Marino

Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre '23.