Kevin Colleoni ©Intermarché-Wanty
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"Le squadre guardano solo ai punti UCI": Colleoni svincolato dopo la fusione Lotto-Intermarché

Senza contratto dopo la fusione Lotto–Intermarché, Colleoni racconta l’incertezza del mercato: "Le squadre guardano solo ai punti UCI, ma posso dare molto di più"

Kevin Colleoni si prepara alle prime pedalate verso il 2026 senza alcuna certezza sul proprio futuro. Il 26enne bergamasco, reduce da cinque stagioni consecutive nel WorldTour, non ha ricevuto il rinnovo dall'Intermarché-Wanty, suo team negli ultimi due anni in vista della fusione con la Lotto, e si ritrova così svincolato in un mercato compresso, nel quale molti corridori stanno ancora cercando una squadra per la prossima stagione.

Le difficoltà dopo la caduta alla Coppa Agostoni 2022

La sua parabola si è complicata dopo la caduta alla Coppa Agostoni del 2022, un episodio apparentemente innocuo che ha però segnato profondamente il suo rendimento nelle due stagioni successive. Colleoni in un'intervista a Tuttobiciweb ha raccontato che "quella caduta mi ha messo un po’ in croce" e che da allora non è più riuscito a ritrovare le stesse sensazioni di prima. Ha provato molte soluzioni, dalla posizione sulla bicicletta alla sella, passando per fisioterapia e lavoro specifico in palestra. Solo quest’anno, grazie anche al lavoro con il suo osteopata, ha iniziato a ritrovare a tratti le sensazioni dei primi anni da professionista, pur senza potersi definire del tutto recuperato.

In carriera, già da Under 23, Colleoni aveva mostrato grande qualità. Era stato terzo al Giro d’Italia Under 23 del 2020 vinto da Thomas Pidcock, secondo al GP Capodarco e al Trofeo San Vendemiano, risultati che avevano confermato il suo valore e lo avevano proiettato nel WorldTour. Oggi, però, la situazione è diversa e molto più complicata. Colleoni osserva che “al momento non ho praticamente nulla in mano. Tra fusioni e chiusure di squadre ci sono molti posti in meno in gruppo. E le squadre guardano solo ai punti UCI che puoi portare”. Dopo cinque anni nel WorldTour si aspettava maggiore interesse, ma riconosce che il contesto attuale non facilita chi, come lui, ha bisogno di rilanciarsi.

Kevin Colleoni a Sierra nevada ©Kevin Colleoni via IG
Kevin Colleoni a Sierra nevada ©Kevin Colleoni via IG

Colleoni è disposto anche a scendere di categoria pur di avere un progetto che lo rimetta in corsa. Dice di essere pronto ad ascoltare tutte le proposte e a correre un calendario minore per cercare risultati che possano riportarlo al livello che sente ancora suo. Ci sono però dei limiti: “Non ho intenzione di tornare a correre coi dilettanti pur di non stare fermo oppure fare un calendario solo asiatico, con tutto il rispetto. Devo rilanciarmi e dimostrare di poter stare a un certo livello”.

Una carriera interamente nel WorldTour

Dal suo passaggio tra i professionisti nel 2021, Colleoni ha corso sempre nel WorldTour. Ha debuttato con il Team BikeExchange, poi divenuto BikeExchange–Jayco e successivamente Jayco AlUla, prima di approdare alla Intermarché–Wanty, con cui ha corso le ultime due stagioni. Nei primi anni aveva ottenuto piazzamenti di rilievo in corse a tappe come il Czech Tour, il Tour of Oman e il Tour de Hongrie, confermando la sua predisposizione per le corse più dure e facendo intravedere un percorso di crescita che sembrava già tracciato prima dell’infortunio.

Allenarsi da solo aspettando una chiamata

In attesa di una squadra, Colleoni ha già ricominciato ad allenarsi da solo, cercando di mantenere ritmi e metodi da professionista pur senza un programma condiviso. Non nasconde le difficoltà della situazione, spiegando che "non posso dire di essere tranquillo, ma non la sto vivendo troppo male". Continua ad allenarsi "come se avessi una squadra" e più avanti si affiderà anche a un preparatore per gestire la condizione in attesa di un’offerta. Si è dato tempo fino alla fine dell’anno, dopo la quale potrebbe rallentare nel caso in cui non arrivasse una proposta concreta. Riguardo a un eventuale piano alternativo, ammette: "Ci sto pensando, ma non vorrei doverci pensare. La mia priorità è continuare ad essere un corridore".

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