Il belga Victor Vercouillie è stato il principe delle fughe nel 2025 © Profilo Instagram @vercouillievictor
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Il mestiere dell'attaccante: quali corridori sono stati protagonisti delle fughe?

Il belga Victor Vercouillie ha distanziato nettamente Bruno Armirail e Manuele Tarozzi. Pedersen il migliore tra i campionissimi

01.11.2025 21:00

L'arte della fuga: pratica comune a chi vive perennemente all'attacco, con la speranza che il gruppo gli conceda quanto più spazio possibile per mettersi in mostra e avvicinare il traguardo, cullando dentro di sé il sogno di vincere. Difficile che questo auspicio possa realizzarsi, a maggior ragione nel ciclismo di oggi. Eppure, c'è chi non ha ancora smesso di attaccare, attaccare e ancora attaccare. Scopriamo insieme a voi i corridori che - al termine di questa stagione - hanno passato più chilometri fuori dal gruppo.

La classifica dei fuggitivi: vince Vercouillie

I più attenti lo hanno trovato a più riprese all'attacco sia nelle brevi gare a tappe, sia nelle corse in linea: il belga Victor Vercouillie ha vinto il titolo di habitué delle fughe.Il 23enne della Flanders-Baloise si è affacciato per 17 volte in testa alla corsa, presidiandola per 2403 chilometri. Alle sue spalle, un neofita del genere: il francese Bruno Armirail - per tanti anni specialista delle prove contro il tempo - ha perfezionato la sua vocazione di attaccante, soprattutto nelle tappe di montagna, per un totale di 2170 km fuori dai ranghi. Alle spalle del francese, un altro corridore con il vizio delle fughe: dopo aver vinto questa classifica nel 2024, il romagnolo Manuele Tarozzi ha occupato l'ultimo gradino del podio, superando di strettissima misura il francese Baptiste Veistroffer: 2000 km esatti per il corridore della VF Group-Bardiani CSF-Faizanè, 1997 per l'uomo della Lotto. Più indietro, invece, i belgi Dries De Bondt (1855 km in libera uscita per l'alfiere della Decathlon-AG2R La Mondiale) e Kenny Molly (1735 km totali per l'ormai navigato portacolori della Van Rysel-Roubaix). 

Pedersen tra i migliori 10

Non è difficile soltanto andare all'attacco: vincere dalla fuga è un privilegio per pochi. Scorrendo la classifica, infatti, bisogna scendere fino al 7° posto per trovare un battitore libero che abbia trionfato dopo una sortita da lontano: lo spagnolo Diego Uriarte (1616 chilometri) ha brindato al suo primo successo da professionista nella penultima tappa della Vuelta a Andalucia, in cui ha pedalato per quasi 140 chilometri fuori dai radar. 

Non è invece una sorpresa leggere in questa graduatoria il nome di Mads Pedersen: benché abbia raccolto la maggior parte delle sue vittorie allo sprint, l'iridato di Harrogate 2019 (1515 chilometri pancia a terra nel 2025) ha regalato spettacolo alla Gand-Wevelgem, aggiudicandosi la corsa fiamminga dopo una lunga azione solitaria, per poi ripetersi anche sulle strade di casa, conquistando la penultima frazione del Giro di Danimarca, in cui ha regolato un ristretto gruppo di attaccanti con i quali era partito a circa 70 chilometri dall'arrivo.

Mads Pedersen vince la quindicesima tappa della Vuelta a España 2025 © La Vuelta via X
Mads Pedersen vince la quindicesima tappa della Vuelta a España 2025 © La Vuelta via X

I fuggitivi sono particolarmente di moda in casa Lidl-Trek: a ruota di Pedersen, infatti, c'è il campione nazionale statunitense Quinn Simmons, 9° con 1457 chilometri in fuga. La sua perseveranza è stata premiata con un bel successo al Giro di Svizzera e un 4° posto al Giro di Lombardia, in cui è stato l'ultimo ad arrendersi all'intoccabile Tadej Pogačar. In fondo alla top 10 un altro italiano: il laziale Martin Marcellusi ha divagato fuori dal gruppo per 1380 chilometri, 13 in più del connazionale Mattia Bais

C'è un ultimo filone, poi, che merita di essere esplorato: la fuga d'autore. Pedersen a parte, il nome più illustre della lista è certamente Mathieu van der Poel, 19° in classifica con 1162 chilometri all'attacco, che ha fatto meglio di Ben Healy (21° con 1142 km, inclusi i 156 che lo hanno portato fino al trionfo sul traguardo di Vire Normandie al Tour de France) e Wout van Aert (29° a quota 1062). In coda alla top 50, infine, l'irlandese Rory Townsend (927 km in fuga): l'ultimo arrivato in casa Unibet Rose Rockets non avrebbe mai potuto immaginare che, con un'azione apparentemente senza pretese, avrebbe beffato i velocisti alla Classica di Amburgo. A dimostrazione che le fughe avranno pure il destino segnato, ma non difettano mai di audacia e coraggio. E qualche volta varcano le porte della gloria a braccia levate. 

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Carmine Marino

Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre '23.