
Tour de France 2025, 18a tappa: cavalcata in alta quota
Tappone alpino del Tour, con tre salite infinite che possono forse riscrivere la classifica. Il percorso, le nostre previsioni, orari e appuntamenti tv
La 18a tappa del Tour de France 2025 non è lunghissima, ma i connotati del tappone ci sono: quasi 5500 metri di dislivello sommati in sole tre lunghissime salite ad altitudini elevate. In partenza si risale la valle dell'Oisans, che in alcuni tratti è essa stessa praticamente salita (si segnala un tratto di 15 km al 2.5% di media). Dopo Allemond un primo dente di 1 km al 5% (max 8%) supera il dislivello della diga del Verney e un paio di km dopo un altro dente di 1 km al 4% precede l'imbocco del Col du Glandon (21.7 km al 5.1%), il primo gigante di questa tappa; la pendenza media è a dir poco ingannevole, visto che due sensibili tratti di discesa fanno perdere quasi 200 dei metri di dislivello guadagnati: il primo troncone è misurabile in circa 5.5 km all'8.4% (max 11%) ed è seguito da quasi 2 km di falsopiano; 1500 metri di ripida discesa anticipano il tratto più ripido di quasi 5 km al 9% (max 13%) che procede in modo irregolare; la pendenza poi cala progressivamente fino al 5% fino a chiudere questo secondo troncone dopo complessivi 8.8 km al 7.1%; un nuovo tratto in discesa di circa 1500 metri al 4% precede l'ultimo strappo di 2.7 km al 7.4% (max 10%) con cui si arriva al GPM. Dopo 20 km di discesa e un primo tratto in lieve ascesa si arriva a La Chambre dove inizia subito il Col de la Madeleine (19.2 km al 7.9%): si tratta di una salita molto più regolare della precedente, dove la pendenza oscilla quasi sempre tra il 7% e il 10%; i passaggi in doppia cifra (max 12%) sono concentrati nei primi 13 km, mentre dopo Saint-François-Longchamp la pendenza si fa ancora più costante, stabilmente al 7/8% fino in vetta. Non meno importante è la discesa lunghissima (25 km) e, soprattutto, molto tecnica con cui si scende nella Tarantaise. Arrivati in fondo ci sono soltanto 10 km di fondovalle, peraltro mossi da un paio dentelli, con cui si attraversa Moûtiers; una prima salitella di 1.5 km al 4.5% anticipa l'ingresso a Brides-les-Bains, dove inizia la salita al Col de la Loze dal versante di Courchevel (26.4 km al 6.5%), lunghissima ma non particolarmente ripida, eccetto qualche rampa nella fase finale: la prima parte fino a Courchevel Village è un po' più ripida (quasi 12 km al 7.1%; ultimi 1800 metri al 9%), poi si fa pedalabile fino al bivio per l'altiporto, alternando per oltre 9 km (media del 5.6%) tratti al 6/7% a rispiani al 3%; qui si imbocca la ciclabile per il valico, che impenna subito per 1300 metri al 10.5% (max 17%); dopo 500 metri di discesa e 400 di falsopiano si incontra un tratto di 2 km all'8.7% con due rampe al 12%; a ridosso della flamme rouge la strada si fa quasi pianeggiante, prima di un ultimo strappo di 700 metri al 9% (max 13%). Non dimentichiamoci che queste ultime rampe in doppia cifra sono tutte oltre i 2000 metri di quota.
Le salite

Fari puntati su…
È quasi inutile dirlo: ci si attende un nuovo duello tra Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) e Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike). La tappa è di quelle che ama il danese, in cui almeno sulla carta potrebbe avere qualcosa in più da spendere rispetto allo sloveno, tant'è che proprio sull'altro versante del Col de la Loze Pogacar subì forse la sua crisi più vistosa in questi anni di successi. Lo sloveno dal canto suo cerca proprio la rivincita a distanza di 2 anni (un po' come ad Hautacam) ma non appare più così nettamente superiore al danese, anche se in volata lo ha poi battuto sia a Superbagnères che sul Mont Ventoux. Inoltre non si può escludere che di nuovo una fuga con nomi buoni possa risultare troppo difficile da gestire e riprendere in tempi utili, quindi comunque per il successo di tappa si devono tenere in mente molti altri nomi.
Prima di parlare di questo, ricordiamo che si vivrà in piccolo anche un nuovo round della sfida per il terzo gradino del podio: Florian Lipowitz (Red Bull - BORA - hansgrohe) appare sempre più solidamente padrone del terzo posto ed è anche affiancato da un Primož Roglič (Red Bull - BORA - hansgrohe). Sembra ancora ad ottimi livelli Oscar Onley (Team Picnic PostNL), mentre Kévin Vauquelin (Arkéa - B&B Hotels), Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e, soprattutto, Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility) sembrano sempre più in calo. Si avvicinano a loro piano piano Ben Healy (EF Education - EasyPost) e Carlos Rodríguez (INEOS Grenadiers), che hanno sempre più margine su Jordan Jegat (Team TotalEnergies) nella sfida per la difesa del posto in top10.
Alle spalle di questi c'è un abisso (circa 8' tra 11° e 12°) prima di trovare nomi molto solidi che sono tra i principali favoriti per il successo di tappa qualora la fuga arrivasse al traguardo: Ben O'Connor (Team Jayco AlUla), Guillaume Martin (Groupama - FDJ) e Thymen Arensman (INEOS Grenadiers). Attenzione però che in fuga potrebbe esserci ancora una volta anche qualche nome di quelli in top10.
Probabilmente darà tutto per essere almeno inizialmente all'attacco anche Jonathan Milan (Lidl - Trek), che vede il suo obiettivo già al km 23.7 e darà tutto per conquistare un traguardo volante posto praticamente in salita (3/4% nei km precedenti). Allo stesso tempo rivedremo in fuga Lenny Martinez (Bahrain - Victorious) che si è intelligentemente disinteressato della corsa negli ultimi 3 giorni, in modo da avere energie fresche per cercare punti importanti per la maglia a pois, che sul Ventoux è tornata sulle spalle di Pogacar seppur a pari punti col francese.
Tra i nomi che potrebbero cercare di entrare in fuga pensando alla tappa, citiamo anche: Aurélien Paret-Peintre e Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Romain Grégoire e Valentin Madouas (Groupama - FDJ), Emanuel Buchmann e Ion Izagirre (Cofidis), Frank van den Broek e Warren Barguil (Team Picnic PostNL), Cristián Rodríguez e Raúl García Pierna (Arkéa - B&B Hotels), Harold Tejada e Sergio Higuita (XDS Astana Team), Quinn Simmons (Lidl - Trek), Alexey Lutsenko e Michael Woods (Free Palestine - Premier Tech), Julian Alaphilippe e Michael Storer (Tudor Pro Cycling Team), Santiago Buitrago (Bahrain - Victorious), Einer Rubio, Iván Romeo e Pablo Catsrillo (Movistar Team), Steff Cras (Team TotalEnergies), Aleksandr Vlasov (Red Bull - BORA - hansgrohe), Maximilian Schachmann e Valentin Paret-Peintre (Soudal Quick-Step), Mattias Skjelmose (Lidl - Trek), Neilson Powless e Alex Baudin (EF Education - EasyPost).
Tour de France 2025, gli orari della diciottesima tappa
Il transito dal km 0 è in programma alle 12:20, mentre l'arrivo è previsto tra le 17:00 e le 18:00. La tappa sarà trasmessa in tv sia in chiaro sui canali Rai (dalle 13:30 alle 14:45 su Rai Sport; dalle 14:45 alle 18:00 su Rai 2), sia su Eurosport e Discovery+ dalle 11:45 alle 18:00.