Elisa Balsamo, Vittoria Guazzini, Martina Fidanza e Letizia Paternoster a Glasgow 2023 © FCI
Pista

C'è ancora tanta luce in quel quartetto!

Le azzurre di Marco Villa si guadagnano la finale per il bronzo nell'Inseguimento a squadre ai Mondiali su pista di Glasgow: stasera sarà sfida con la Francia. Mattia Predomo subito fuori nella Velocità

05.08.2023 17:56

La capacità di reagire è una delle caratteristiche dei fuoriclasse, e come si potrebbe pensare che le inseguitrici azzurre non siano delle fuoriclasse? Le campionesse mondiali uscenti avevano fornito una prova sottotono nelle qualifiche del torneo dell'Inseguimento a squadre ai Mondiali di ciclismo su pista 2023 a Glasgow, ma il giorno dopo arriva il riscatto, arriva la prestazione che riaccende la luce dopo un attimo di buio.

Preventivabile, quel buio: le azzurre di Marco Villa erano arrivate in Scozia dopo un periodo che per il quartetto non è stato facile: Vittoria Guazzini che si rompe il bacino a metà aprile, sulle strade della Roubaix; Elisa Balsamo che si rompe la faccia a fine maggio, alla RideLondon; periodi senza bici, senza potersi allenare in proprio ma pure senza potersi allenare con le altre, nelle poche finestre monteclarensi concesse alle ragazze dalla fitta attività internazionale su strada. E se nell'imminenza dei Mondiali ti manca metà quartetto, come limi quello che è necessario limare, come affini quel che è necessario affinare, come migliori quel che è necessario migliorare?

Lo sbandamento è dietro l'angolo, ma pure la risalita lo è, basta conoscere la tempra di Elisa e Vittoria, e di Letizia Paternoster e Martina Fidanza, le altre titolari della prova. Oggi l'Italia, nel primo turno dell'Inseguimento a squadre, era contrapposta al Canada. Non era in discussione la possibilità di superare le nordamericane, quel che contava era fare un tempo che permettesse alle azzurre di andare a giocarsi il bronzo con l'altro miglior crono tra le non finaliste. E le quattro di Villa non hanno tradito.

Nonostante si siano trovate nel finale le canadesi in rallentamento, e abbiano dovuto perciò fare uno scarto imprevisto che sarà costato loro diversi decimi di secondo, hanno stampato alla fine un 4'11"342 che non lascia spazio a dubbi: finale per il bronzo assicurata. Un tempo passibile - come detto - di ulteriori limature verso il basso, nettamente migliore di quello di ieri (tre secondi e quattro decimi hanno buttato giù) e che alla fine è risultato il terzo migliore del turno, dopo Gran Bretagna (4'09"671 per Elinor Barker, Megan Barker, Josie Knight e Anna Morris) e Nuova Zelanda (4'10"252 per Michaela Drummond, Ally Wollaston, Emily Shearman e Bryony Botha), le quali si sfideranno per l'oro avendo battuto rispettivamente la Francia (4'12"525) e gli Stati Uniti (4'12"684).

L'Italia se la vedrà proprio con la Francia per il terzo gradino del podio. La composizione del quartetto transalpino: Marion Borras, Valentine Fortin, Clara Copponi e Marie Le Net. Guai a sottovalutarle. L'appuntamento è per le 21.30, in chiusura di una serata in cui avremo anche le finali dell'Inseguimento maschile (attesissima Italia-Danimarca, ore 20.10) e il primo turno del Keirin femminile coi rispettivi ripescaggi (19.20 e 20.45). Miriam Vece la rappresentante azzurra nella specialità.

Mondiali su pista 2023, il torneo della Velocità maschile

Nella prima sessione di oggi si è disputata anche la prima parte del torneo della Velocità maschile. La partecipazione di Mattia Predomo si è fermata alle qualificazioni: 29esimo e primo degli esclusi il giovane azzurro (9"947 i suoi 200 metri, a poco meno di 4 decimi dall'ultimo posto disponibile per i 16esimi). Dopo i turni odierni si ripartirà domani coi seguenti quarti di finale: Harrie Lavreysen (Olanda)-Matthew Richardson (Australia), Mateusz Rudyk (Polonia)-Kaiya Ota (Giappone), Nicholas Paul (Trinidad e Tobago)-Joseph Truman (Gran Bretagna), Thomas Cornish (Australia)-Jack Carlin (Gran Bretagna).

Momenti topici: un bellissimo ottavo tra Lavreysen e l'australiano Matthew Glaetzer, con quest'ultimo che ha provato un efficacissimo anticipo prima di essere risucchiato nel finale dal preponderante olandese; la squalifica del malese Azizulhasni Awang che negli ottavi aveva battuto Cornish con un movimento scomposto di troppo (e conseguente contatto con l'australiano); la sconfitta dell'olandese Jeffrey Hoogland per mano di Paul, sempre agli ottavi; la totale débâcle della Francia, eliminata in toto ai 16esimi con Sébastien Vigier (battuto da Ota) e Rayan Helal (fatto fuori da Cornish): per il responsabile di settore Grégory Bauge ci sarà tanto da lavorare in vista delle Olimpiadi di casa del prossimo anno.

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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!