Tadej Pogačar ha toccato le 60 vittorie in carriera: solo quest'anno sono già 14. (C) L'Équipe
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Tadej Pogačar fa 60 e porterà la maglia slovena al Tour de France

Tutti i risultati dell'ultimo giorno di maschili élite in giro per il mondo: dal divin Tadej a Skjelmose, da Valter a Hirschi, chi sono i nuovi campioni nazionali 2023

25.06.2023 19:12

Tadej Pogačar. Basta il nome e il mondo si volta. Stavolta ha dovuto solo sbarazzarsi agilmente di una raffazzonata concorrenza interna slovena per far ricordare a tutti che sì, ovviamente per il Tour de France la gamba è più che pronta, qualcuno aveva davvero dubbi? Tadej riesce ad essere protagonista anche nel giorno di Remco campione belga, di Van Baarle che beffa VDP e della pazza corsa francese, in una giornata che assegnava ben 38 titoli nazionali élite maschili: andiamo a sezionarli tutti, quando all'appello mancano solo USA, Canada, Marocco e Belize.

Per quanto riguarda la Slovenia, nel giro di tre giorni il fenomeno di Klanec ha spazzato via tutti a cronometro (terzo titolo in carriera) e, oggi, anche nella corsa in linea, laureandosi campione nazionale per la prima volta, aggiungendo così un nuovo capitolo al suo palmarès. Ora Pogačar (UAE Team Emirates) ha raggiunto la cifra tonda di 60 vittorie, di cui 14 in questa stagione. Oggi si è scarrozzato Luka Mezgec (Jayco-AlUla) per una sessantina di kilometri prima di assestare il colpo decisivo nell’ultimo e vincere con ben 38”; terzo Matej Mohoric a 4'56".

In Danimarca è uscito un altro nome caldissimo in ottica Tour de France, quel Mattias Skjelmose Jensen (Trek-Segafredo) che al Giro di Svizzera si è lanciato definitivamente come uomo di classifica. La sua gamba rovente l'ha portato a dare 56" al gruppetto composto da Klaris, Kron, Charmig e Bregnhøj sull'impegnativo tracciato di Aalborg (211km). Nel giro di una settimana il classe 2000 della Trek-Segafredo, mattatrice di questi giorni di nazionali, ha conquistato le sue due vittorie più prestigiose.

Una gara sicuramente molto sentita era quella svizzera, che era anche in bilico dopo la tragica morte di Gino Mäder. Alla fine si è corso, e a giocarsela è stato un gruppetto con sei dei migliori talenti rossocrociati: Sebastien Reichenbach, Stefan Küng, Mauro Schmid, Simon Pellaud, Marc Hirschi e la sorpresa Antoine Debons, della Philippe Wagner Cycling. Quest'ultimo ha rischiato uno storico colpaccio, ma a spuntarla nella volata ristretta è stato Marc Hirschi, che sarà campione elvetico per la prima volta in carriera.

Forma da post Giro o forma da pre Tour? Anche il campionato tedesco barra la seconda, con Emmanuel Buchmann che riesce a fare da headliner nel consueto festival BORA-hansgrohe: secondo il vincitore di due tappe del Giro Nico Denz, arrivato a 1'03" insieme a Maximilian Schachmann. Per Buchmann è la quinta vittoria in carriera; aveva già vinto il nazionale nel 2015. Niente BORA invece in Austria: Gregor Mühlberger (Movistar Team) batte Gamper e Pöstlberger arrivando in solitaria.

Attila Valter domina in Ungheria, Ben Healy in Irlanda, Alexei Lutsenko in Kazakistan, Alex Kirsch in Lussemburgo, Emils Liepins in Lettonia in una gara valida anche per il titolo estone (Karl Patrick Lauk) e lituano (Rokas Adomaitis). Il classe 2002 Mathias Vacek è campione ceco, Sagan fa secondo dietro Matus Stocek e cade in volata in Slovacchia, Kristoff dietro a Fredrik Dversnes in Norvegia. Ivo Oliveira batte il gemello Rui in Portogallo, Dusan Rajovic batte Duric in volata a due in Serbia, Alan Banaszec sorprende Maciejuc in Polonia.

Lucas Eriksson è il nuovo campione svedese, Serghei Tvetcov vince in Romania, Francisco Daniel Riveros in Paraguay, Masaki Yamamoto in Giappone, Bizay Tesfu Redae in Etiopia, Awet Aman in Eritrea, Paul Daumont in Burkina Faso, Yordan Andreev in Bulgaria, Caio Godoy in Brasile, Ali Gurbianov in Azerbaijan, Abderaouf Bengayou in Algeria.

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