Sam Welsford vince la seconda tappa di fila a San Juan, Fabio Jakobsen a sinistra è sbilanciato dall'impatto col telefono di uno spettatore
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Jakobsen riceve una telefonata... in faccia. E Welsford rivince

Vuelta a San Juan, l'australiano di nuovo a segno dopo il successo di ieri. Fabio colpito dal cellulare di uno spettatore, resta miracolosamente in piedi ed è secondo davanti a Nizzolo. Generale a López su Ganna e Higuita

30.01.2023 00:21

Fabio Jakobsen se l'è vista brutta a 30 metri dalla fine della Vuelta a San Juan. Il velocista olandese, a cui in carriera non sono certo mancati gli incidenti gravi, ha rischiato un altro patatrac per colpa di un improvvido spettatore che si sporgeva troppo col cellulare in mano, e che ha finito per colpire il corridore in pieno volto. Lo smartphone è volato via insieme agli occhiali del corridore della Soudal-Quick Step, il quale ha dovuto fare un notevole equilibrismo per non cadere e piazzarsi ugualmente secondo. Forse non avrebbe lo stesso vinto la tappa, ma di sicuro Fabio si sarebbe volentieri risparmiato questa scarica di adrenalina (per non dire paura). Incommentabile ovviamente la scemenza dello spettatore. Qui di seguito il video della volata; in fondo trovate la fotosequenza della scena, screenshot per screenshot.

Torniamo all'inizio. Come da tradizione è stato il circuito di 16 chilometri nella città di San Juan a chiudere l'omonima Vuelta. Ripetuto sette volte - due in meno rispetto all'ultima edizione - per un totale di 112 chilometri, il tracciato non presentava alcuna difficoltà altimetrica e ha visto i corridori percorrere la tappa a grande velocità. Prima che la corsa si animasse, il gruppo ha reso omaggio a Maximiliano Richeze che oggi ha concluso definitivamente la propria carriera. Già vincitore di due tappe al Giro d'Italia e partente in ben 16 Grandi Giri in carriera, il 39enne argentino ha percorso il primo giro in testa per salutare il pubblico di casa, prima di rientrare nel gruppo principale a 95 chilometri dal traguardo.

La fuga di giornata ha avuto poche difficoltà a formarsi. A comporla, quattro corridori: Mathias Vacek (Trek - Segafredo), Jens Reynders (Israel - Premier Tech), Laureano Rosas (Gremios por el Deporte - Cutral Co) e Carlos Salgueiro (APHotels and Resorts - Tavira). La giornata all'attacco di Reynders si è conclusa dopo appena 13 chilometri; il belga, rialzatosi dopo il primo dei due sprint intermedi, ha lasciato davanti Vacek, Rosas e Salgueiro, che non hanno mai superato il minuto di vantaggio.

Negli ultimi 50 chilometri sono salite in testa al gruppo la Soudal - Quick Step e la BORA - hansgrohe che hanno contribuito a ridurre il gap fino a 25". Rosas è stato il primo dei tre attaccanti ad alzare bandiera bianca, mentre Vacek e Salgueiro hanno resistito anche dopo l'inizio dell'ultimo giro. A 13 chilometri dall'arrivo Remco Evenepoel (Soudal - Quick Step) e Quinn Simmons (Trek - Segafredo) sono evasi dal gruppo riprendendo e lasciando sul posto i due attaccanti della prima ora, che si sono rialzati. L'azione dei due ha sorpreso le squadre dei velocisti che hanno ricucito il gap solo a 3 chilometri dal traguardo.

Negli ultimi 200 metri è stato Giacomo Nizzolo (Israel - Premier Tech) a lanciare lo sprint. Alla sua destra Fabio Jakobsen (Soudal - Quick Step) ha provato a rimontare, ma ancora meglio, sbucando da sinistra (e soprattutto senza intoppi pericolosi con gli spettatori), ha fatto Sam Welsford (Team DSM), capace di bissare il successo di ieri con un'altra volata imbattibile. Podio di tappa per Jakobsen e Nizzolo, seguiti da Yevgeniy Gidich (Astana Qazaqstan Team), Danny van Poppel (BORA - hansgrohe), Attilio Viviani (Team Corratec), Giovanni Lonardi (EOLO-Kometa), Peter Sagan (TotalEnergies), Jon Aberasturi (Trek - Segafredo) e Enrico Zanoncello (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), che chiude la top 10.

Classifica generale a Miguel Ángel López (Team Medellin EPM), davanti a Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) e Sergio Higuita (BORA - hansgrohe). La maglia di miglior giovane va a Matthew Riccitello (Israel - Premier Tech), mentre quella dedicata agli scalatori è di Manuele Tarozzi (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè).

Fabio Jakobsen è a 30 metri dall'arrivo di San Juan. Davanti a lui c'è uno spettatore con la maglietta azzurra
Lo spettatore ha in mano un telefono troppo sporgente contro cui Jakobsen va a sbattere
L'impatto è violento e in pieno volto e fa volare via gli occhiali di Jakobsen
Anche il telefono vola via dalla mano dell'improvvido spettatore
Con l'impatto Jakobsen si sbilancia inevitabilmente
Il corridore deve fare un miracolo per restare in piedi, scodando. Intanto il telefono (tra gamba destra di Fabio e telaio) e gli occhiali continuano la loro caduta
Jakobsen è visibilmente impaurito e avvelenato mentre lo spettatore dietro di lui urla per il telefono perso e per lo spavento
Telefono e occhiali terminano la loro caduta sull'asfalto accanto a Jakobsen che intanto porta a termine la volata
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