
Dversnes vince l'ultima tappa dell'Arctic Race of Norway. Pidcock non impensierisce Strong
Il norvegese della Uno-X vince in volata ristretta a Tromsø. La maglia gialla chiude al secondo posto e porta a casa la classifica generale
Pidcock strong, Corbin Stronger. Niente da fare per il vincitore di ieri, che aveva ancora la possibilità di vincere l'Arctic Race of Norway nell'ultima tappa. Il britannico della Q36.5 non è mai riuscito a trovare uno spiraglio per sorprendere la maglia gialla, sempre nelle prime posizioni sugli strappi e poi secondo nella volata vinta da Fredrik Dversens (Uno-X Mobility).
Il neozelandese della Free Palestine aggiunge un'altra corsa a tappe alla sua bacheca, dopo aver vinto il Tour de Wallonie appena due settimane fa, portando a casa anche in questa occasione la classifica a punti. Per l'ex pistard classe 2000 è probabilmente il miglior momento della carriera su strada, che arriva in una fase di stagione in cui può trovare diverse altre corse adatte alle sue caratteristiche.
Arctic Race of Norway 2025, la cronaca dell'ultima tappa
L'Arctic Race of Norway si decide a Tromsø, città più popolosa della regione del Nord Norge. Si corre interamente in circuito, con otto passaggi sullo strappo di Prestvannet (1.2 km al 6.8%), tutti categorizzati come gpm, e tre sprint intermedi con secondi di abbuono in palio. In totale sono 141 chilometri con poco più di 2100 metri di dislivello.
Solo dopo il primo giro si sgancia una fuga di otto, composta da Ådne Holter (Uno-X Mobility), Davide Ballerini (XDS Astana Team), Bjorn Koerdt (Team Picnic PostNL), Asbjørn Hellemose (Team Jayco AlUla), Mattéo Vercher (Team TotalEnergies), Jonas Geens (Team Flanders Baloise), Diego Uriarte (Equipo Kern Pharma) e Ulrik Tvedt (Lilehammer CK Continental Team).
Mentre un po' di pioggia accompagna la corsa negli ultimi 100 chilometri, il vantaggio degli otto davanti raggiunge il minuto e mezzo. Il distacco resta abbastanza stabile fino a metà gara, poi la Picnic PostNL aumenta il ritmo sul quartultimo passaggio a Prestvannet, dando il via a una serie di allunghi. Ai -47 ci prova anche Eddie Dunbar (Team Jayco AlUla), uscito di classifica ieri, raggiunto da Andreas Leknessund (Uno-X Mobility).
I due raggiungono la fuga e i rispettivi compagni di squadra, ma alle loro spalle arriva la prima mossa di Tom Pidcock. Il britannico scatta in salita a quaranta dall'arrivo a prova a proseguire in discesa, ma Corbin Strong rimane attento con l'aiuto del compagno Riley Sheehan. Il gruppo si ricompatta al passaggio sul traguardo, e i due si giocano gli abbuoni al secondo sprint intermedio, anche se a vincerlo è Koerdt. Il capitano della Q36.5 batte il rivale in volata e riduce il distacco in classifica a 5".

Sulla salita successiva si muovono Hugo de la Calle (Burgos Burpellet BH) e Stefano Oldani (Cofidis), mentre i discorsi per la vittoria finale sono rimandati all'ultimo giro. L'italiano è tra i primi a transitare all'ultimo sprint intermedio, insieme a Vercher e Timo de Jong (Team Picnic PostNL), togliendo gli abbuoni agli uomini di classifica.
Successivamente attacca Marcel Camprubí, compagno di squadra di Pidcock, che logicamente non viene inseguito da Strong e compagni. Vercher approfitta del rallentamento per provarci una terza volta, ma sull'ultima salita di Prestvannet il gruppo di testa si ricompatta. Allo scollinamento non ci sono attacchi, e anche l'allungo in discesa di Leknessund viene stoppato.
Si arriva così a una volata di gruppo ristretto, con diverse ruote abbastanza veloci a cercare spazio e la linea migliore. Strong si trova in terza ruota dietro al trenino della Picnic, mentre Pidcock non riesce a risalire e rinuncia a una missione comunque molto difficile. Il britannico è comunque sul lato giusto del rettilineo finale, dove esce alla grande Fredrik Dversnes, che si impone con una certa facilità.
La maglia gialla chiude in seconda posizione e blinda il successo finale, con un vantaggio di 11" su Pidcock e 28" su Christian Scaroni (XDS Astana), che completa il podio finale. Terzo posto in volata per il suo compagno Ballerini, ancora protagonista dopo la fuga iniziale.