Giulio Ciccone ed Elisa Longo Borghini © Profilo X Donostiako Klasikoa/GettySport
Corse

Le Nazionali italiane al completo per le prove in linea dei Mondiali in Ruanda

8 uomini e 8 donne al via delle due gare in linea della categoria Elite

29.08.2025 11:29

Una scelta strategica condivisibile, a maggior ragione perché tante Nazionali si presenteranno in Ruanda con uomini e mezzi ridotti: l'Italia disputerà le due prove in linea a contingente pieno.

L'Italia al completo per i Mondiali in Ruanda

Nonostante gli elevatissimi costi della trasferta africana, il presidente della Federciclismo, Cordiano Dagnoni, ha deciso di allargare la platea dei corridori che voleranno in direzione Kigali, che ospiterà la rassegna iridata dal 21 al 28 settembre. Pertanto, i Commissari tecnici Marco Villa e Marco Velo potranno selezionare 8 uomini e 8 donne per le due prove che chiuderanno il programma dei Mondiali.

Il numero 1 del ciclismo azzurro ha pertanto sconfessato la linea della prudenza (e della parsimonia) che aveva caratterizzato i primi passi della spedizione in Ruanda, cogliendo l'occasione per ribattere alle polemiche e alle perplessità degli addetti ai lavori: «La Federazione non ha mai pensato di limitare le proprie possibilità. Ringrazio il Segretario generale Tolu e il Team manager Amadio per il grande lavoro, che permette di contenere i costi e allo stesso tempo garantire una partecipazione piena e di qualità. Anche quest’anno saremo una delle delegazioni più numerose, presente in ogni categoria e con fondate speranze di risultati. Ci tengo a ricordare che rinunciare ad alcune professionalità non è stata una scelta facile in quanto si tratta di figure di primaria importanza (la Nazionale italiana sbarcherà in Ruanda con 45 persone tra tecnici e corridori, ndr). Con l’impegno di tutti, gli staff e il personale forniranno lo stesso un ottimo servizio agli atleti».

 

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Cordiano Dagnoni di fianco al presidente della UEC, Enrico Della Casa © Federazione ciclistica italiana

Dal canto suo, Roberto Amadio ha spiegato che la scelta di correre il campionato del mondo a pieno regime è scaturita dai risultati delle ultime settimane, soprattutto in campo maschile: «Dal Tour in poi, i risultati ottenuti hanno cambiato la prospettiva tecnica. In tutti questi anni, abbiamo sempre fatto le nostre scelte in base alle effettive possibilità ed anche quest’anno, su tracciati particolarmente impegnativi come quelli di Kigali, ci siamo regolati di conseguenza. Proprio in base a questo principio, abbiamo scelto di essere presenti anche nelle categorie minori, a differenza di altri paesi. È evidente che per quanto riguarda gli élite, la situazione è cambiata in questi ultimi giorni ed è stato naturale prevedere l’impegno massimo», il pensiero dell'ex direttore sportivo della Liquigas.

Ciccone e Longo Borghini capitani?

Le tante defezioni annunciate nelle ultime settimane legittimano perciò la scelta dell'Italia, che potrebbe puntare alle medaglie in entrambe le prove in linea. A poco meno di un mese dalle due gare, le gerarchie interne sembrano sostanzialmente definite: in campo maschile, massima fiducia a Giulio Ciccone, in bella evidenza anche alla Vuelta di Spagna dopo i successi a San Sebastian e alla Vuelta a Burgos. Tra le donne, invece, il punto di riferimento sarà ancora una volta Elisa Longo Borghini, alla ricerca di quella corona iridata che la proietterebbe definitivamente nella leggenda del ciclismo mondiale.

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Carmine Marino
<p>Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre '23.</p>