
Caso Lazkano, nuovi dettagli da El País: i dispositivi sequestrati e le irregolarità
Il quotidiano spagnolo ricostruisce i mesi precedenti alla sospensione: controlli in Andorra, valori anomali tra il 2022 e il 2024, e legami con un ex corridore italiano già squalificato
L’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) ha sospeso provvisoriamente Oier Lazkano López il 30 ottobre 2025 per “anomalie inspiegabili” riscontrate nel suo Passaporto Biologico dell’Atleta (ABP) relative alle stagioni 2022, 2023 e 2024. L’UCI aveva reso nota la misura con un comunicato ufficiale, precisando che non avrebbe commentato ulteriormente la vicenda mentre il procedimento è in corso.

I dettagli riportati da El País
Secondo l’inchiesta pubblicata da El País e rilanciata da altri organi di stampa, l’indagine è partita da controlli effettuati dopo la Parigi-Roubaix (13 aprile 2025): ispettori antidoping avrebbero visitato l’abitazione di Lazkano in Andorra e, nel corso dell’attività investigativa di aprile, gli sarebbero stati sequestrati lo smartphone, il computer e altri dispositivi personali. I sequestri di dispositivi hanno lo scopo, nelle indagini antidoping, di cercare tracce documentali o comunicazioni che possano corroborare l’ipotesi di uso di sostanze o metodi vietati. La stessa ricostruzione parla di quattro “eventi” o irregolarità riscontrate nel passaporto biologico del corridore durante il triennio oggetto di analisi.
L'allontanamento dalla squadra, si apprende, sarebbe avvenuto durante un ritiro in preparazione al Giro del Delfinato e al successivo Tour de France, durante il quale il corridore sarebbe stato mandato a casa in seguito a un controllo antidoping.
El País riferisce anche che il panel di esperti del laboratorio APMU (Athlete Passport Management Units) di Losanna ha giudicato “altamente probabile” che le anomalie individuate siano riconducibili all’uso di una sostanza o di un metodo proibito e “poco probabile” che derivino da cause naturali.
Secondo il quotidiano spagnolo durante il periodo oggetto di indagine Lazkano avrebbe anche collaborato con figure già legate in passato a casi di doping (tra i nomi citati dalla stampa spagnola c’è quello di Leonardo Piepoli), dettaglio che ha aumentato l’attenzione degli investigatori e dei media;
Sul piano tecnico gli esperti consultati dalla stampa – tra cui il prof. Peter Van Eenoo, intervistato su HLN – ricordano come il processo d’indagine sul passaporto biologico sia deliberatamente prudente e graduale: i valori biologici fluttuano per molte ragioni e solo quando le variazioni superano limiti attesi e non trovano spiegazioni plausibili (allenamento in quota, malattia, trasfusioni legittime, ecc.) il caso viene inviato agli esperti dell’APMU e si apre la procedura. Van Eenoo spiega che l’apparente “silenzio” mediatico nelle settimane precedenti poteva dipendere proprio dalla natura lenta e riservata del procedimento, che richiede approfondimenti prima di arrivare a conclusioni pubbliche.
A quanto risulta a El País, tre esperti indipendenti del passaporto avrebbero indicato il sospetto di uso di EPO o di metodi correlati, ma va chiarito che si tratta ancora di valutazioni tecniche di laboratorio e di interpretazione dei profili biologici; la contestazione ufficiale e la determinazione di responsabilità spettano ora alle procedure formali dell’UCI/ITA e al panel dell’APMU. In caso di esito sfavorevole per l’atleta, la sanzione prevista per violazioni fondate su ABP è comparabile a quella per un positivo diretto, ossia da due a quattro anni di inibizione, fatta salva ogni diversità procedurale o attenuante dimostrata dall’atleta.
Il team in cui il corridore militava negli anni incriminati, Movistar, ha dichiarato:
"Innanzitutto, solo ieri pomeriggio, 30 ottobre 2025, siamo venuta a conoscenza di questa situazione. In secondo luogo, durante le tre stagioni di rapporto contrattuale con il signor Lazkano (delle cinque a cui si riferisce lo studio dell'UCI) tutti i controlli a cui è stato sottoposto da parte delle diverse organizzazioni nazionali e internazionali, nonché interne alla squadra stessa, hanno dato esito negativo. In virtù di ciò, era materialmente impossibile conoscere, o anche solo intuire, qualsiasi anomalia come quella ora presentata nella procedura avviata dall'Unione Ciclistica Internazionale. E in terzo luogo e soprattutto, Abarca Sports [proprietari del team Movistar] ribadisce ancora una volta con assoluta fermezza il suo incrollabile impegno per uno sport pulito e trasparente. A tal fine, raddoppieremo con assoluta determinazione tutti gli sforzi, i controlli e le misure che abbiamo promosso fino ad oggi".
Red Bull–BORA–hansgrohe ha confermato che il rapporto con il corridore è terminato in seguito alla sospensione. Sul fronte investigativo, l’International Testing Agency (ITA) è l’ente indipendente che gestisce per conto dell’UCI (e in collaborazione con l’APMU di Losanna) i casi legati al passaporto biologico; l’esito finale dipenderà dall’istruttoria e dalle eventuali controdeduzioni che l’atleta e i suoi consulenti presenteranno.
Cosa succede adesso
Il procedimento proseguirà con la fase delle osservazioni difensive: l’atleta può presentare dati, cartelle cliniche, giustificazioni (ad es. soggiorni in quota, terapie mediche lecite, eventi che possano influire sui parametri) e chiedere la revisione dei dati. Se il panel indipendente non riterrà convincenti le spiegazioni, scatterà la sanzione; in caso contrario, la posizione dell’atleta potrà essere archiviata. Ogni decisione definitiva potrà richiedere settimane o mesi, data la complessità tecnica dei casi di ABP.
