L'arrivo solitario di Gaia Masetti alla Classique Morbihan 2023 © AG Insurance-Soudal Quick-Step-Grand Prix du Morbihan
Donne Élite

Masetti e Marturano tra ambizioni al Giro e una carriera pronta a prendere il volo - VIDEO

Le due giovani italiane proveranno a mettersi in luce prima della fine della corsa rosa e raccontano delle loro avventure in squadre estere, tra difficoltà di ambientamento e prime possibilità di colpire

03.07.2023 13:10

Due giovani italiane che stanno facendo esperienza e che sicuramente hanno il meglio davanti a sé: Gaia Masetti e Greta Marturano sono in gara al Giro d'Italia Femminile 2023, hanno condiviso un biennio in maglia Top Girls Fassa Bortolo (2020 e 2021), poi entrambe sono “emigrate”, la prima già lo scorso anno per andare a vestire la maglia della squadra femminile di Patrick Lefevere, la seconda all'inizio di questa stagione.

Per Gaia Masetti quello partito venerdì nella pioggia di Chianciano è il primo Giro d'Italia in carriera, mentre lo scorso anno prese il via al Tour de France salvo ritirarsi nella seconda tappa. All'inizio di maggio la 21enne emiliana ha vinto la sua prima corsa da élite, La Classique Morbihan, e ora vuol cercare di dare continuità a quell'affermazione. E sicuramente nelle ultime tappe Gaia potrà trovare percorsi adatti a un'azione personale, che sia in fuga o che preveda un colpo da finisseur.

Greta Marturano invece il suo primo Giro d'Italia l'ha disputato nel 2018, al suo primo anno da élite, e da allora non ne ha mancato un'edizione; per la prima volta però lo disputa da atleta del World Tour, tesserata da una squadra straniera (la belga Fenix-Deceuninck) della quale peraltro è l'unica rappresentante italiana. E a tal proposito la 25enne nata a Cantù racconta di una prima parte di stagione non facilissima a causa di un ambientamento reso complicato da abitudini tutte nuove con cui prendere confidenza e una lingua che non è la sua con cui comunicare.

Però dopo una prima parte di calendario in cui Greta si è dovuta dedicare alle capitane di turno, ora nella corsa rosa potrà giocarsi le proprie carte potendo disporre di una certa libertà di manovra: da qui alla fine del Giro la vedremo insomma in azione, compatibilmente con le contingenze.

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