
Classe e motore: a Charantonnay tappa e maglia per Ivan Romeo
Il giovane spagnolo ha la meglio sui compagni di fuga piazzando un allungo negli ultimi 5km di tappa: beffato Van der Poel, Romeo è il nuovo leader della corsa
Seconda vittoria stagionale per Ivan Romeo (Movistar), che conquista la terza tappa del Giro del Delfinato con un'azione che ha sbaragliato i tatticismi del gruppetto di uomini che con lui erano in fuga. Nomi pesanti, come quello di Mathieu van der Poel (Alpecin Deceuninck) - forse il vero battuto di giornata - e Florian Lipowitz (RedBull-BORA), impegnato in un'interessante azione di classifica per cercare di avvantaggiarsi in vista della crono di domani e del difficile trittico alpino delle ultime tappe. Saranno alla fine 54" i secondi guadagnati dal tedesco sui tre grandi favoriti per la vittoria finale: tra i più attivi in corsa, la sensazione è che abbia sprecato molte energie cercando di conquistare secondi di abbuono, che alla fine sono andati all'altro uomo di classifica presente in fuga, Harold Tejada (XDS-Astana), e all'iniziatore del tentativo, un ottimo Louis Barré (Intermarché-Wanty). Giornata no per Jonathan Milan (Lidl-Trek), che arranca per tutta la tappa e chiude a 5'46" dal vincitore.
Critérium du Dauphiné 2025, la cronaca della terza tappa
Frazione di 207.2km da Brioude a Charantonnay. Come ieri, i primi 160km sono disseminati di salite e strappi: in avvio subito i GPM delle Côtes de Cornille (4.1km al 4.8%) e de la Barbate (5.8km al 6.8%), poi lo sprint intermedio di La Chaise-Dieu. Circa 40km vallonati precedono il GPM della Côte de la Malataverne (5.4km al 3.8%); i successivi 50km sono ugualmente mossi e culminano con il Col du Tracol (2.9km al 3.9%). Segue una lunga discesa interrotta da una contropendenza, poi 20km di fondovalle fino ai piedi del duro strappo dalla Côte du Château Jaune (1.2km al 9.2%), dal quale si scollina a 19 km dalla conclusione. Dopo 3.5km di altopiano, 2km di discesa e circa 2.5km di pianura, i corridori incontreranno un ultimo strappo di circa 800m al 7% con passaggi in doppia cifra ad appena 9km (tutti in falsopiano) dal traguardo.
Iniziano subito le scintille sull'avvio in salita verso il GPM della Côte de Cornille: si avvantaggiano Ruben Guerreiro (Movistar) e Maxim Van Gils (RedBull-BORA) che scollinano in questo ordine, ma vengono ripresi. Si iniziano intanto a staccare già gli uomini più pesanti - tra i quali il leader della corsa Jonathan Milan - all'imbocco della più dura Côte de la Barbate. Molto attivo in questa fase Mathieu van der Poel, che prova a infilarsi in un paio di tentativi, che però falliscono tutti. Dal peloton esce allora Louis Barré: il fracense conquista il GPM, ma il gruppo - ridottissimo - lo riprende. Barré allora evade di nuovo in corrispondenza del traguardo volante di La Chaise-Dieu, vincendo lo sprint intermedio davanti a Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) - che guadagna 2" - e Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), che guadagna 1" e raggiunge il fuggitivo, ma poi si rialza.

Barré rimane quindi davanti: su di lui rientrano poi Van der Poel, Iván Romeo, Harold Tejada, Florian Lipowitz, Julien Bernard (Lidl-Trek), Eddie Dunbar (Jayco-AlUla), Brieuc Rolland (Groupama-FDJ), Anthony Turgis (TotalEnergies), Axel Laurance e Michael Leonard (INEOS Grenadiers), Krists Neilands (FreePalestine) e Andreas Leknessund (Uno X-Mobility). Il gruppo, guidato dalla UAE Team Emirates e dalla Soudal Quick-Step, li lascia andare mantenendo comunque il distacco entro i 2'30". Barré vince il GPM della Côte de la Malataverne, mentre Milan riesce finalmente a rientrare in gruppo. Il gap dei battistrada oscilla tra i 2' e il 1'30" nel tratto vallonato verso il GPM del Col du Tracol, sul quale si impone nuovamente Barré, mentre in gruppo si stacca ancora una volta Milan, che rientra nella lunga discesa.

Il vantaggio rimane controllato dalle squadre di Pogačar, Evenepoel e Jonas Vingegaard (Visma-Lease a Bike): la fuga ritiene ancora 1'45" al termine della discesa, ma perde circa 20" nel tratto pianeggiante prima della Côte du Château Jaune. Lipowitz scatta sulle primissime pendenze dello strappo: perdono le ruote Leonard, Turgis e Neilands, mentre il gruppo sale a ritmo regolare controllato dalla UAE Team Emirates. Allunga poi Bernard, sul quale cercano di riportarsi prima Romeo, che si pianta, poi Tejada, che si piazza a ruota del francese della Lidl-Trek. Su di loro piomba Lipowitz, che li passa scollinando per primo al GPM, venendo poi rintuzzato in discesa da Tejada, Leknessund e Bernard: più dietro i reduci della fuga, che Lipowitz non vuol far rientrare, mentre il gruppo perde nuovamente diversi secondi. Il ricongiungimento tra i due tronconi della fuga avviene a 11km dal traguardo.

Scatti e controscatti in questa fase tra i battistrada: ci provano Van der Poel e ancora Tejada; poi Romeo viene chiuso da Lipowitz, che ci prova a sua volta ma viene ripreso. A 5km dal traguardo allunga nuovamente Romeo: scattano Lipowtiz e Van der Poel, ma il giovane spagnolo ha aperto un bel gap, guadagnando già 15" a 3km dal traguardo e costringendo Van der Poel in prima persona a mettersi in testa a tirare per andare a chiudere. Riparte ancora Lipowitz che si porta dietro Tejada e Barré, ma ormai Iván Romeo è già nell'ultimo km: arrivo in solitaria, tappa e maglia per il campione del mondo a cronometro U23. Seconda posizione per Harold Tejada, terzo Louis Barré. Il gruppo recupera una ventina di secondi nel finale, arrivando a 1'08".