
Pogačar generoso con McNulty al GP de Montréal, la UAE Emirates-XRG in parata: 85esima vittoria
Lo statunitense vince grazie all'aiuto del campione del mondo; Simmons terzo, Yates quinto, Bettiol decimo, la UAE raggiunge il record della Columbia-HTC nel 2009
Finale inatteso al Grand Prix Cycliste de Montréal 2025. Sul circuito cittadino più duro del calendario, la UAE Emirates XRG ha dominato la scena dall’inizio alla fine, trasformando la corsa in una parata di forza culminata con la doppietta nella quale campione del mondo Tadej Pogačar ha rinunciato alla vittoria per lasciarla al compagno di squadra Brandon McNulty, autore di uno dei successi più prestigiosi della sua carriera. Con questo successo la UAE Emirates raggiunge le 85 vittorie della Columbia-HTC 2009, il record assoluto per quanto concerne la strada.
GP de Montréal 2025, la cronaca della corsa
Il percorso, identico a quello che ospiterà i Mondiali 2026, prevedeva 17 giri del circuito cittadino per un totale di 209,1 chilometri e oltre 4500 metri di dislivello. Le salite da affrontare erano la Côte Camillien-Houde (1,8 km all’8%) subito dopo il via, poi ripetuta più volte nella versione da 2,3 km al 6,2%, la Côte de Polytechnique (780 m al 6%), lo strappo di Pagnuelo (534 m al 7,5%) e nel finale, la rampa di 560 m al 4% che portava al traguardo.

Già dalle prime tornate la UAE Emirates-XRG ha preso il controllo delle operazioni, con Nils Politt, Tim Wellens e Pavel Šivakov a dettare il ritmo. La fuga di giornata, animata da corridori come Per Strand Hagenes Nordhagen (Visma | Lease a Bike), Pascal Eenkhoorn (Lotto) e Victor Lafay (Decathlon AG2R La Mondiale), non ha mai avuto un margine troppo ampio: la squadra emiratina ha tenuto sempre la corsa in pugno, consapevole di voler indirizzare il finale sui propri leader.
La selezione e la mossa di Pogačar
A circa 70 chilometri dall’arrivo, i fuggitivi tra i quali l'ultimo ad arrendersi è stato Victor Lafay, sono stati riassorbiti e il gruppo, ormai ridotto a poche decine di unità, ha iniziato un lungo processo di selezione naturale. Uno dopo l’altro si sono staccati nomi di peso come Wout Van Aert (Visma | Lease a Bike), Michael Matthews (Jayco AlUla), Biniam Girmay (Intermarché-Wanty), Christophe Laporte (Visma | Lease a Bike) e persino il vincitore del GP Québec, Julian Alaphilippe (Tudor).
Quando mancavano tre giri al termine e 37 chilometri all'arrivo, è partito il primo affondo di Brandon McNulty (UAE Emirates XRG) sulla Côte Camillien-Houde. Lo statunitense ha trovato la collaborazione del connazionale Quinn Simmons (Lidl-Trek), mentre dietro il gruppo esplodeva sotto l’azione di Tadej Pogačar (UAE Emirates-XRG). Lo sloveno ha accelerato con la sua consueta potenza, staccando tutti gli avversari e riportandosi su McNulty e Simmons. Una volta formato il terzetto, Louis Barré (Intermarché-Wanty) ha provato a rimanere agganciato, ma è stato respinto dall’ennesimo forcing del campione del mondo.
Il finale in parata
A quel punto, Pogačar avrebbe potuto chiudere la corsa con un’azione solitaria, ma ha scelto di gestire lo sforzo e di aspettare il compagno. Che ai -16 ha staccato Simmons e gli si è riportato a ruota. Negli ultimi chilometri ha tirato senza ricevere cambi, assicurandosi che il campione statunitense non tornasse sotto. Sul rettilineo conclusivo lo sloveno si è spostato di lato e ha lasciato a McNulty la gioia del trionfo, applaudendolo mentre tagliava il traguardo, una scena emblematica a suggellare la supremazia della UAE delle ultime due stagioni.
Alle spalle del duo UAE, Quinn Simmons ha completato il podio, staccato di oltre un minuto. Quarto posto per Neilson Powless (EF Education-EasyPost), bravo a resistere più a lungo degli altri, mentre Adam Yates (UAE Emirates XRG) ha chiuso quinto a rincarare le cifre dello strapotere UAE. Miglior italiano è stato Alberto Bettiol (XDS Astana), che si è difeso raccogliendo il decimo posto.


