L'urlo di Kasper Asgreen sul traguardo di Bourg-en-Bresse ©Tour de France
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Jasper o Kasper? L'ordine d'arrivo cambia l'iniziale

Asgreen salva il Tour della Quick-Step regolando il gruppetto dei fuggitivi, dopo un lungo braccio di ferro con le squadre dei velocisti. Eenkhoorn secondo, a Philipsen la volata dei battuti

20.07.2023 18:49

Era stata la squadra che meno aveva raccolto nella prima settimana, sia a livello di risultati che di premi in denaro. Un'anomalia difficile da digerire per la Soudal Quick-Step, una squadra abituata da anni a fare incetta di vittorie e sempre al centro della scena nelle tappe di volata e in tutte le frazioni più nervose del Tour de France, ma una tendenza ormai chiara e rispecchiata anche dalla stagione delle classiche. La Alpecin-Deceunick ha iniziato a farla da padrone, con la supremazia incontestabile di Jasper Philipsen, e diversi corridori del Wolfpack hanno iniziato a perdere lo smalto che avevano fino a qualche anno fa. La caduta di Jakobsen alla quarta tappa, che lo ha costretto poi al ritiro dopo giorni di sofferenza, ha compresso definitivamente le possibilità di vittoria allo sprint per la squadra di Patrick Lefevere, che già non era sembrata più competitiva come un tempo con il suo classico treno, ma ha colto l'occasione di rifarsi in un altro modo.

Il riscatto è arrivato oggi a Bourg-en-Bresse, con una ormai inattesa vittoria di Kasper Asgreen dalla fuga. Un successo alla vecchia maniera per la Quick-Step, che per un giorno ha ritrovato la brillantezza e la compattezza di squadra dei giorni migliori. L'ex campione danese ha ritrovato una gamba che sembrava aver dimenticato dopo quel magico 2021, annata in cui vinse il Giro delle Fiandre e fu il grande mattatore della primavera, mentre alle sue spalle i suoi compagni si sono spesi per rompere i cambi, proprio come hanno sempre fatto nelle classiche, rallentando l'azione di quello che rimaneva delle squadre dei velocisti, oggi rimaste a bocca asciutta.

 Ovviamente ci si aspetta il solito Philipsen, che è stato comunque tra i protagonisti di oggi pur senza sprintare per la vittoria. Da Jasper a Kasper cambia solo una consonante, ma fa tutta la differenza del mondo al termine di una giornata del genere.

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La fuga viene lasciata andare al primo scatto: Kasper Asgreen (Soudal Quick-Step), Victor Campenaerts (Lotto Dstny) e Jonas Abrahamsen (Uno-X Pro Cycling) sono gli attaccanti di giornata. Tre passisti di spessore a cui non si può lasciare molto spazio, per cui le squadre dei velocisti contengono il distacco. Oltre a Van Aert, anche Phil Bauhaus non sarà della partita dopo il ritiro di ieri, ma sono ancora diversi gli sprinter a caccia della prima vittoria in questo Tour: Jayco-AlUla e dsm-firmenich si mettono a tirare per Dylan Groenewegen e Sam Welsford. Ovviamente collabora anche la Alpecin-Deceuninck di Philipsen, che rimane il favorito netto per vincere la sua quinta volata.

Con la fuga a meno di 40 secondi, sulla Côte de Boisseu (2.6 km al 4.8%) qualcuno prova a rientrare sui tre di testa con uno scatto: ci prova prima Anthony Turgis (TotalEnergies), poi Quentin Pacher (Groupama-FDJ) e Fred Wright (Bahrain Victorious), ma la Alpecin non lascia andare nessuno, sia con Quinten Hermans che con lo stesso Philipsen, che va a chiudere in prima persona, anche con una certa malizia, sul tentativo di Pascal Eenkhoorn (Lotto Dstny).

Ai -65 lo stesso Eenkhoorn riesce a ripartire dal gruppo e a guadagnare qualche secondo, gettandosi all'inseguimento della fuga. Con l'aiuto di Campenaerts, richiamato ad aspettare il compagno per aiutarlo a rientrare, il corridore della Lotto Dstny si aggiunge ai fuggitivi. I quattro davanti vanno anche a giocarsi lo sprint intermedio, con Abrahamsen che batte Eenkhoorn di pochissimo, mentre dietro Philipsen passa per primo senza nemmeno fare la volata, con a ruota il solito Bryan Coquard (Cofidis).

Nei chilometri successivi il vantaggio della fuga, che era stato a lungo anche sotto i trenta secondi, sale nuovamente a 1'15". A quel punto si mettono a tirare anche la Lidl-Trek e la Bora-Hansgrohe, che intuiscono le possibilità crescente dei fuggitivi. Il distacco si riduce gradualmente, ma si riducono ancor più velocemente gli uomini a disposizione delle squadre dei velocisti: la DSM non si fa più vedere nel finale, e le trenate di Konrad, Kragh-Andersen, Skjelmose e Politt non trovano continuità. A questo si aggiunge il grande lavoro degli uomini della Soudal Quick-Step per rompere i cambi e rallentare l'azione del gruppo, specialmente con Tim Declercq e Julian Alaphilippe. 

Dopo il grande lavoro di Politt il distacco ai -4 scende sotto i 10", ma le forze in campo sono ridotte ai minimi termini. Nel finale arrivano anche la Intermarché di Biniam Girmay e addirittura l'Astana per Cees Bol, ma ormai è tardi. L'azione dei quattro davanti non si esaurisce grazie a Victor Campenaerts, che nel finale si sacrifica completamente per il compagno Eenkhoorn, che già aveva aiutato a rientrare in precedenza, tirando di fatto la volata a tutti. Il suo leadout si esaurisce poco dopo il cartello dei -500, per cui per evitare il rientro del gruppo Abrahamsen deve tenere alta l'andatura e non c'è molto margine per studiarsi. Ai -250 parte la volata lunghissima di Kasper Asgreen, che riesce a resistere fino alla fine e a piegare le gambe di Eenkhoorn, che chiude al secondo posto.

Il corridore danese aveva lavorato forse più di tutti in quella fuga, ma si era comunque tenuto la sua classica volata lunga nel finale dopo una gara massacrante, la stessa che gli aveva permesso, con le dovute proporzioni di avversari e di valore del successo, di vincere il Fiandre nel 2021. 

Ne sa qualcosa Mathieu van der Poel, che questa volta non è riuscito nella missione disperata di rimonta in favore di Philipsen. Il leadout di MVDP vale solo per il quarto posto della maglia verde, che vince la volata dei battuti dopo una giornata in cui ha fatto molto parlare di sé per le azioni di disturbo agli attaccanti sul gpm, in particolare allo stesso Eenkhoorn, che quantomeno gli ha risparmiato una beffa ancora più grande non vincendo la tappa. Alle spalle di Philipsen si piazzano Mads Pedersen e Bol, con anche Matteo Trentin e Luca Mozzato in top ten. 

Dopo la beffa di oggi, l'ultima occasione per i velocisti sarà con ogni probabilità domenica sui Campi Elisi, visto che domani a Poligny sarà una grande occasione per tanti uomini da classiche di andare in fuga e giocarsi la vittoria in una sorta di antipasto di Mondiale.

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