
Un altro Giro di rincorsa per Thymen Arensman: "Volevo andare a casa dopo la prima tappa"
Uno dei capitani della INEOS Grenadiers ha già perso tempo nella prima tappa, come gli era capitato nei due anni precedenti. "Ho fatto quello che potevo, ma ero troppo nervoso"
Comincia ancora una volta con il piede sbagliato il Giro d'Italia di Thymen Arensman, uno dei due uomini di classifica della INEOS Grenadiers. Anche questa volta, come nelle due precedenti partecipazioni, la prima tappa ha avuto subito un impatto negativo sulle ambizioni di podio del corridore neerlandese, arrivato a 1'35" dal gruppo nei migliori sul traguardo di Tirana. Il giorno successivo la prestazione a cronometro è stata decisamente migliore, con un quindicesimo posto a 22" dal suo compagno di squadra Joshua Tarling, ma dopo tre giorni di corsa il distacco da Primož Roglič è già di 1'56".
Giro d'Italia, i precedenti di Thymen Arensman
La situazione non è certamente ideale, ma è pressochè identica a quella delle ultime due edizioni. Nel 2023, Arensman aveva perso 1'31" da Remco Evenepoel nella cronometro inaugurale, in una prova in cui tendenzialmente dovrebbe avere un vantaggio su molti dei suoi rivali per la classifica generale. Già nella seconda cronometro infatti, alla nona tappa, aveva guadagnato su diversi altri specialisti, risalendo sei posizioni in classifica.
Lo scorso anno il problema era occorso in una tappa di apertura molto esplosiva, arrivando addirittura a 2'17" dal vincitore, il suo compagno di squadra Jhonatan Narváez. Anche il giorno successivo, nell'arrivo in salita a Oropa, il suo distacco era stato di 1'36" da Tadej Pogačar e di poco più di un minuto dagli altri uomini di classifica.
In entrambi i casi la rincorsa è andata a buon fine, con prestazioni in costante miglioramento tappa dopo tappa fino al sesto posto finale, piazzamento ripetuto sia nel 2023 che nel 2024. Considerarlo tagliato fuori dai giochi per la classifica è quindi decisamente prematuro, anche perché ci sono diverse tappe in cui c'è il terreno per recuperare.

“Volevo andare a casa da quanto ero deluso”
La motivazione per queste partenze a rilento si possono trovare certamente nelle caratteristiche tecniche e fisiche del corridore, ma anche in logiche mentali legate alla performance e al ripetersi delle stesse circostanze nel tempo. Arensman ne ha parlato apertamente nell'intervista rilasciata ai microfoni di Eurosport subito dopo il termine della sua prova a cronometro.
“Sono felice che la giornata di ieri sia alle spalle, me la sono fatta pesare molto. Non voglio parlare di demoni in testa o qualcosa del genere, ma mi sono reso tutto molto difficile", ha spiegato Arensman. “Questa volta volevo performare bene il primo giorno e ho fatto tutto quello che potevo, ma ero talmente nervoso e in lotta con me stesso che è diventata una profezia autoavverante. Se continui a pensarci e sei così nervoso, le cose succedono, è l'inconscio che gioca contro di te.”
Arensman arrivava con buone aspettative dopo una vittoria di tappa e il secondo posto finale al Tour of the Alps, ma anche un inizio di stagione molto brillante non è bastato ad invertire la tendenza."Sono solo felice che la giornata di ieri, volevo andare a casa da quanto ero deluso, ma è un processo di apprendimento per me. Sento che sto migliorando, in tutte le corse di quest'anno ho fatto dei passi avanti nella sfida con me, ma come in ogni processo di crescita non è una linea dritta, ci sono degli alti e bassi. Potrà solo andare meglio d'ora in poi, penso che già a cronometro sia andata molto meglio, me la sono goduta di più e in questo modo è più bello gareggiare", ha concluso, con un po' di ottimismo in vista del trasferimento in Italia.