Alexis Guérin festeggia al GP Internacional Torres Vedras © João Calado/Troféu Joaquim Agostinho
Mondo Continental

Alexis Guérin, fra grandi risultati e mancate conferme

Le due avventure tra i professionisti del francese sono durate meno del previsto, nonostante ottimi risultati. Quest'anno ha tentato l'avventura in Portogallo e la scelta si è rivelata azzeccata

16.07.2025 22:30

Ventunesimo appuntamento dell’anno con Mondo Continental. In questa puntata: GP Internacional Torres Vedras - Trofeu Joaquim Agostinho, Visegrad 4 Kerekparverseny e Visegrad 4 Bicycle Race – GP Slovakia, The Road Race Tokyo Tama e Alexis Guérin, che sta lasciando il segno anche in Portogallo.

Le corse della settimana

GP Internacional Torres Vedras - Troféu Joaquim Agostinho 

Il podio del GP Internacional Torres Vedras - Troféu Joaquim Agostinho
Il podio del GP Internacional Torres Vedras - Troféu Joaquim Agostinho © João Calado/Troféu Joaquim Agostinho

In Portogallo è andata in scena la quarantottesima edizione del GP Internacional Torres Vedras, corsa a tappe di quattro giorni dedicata alla memoria di Joaquim Agostinho, forse il più forte ciclista portoghese di tutti i tempi. Al via si sono presentate diciotto squadre: un ProTeam (la Caja Rural-Seguros RGA), dodici Continental e cinque formazioni dilettantistiche. In realtà il numero delle compagini in gara è sceso ancora prima che la corsa iniziasse, dato che la May Stars non ha preso il via.

La gara si è aperta con il classico cronoprologo di 8 km nelle strade di Turcifal. Il grande favorito Rafael Reis (Anicolor/Tien 21) ha rispettato i pronostici e ha fatto registrare il miglior tempo. Per il trentaduenne è stato addirittura il quinto successo su un percorso particolarmente adatto a lui. Tiago Antunes (Efapel), anche lui già vincitore della prova in passato, ha chiuso secondo, staccato di 17”, mentre Artem Nych (Anicolor/Tien 21) ha completato il podio a 21”.

La prima tappa presentava un percorso piuttosto ondulato e pochissima pianura. I tantissimi strappi presenti hanno ridotto il gruppo a circa quarantacinque unità, ma, nonostante la possibilità di organizzarsi, il plotone non è riuscito a riprendere un fuggitivo. Jakub Otruba (Caja Rural-Seguros RGA) ha centrato la prima vittoria stagionale, mantenendo 52” di vantaggio sugli inseguitori, regolati in volata da Nicolás Tivani (Aviludo-Louletano) davanti a Sergi Darder (Caja Rural-Seguros RGA). Rimasto nel gruppo principale e forte del grande vantaggio accumulato a cronometro, Rafael Reis ha conservato la testa della classifica.

La seconda frazione era la più impegnativa della corsa, con l’arrivo in cima all’Alto de Montejunto. Alexis Guérin (Anicolor/Tien 21) è rimasto solo al comando, ma a circa 3 km dal traguardo è stato raggiunto da Sebastian Berwick (Caja Rural-Seguros RGA) e Jesús David Peña (APHotels & Resorts/Tavira). I tre hanno continuato insieme fino alla volata finale, che ha premiato Peña. Il colombiano, ex Jayco-AlUla, si è messo alle spalle Guérin, che ha conquistato la maglia di leader, e Berwick.

L’ultima tappa prevedeva una salita molto impegnativa (ma con GPM ai -60) e un finale ricco di strappi. Nel finale, con un plotone ridotto a circa venticinque unità, Afonso Silva (APHotels&Resorts/Tavira) ha attaccato. Il portoghese è rimasto in avanscoperta per un po’, prima di essere ripreso, all’imbocco dell’ultimo km da Gorka Sorarrain (Caja Rural-Seguros RGA). I due sono riusciti a resistere per un soffio alla rimonta del gruppo (classificato con il loro stesso tempo) e hanno dato vita a un’appassionante volata. Dopo alcuni minuti di attesa, il fotofinish ha premiato Silva e ha condannato alla beffa la Caja Rural-Seguros RGA, che, oltre a Sorarrain, ha messo sul podio di giornata anche Sergi Darder

Alexis Guérin ha conquistato il successo finale, con 20” di margine su Sebastian Berwick e 21” su Jesús David Peña. Sergi Darder ha vinto la classifica a punti, Rubén Fernández (Anicolor/Tien 21) si è preso la maglia dei GPM, Carlos Miguel Salgueiro (APHotels & Resorts/Tavira) è stato il re degli sprint intermedi, mentre il titolo di miglior giovane è andato a Lucas Lopes (Rádio Popular-Paredes-Boavista). La Anicolor/Tien 21, infine, si è imposta nella graduatoria a squadre.

Visegrad 4 Kerekparverseny e Visegrad 4 Bicycle Race – GP Slovakia

Dario Igor Belletta vince la Visegrad 4 Kerekparverseny
Dario Igor Belletta vince la Visegrad 4 Kerekparverseny © Attila Vigh/V4 Kerekparverseny

Nel weekend si sono disputate le prime due corse del circuito Visegrad 4 Bicycle Race. Si tratta di quattro gare che si svolgono nei paesi dell’Alleanza Visegrad (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria).

La prima prova è stata la Visegrad 4 Kerekparverseny, ex GP Hungary. Al via della prova magiara si sono schierate ventisette squadre: quattordici Continental, una selezione nazionale polacca e dodici formazioni dilettantistiche.

Il percorso di gara prevedeva un arrivo il classico arrivo di Pannonhalma, in cima a uno strappo in lastricato di 1100 metri, all’8% di pendenza media e con punte al 15%. La salita, da ripetere due volte, era ovviamente il punto decisivo di un tracciato per il resto abbastanza semplice, ma che quest’anno è stato indurito con una salita di 4 km, piazzata ai -50. 

Proprio la nuova asperità ha recitato un ruolo importantissimo: la ATT Investments ha fatto un grande ritmo e ha lanciato al meglio Martin Voltr, con cui sono rimasti solo cinque uomini. L’accordo fra i battistrada si è rotto ai -20, quando János Pelikán (United Shipping) ha attaccato. Nel corso del primo passaggio sullo strappo finale, Dario Igor Belletta (Solme-Olmo) è uscito dal gruppetto inseguitore e si è riportato sull’ungherese.

Nel finale l’italiano ha fatto la differenza e si è presentato tutto solo sul traguardo. Nonostante le grandi difficoltà palesate nell’ultimo chilometro, Pelikán ha salvato il secondo posto, a 17”, con Matic Žumer (Adria Mobil), che gli si era avvicinato tantissimo, che ha tagliato il traguardo con 21” di ritardo. Dopo essere stato il promotore dell’attacco decisivo, Martin Voltr ha chiuso ai piedi del podio, con un distacco di 25”, mentre il brasiliano Nicolas Sessler (Victoria Sports) ha completato la top five, a 1’21” dal vincitore.

Il percorso della seconda prova, il GP Slovakia, era decisamente più impegnativo, con un finale che prevedeva un circuito di 12,5 km da ripetere tre volte, comprendente il durissimo strappo di Nová Baňa, 1400 metri costantemente sopra il 10%, e l’arrivo su uno strappo. I primi 100 chilometri, inoltre, presentavano altre cinque salite.

Al via erano presenti ventidue squadre: dodici delle quattordici Continental già presenti in Ungheria (assenti l’Adria Mobil e la Victoria Sports) erano accompagnate da nove formazioni dilettantistiche e dalla nazionale polacca.

La salita di Nová Baňa ha fatto la differenza e ha assottigliato pesantemente il gruppo. Oliver Sims (Pogi Team Gusto Ljubljana) ha provato ad attaccare nel penultimo giro, ma, al suono della campana che indicava l’ultimo passaggio sul traguardo, la sua azione si è esaurita. L’ultima scalata sulla principale asperità di giornata ha lanciato due corridori italiani: l’ex professionista Riccardo Lucca (Karcag) e Cesare Chesini (MBH Bank Ballan). I due hanno proseguito di comune accordo e, nonostante un vantaggio non particolarmente ampio sui primi inseguitori, sono riusciti a resistere.

La volata non ha avuto storia: Cesare Chesini si è dimostrato nettamente superiore ed è andato a prendersi il primo successo internazionale in carriera. Riccardo Lucca ha pagato ben 4”, ma è riuscito a respingere la rimonta di Michael Boroš (Elkov-Kasper), che, a 6”, ha relegato ai piedi del podio Tomáš Sivok (Pierre Baguette). La top five è stata completata da Lars Quaedvlieg (Universe), staccato di 35”.

Le gare del circuito Visegrad 4 Bicycle Race si concluderanno nel weekend con il GP Poland, mentre quest’anno non si disputerà il GP Czech Republic.

The Road Race Tokyo Tama

Lorenzo Quartucci vince The Road Race Tokyo Tama
Lorenzo Quartucci vince The Road Race Tokyo Tama © Solution Tech-Vini Fantini

In Giappone è andata in scena una nuova corsa: The Road Race Tokyo Tama. La gara era all’esordio nel calendario UCI, ma si era già disputata in passato (solo con valenza nazionale). Al via erano presenti sedici squadre: un ProTeam (la Solution Tech-Vini Fantini) e quindici Continental, con la Sparkle Oita unica assente tra le compagini di casa.

Il percorso prevedeva un tratto in linea di circa 70 km, sostanzialmente privo di difficoltà, prima dell’ingresso nei quattro giri del circuito finale, lungo 15,5 km e caratterizzato dallo strappo di Futamatao (1,4 km al 7,6%) e da un'altra salita meno dura. Con la fuga iniziale ancora in atto, dal gruppo c’è stata bagarre già nel corso del primo giro, quando alcuni corridori sono usciti dal plotone e si sono riportati sulla testa della corsa. A due giri dalla fine c’è stato il momento decisivo: Lorenzo Quartucci (Solution Tech-Vini Fantini) ha attaccato con decisione e solo Benjamín Prades (VC Fukuoka) è riuscito a rimanere con lui.

I due sono rimasti insieme fino alla volata finale, che ha visto Quartucci imporsi nettamente. Il ventiseienne è riuscito a mettere ben 3” tra sé e Prades, mentre, a 24”, Kyrylo Tsarenko ha completato il trionfo della Solution Tech-Vini Fantini. A 1’12” è arrivato un drappello di sette corridori, con Toki Sawada (Utsunomiya Blitzen) che si è preso il quarto posto davanti all’ex professionista Shotaro Iribe (Shimano).

Le Continental tra i big

Alexander Salby (Li Ning Star) vince l'ultima tappa del Tour of Magnificent Qinghai
Alexander Salby (Li Ning Star) vince l'ultima tappa del Tour of Magnificent Qinghai © Tour of Magnificent Qinghai

Dodici Continental hanno preso parte al Tour of Austria: oltre alle cinque locali erano presenti le tedesche Benotti Berthold e Run&Race-Wibatech, la ceca ATT Investments, la norvegese Coop-Repsol, l’ungherese United Shipping, la polacca Voster ATS e l’italiana S.C. Padovani Polo. La Vorarlberg ha fatto nettamente meglio delle altre formazioni di pari livello: Jannis Peter ha chiuso al nono posto in classifica generale ed è stato ottavo nella quarta tappa, mentre Emanuel Zangerle ha indossato per due giorni la maglia di miglior scalatore. Nella seconda frazione anche Marcin Budziński, portacolori della ATT Investments, aveva centrato l’ottavo posto, anche se il miglior risultato parziale in assoluto è stato il terzo posto di Héctor Álvarez, tesserato per la Lidl-Trek Future, ma in gara con il ramo WorldTour del team.

Le formazioni di terza divisione al via del Tour of Magnificent Qinghai (nuova denominazione del Tour of Qinghai Lake) sono state addirittura tredici e tante si sono tolte delle belle soddisfazioni. La Petrolike, unica Continental a mettere corridori nella top ten finale, ha piazzato Alejandro Callejas in quarta posizione e Jonathan Caicedo in settima. La formazione messicana ha anche vinto la quinta frazione con Carlos García. La Li Ning Star è stata la miglior formazione cinese: Alexander Salby ha vinto due tappe e ha guidato per un giorno la classifica a punti, mentre Simon Pellaud ha indossato la maglia dei GPM per quattro frazioni. Fra le squadre di casa ha fatto bene anche la Chengdu DYC, che ha si è imposta nella settima tappa con Petr Rikunov e ha indossato per un giorno la maglia degli scalatori con Timofei Ivanov. Un successo parziale anche per l’estone Quick: Martin Laas è stato il migliore nella quinta giornata di gara. La Tianyoude Hotel, invece, ha conquistato la maglia di miglior asiatico con l'iraniano Saeid Safarzadeh.

Il ritratto della settimana: Alexis Guérin

Il capolavoro di Alexis Guérin alla Settimana Internazionale Coppi e Bartali 2023
Il capolavoro di Alexis Guérin alla Settimana Internazionale Coppi e Bartali 2023 © Sprint Cycling

Lo scorso inverno, la miglior squadra portoghese, la Anicolor/Tien 21 (conosciuta fino all’inizio di quest’anno come Sabgal/Anicolor), ha rivoluzionato il proprio organico, confermando solo tre uomini (su quindici) e ingaggiando diversi corridori con esperienze a livelli superiori, per mantenere lo status di formazione numero uno del paese. Fra i nuovi arrivati, Alexis Guérin è stato sicuramente quello che ha avuto il miglior impatto: tre delle quattro vittorie conquistate dal team nel 2025, infatti, portano la sua firma. Da tempo il francese sembra sprecato nella categoria, anche perché nelle sue esperienze tra i professionisti ha dimostrato di saper fare bene anche a livelli superiori, ma paga, probabilmente, il fatto di essere considerato un corridore con grosse lacune tattiche. Negli ultimi anni, però, sembra essere cresciuto da questo punto di vista. 

Dopo aver recitato un ruolo da comprimario nelle prime corse stagionali, il trentatreenne ha iniziato a ottenere risultati di rilievo dalla fine di marzo, con il nono posto finale alla Volta ao Alentejo a rappresentare la prima top ten stagionale. Due settimane dopo ha vinto l’unica corsa dilettantistica da lui disputata in questa stagione, la Clássica Aldeias do Xisto, e, poco più tardi, è salito a sorpresa sul podio della Vuelta Asturias. In seguito ha vinto la tappa regina e la classifica finale del GP Internacional Beiras e Serra da Estrela, mentre la scorsa settimana ha conquistato il successo finale del GP Internacional Torres Vedras, dimostrandosi efficace sia in salita che a cronometro.

Classe 1992, Alexis Guérin iniziò a gareggiare in bicicletta nel 2007, con la maglia dell’US Rauzan. Rimase nel team per quattro anni, fino al completamento del suo biennio da junior. Nella categoria vinse diverse gare, ma si limitò a competere a livello locale, senza mai disputare corse internazionali.

Nel 2011, per la stagione di esordio tra gli under 23, si accasò al CC Marmande 47 ed esordì a livello internazionale, disputando il Tour de Gironde, in cui ottenne un promettente quindicesimo posto nella prima tappa. Nelle gare del calendario francese centrò alcuni successi importanti, come una frazione del Tour Auvergne e il titolo di campione di Aquitania under 23.

Nella stagione successiva, il corridore transalpino scelse di accasarsi all’Entente Sud Gascogne e mostrò grandi progressi. Conquistò la prima vittoria internazionale, aggiudicandosi la prima tappa della Ronde de l’Isard, e centrò un ottimo secondo posto nel campionato francese under 23 a cronometro. Entrò, inoltre, nel giro della nazionale, guadagnandosi la convocazione sia per il Toscana-Terra di Ciclismo che, soprattutto, per il Tour de l’Avenir. Nel calendario dilettantistico vinse la Prueba Alsasua, in Spagna, e una tappa del Tour Val de Saintonge.

Nel 2013, confermato nel team, non riuscì a vincere a livello internazionale, ma ottenne diversi buoni piazzamenti. Si aggiudicò la maglia dei GPM al Tour du Gévaudan Languedoc-Roussillon, chiuse al terzo posto la Chrono des Nations U23, al quarto la Kreiz Breizh Elites (con un secondo di tappa) e al sesto la cronometro under 23 dei Campionati Europei. Nel calendario nazionale vinse una tappa al Tour de Mareuil-Verteillac-Ribérac. Nel finale di stagione poté disputare uno stage con la FDJ.fr.

L’anno seguente (l’ultimo da under 23), Guérin fece il suo esordio nel mondo Continental, firmando con la Etixx, formazione affiliata in Repubblica Ceca, ma che, di fatto, fungeva da vivaio per la Quick Step. Si impose solo in una corsa del calendario dilettantistico ceco, il Tour de Vysočina, mentre a livello internazionale si dovette accontentare del quarto posto finale al Tour de Bretagne e del quinto all’Okolo Jižních Čech. Non fu convocato né per il Tour de l’Avenir, né per i Campionati del Mondo, mentre agli Europei fu molto deludente.

Non essendo riuscito a trovare una squadra professionistica, nel 2015 rimase nel suo team, che aveva cambiato nome in AWT-GreenWay. Riuscì a vincere una tappa e la classifica finale dell’Okolo Jižních Čech, che era sceso di categoria, diventando corsa dilettantistica, mentre nel calendario internazionale non lasciò mai il segno: i suoi migliori risultati furono il quinto posto in una tappa del Tour de Bretagne e il sesto in una del Tour Alsace, anche perché rimase un po’ bloccato da compiti di gregariato.

Dopo un’annata piuttosto deludente, il corridore francese fu costretto a tornare tra i dilettanti e firmò con il GSC Blagnac Vélo Sport 31. Con i nuovi colori, ritrovò il successo UCI, conquistando la prima tappa del Tour de Savoie Mont-Blanc. In seguito ottenne anche un buon settimo posto nella classifica finale della Kreiz Breizh Elites. Nel calendario dilettantistico, invece, si impose nel GP de Périssac.

Nel 2017 rimase tra i dilettanti, ma scelse di cambiare aria, accasandosi al VC Rouen 76. Con la sua nuova squadra, fece molto bene nelle corse internazionali della seconda parte di stagione: vinse una tappa alla Kreiz Breizh Elites, poi chiusa all’ottavo posto in classifica, e ottenne buoni risultati anche al GP des Marbriers (quarto) e alla Paris-Chauny (ottavo). Nel calendario dilettantistico vinse il GP du Muguet à Chambois e una tappa del Tour de Côte d'Or, centrando anche tanti buoni piazzamenti.

Ingaggiato da una formazione professionistica, la Delko Marseille Provence KTM, per la stagione successiva, rinunciò all’opportunità per problemi personali e sospese la sua carriera. La pausa durò poco e, già nel mese di febbraio, Guérin scelse di rientrare in gruppo con i Girondins de Bordeaux. A giugno vinse sia la Nocturne du Bouscat che il GP de Chasseneuil-du-Poitou e, così, la Delko poté riaccoglierlo. Mostrò subito di avere un buon livello, con un ottavo posto di tappa al Tour of Qinghai Lake, e, in seguito, fu quinto al Tour de Vendée.

Nel 2019, sempre con la Delko Marseille Provence, disputò la sua prima stagione completa fra i professionisti ed ebbe la possibilità di disputare due corse del calendario WorldTour: la RideLondon-Surrey Classic e la Bretagne Classic-Ouest France. A fine stagione ottenne i migliori risultati personali, piazzandosi all’ottavo posto al Memorial Pantani e chiudendo in sesta posizione la CRO Race.

Non confermato dal suo team, fu costretto a scendere a livello Continental e firmò con la Vorarlberg Santic. Iniziò bene la sua avventura, con il quarto posto all’International Tour of Rhodes, ma, poco dopo, la pandemia bloccò tutto. Alla ripresa delle competizioni, mostrò un ottimo livello nelle corse a tappe: fu secondo sia al Tour de Savoie Mont Blanc che al Giro della Regione Friuli Venezia Giulia e settimo in una gara più importante come il Tour de Hongrie.

Rimasto alla Vorarlberg anche nel 2021, il corridore francese riuscì a imporsi a più riprese nel calendario internazionale: vinse, infatti, l’Oberösterreich Rundfahrt, conquistando anche la tappa regina, si impose nel tappone del Sibiu Tour, concluso al sesto posto, e in uno degli arrivi in salita del Tour de Savoie Mont Blanc, in cui fu quarto in classifica. Si piazzò, inoltre, nella top ten della CRO Race (decimo) e si portò a casa la maglia degli scalatori al Tour Alsace.

Nonostante i tanti ottimi risultati, non riuscì a trovare una nuova occasione fra i professionisti e restò alla Vorarlberg per un altro anno. Partì molto forte, piazzandosi terzo sia al South Aegean Tour che all’International Tour of Rhodes e, dopo un paio di mesi senza grandi piazzamenti, ritrovò il podio all’Oberösterreich Rundfahrt, in cui fu secondo. In seguito conquistò un’importantissima vittoria di tappa al Sazka Tour e chiuse al secondo posto il Tour of Bulgaria (con maglia di miglior scalatore) e la In the footsteps of the Romans. La sua ultima gara stagionale fu la CRO Race, in cui vinse la classifica dei GPM.

Nel 2023, Guérin ritrovò, finalmente il professionismo, grazie alla Bingoal WB. Ripagò subito la fiducia della squadra, con la settima posizione alla Tropicale Amissa Bongo e, soprattutto, con una grande prestazione alla Settimana Internazionale Coppi e Bartali, in cui conquistò la quarta frazione con una straordinaria cavalcata solitaria e si portò a casa la maglia di miglior scalatore. In seguito fece il suo esordio in una classica Monumento, il Giro delle Fiandre, e si prese la maglia dei GPM anche al Giro di Sicilia. A fine stagione fu buon protagonista al Presidential Tour of Türkiye, che concluse all’ottavo posto, con un quinto di tappa.

Nonostante l’ottima stagione, in cui era stato tra i migliori del suo team, non è stato confermato: lo scorso anno, quindi, è stato nuovamente costretto a scendere di categoria ed è approdato alla neonata Continental belga Philippe Wagner/Bazin. Ha chiuso il suo 2024 con una vittoria UCI, la seconda frazione del Tour de Bretagne, e una dilettantistica (il GP de Saint-Étienne Loire), ma è stato anche protagonista in tante altre corse a tappe: sesto al Circuit des Ardennes, decimo (con maglia di miglior scalatore) al Tour de la Mirabelle, ottavo al Tour Alsace e settimo (con secondo posto di tappa e vittoria nei GPM) al Tour du Limousin-Périgord). A fine anno, però, si è ritrovato di nuovo appiedato, dato che la Philippe Wagner si è fusa con la Bingoal, che gli aveva già dato il benservito a fine 2023.

Quest’anno Alexis Guérin ha già fatto grandi cose e si è rivelato un ingaggio azzeccato per la Anicolor/Tien 21. Fra una ventina di giorni comincerà la Volta a Portugal, l’obiettivo principale di tutte le squadre lusitane: insieme al campione uscente Artem Nych e a Rubén Fernández formerà un terzetto in grado di fare grandi cose.

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