
Tour de France 2025, 12a tappa: il giudice cattivo dei Pirenei
Quando in passato Hautacam è stata la prima salita del Tour ha spesso provocato sconquassi, potrebbe ancora essere così. Il percorso, le nostre previsioni, orari e appuntamenti tv
Al Tour de France 2025 è il momento della prima frazione pirenaica, a partire dalla quale inizia un nuovo Tour, infarcito di grandi montagne. Nella 12a tappa le principali difficoltà si concentrano nel finale, ma l'avvio è comunque piuttosto ondulato, con 5 salitelle nei primi 40 km a complicare lo sgancio della fuga. Più lineare è la parte centrale della tappa con solo due brevi ascese, di cui la seconda è la Côte de Labatmale, primo GPM di giornata. Quasi 30 km di fondovalle la separano dalla prima vera salita di questo Tour, il Col de Soulor (ignorando il dato ufficiale, 12 km al 7.6%, con punte all'11% in avvio e nel tratto centrale di quasi 6 km all'8.5%). La lunga discesa è spezzata dalla breve ma arcigna ascesa al Col des Bordères (ignorando ancora i dati ufficiali, 3.3 km all'8%, max 13%). Difficile credere in ogni caso che la prima frazione di montagna si apra molto lontano dall'arrivo, quindi il punto chiave non può che essere Hautacam, tante volte primo giudice nella storia della Grande Boucle: 13.5 km al 7.8% sono già di per sé nel complesso temibili, ma la salita a Hautacam ha la caratteristica di essere piuttosto irregolare nella pendenza, fatto che si traduce in numerosi passaggi a doppia cifra che la rendono particolarmente arcigna e selettiva; a circa 4.5 km dalla vetta termina il tratto più ripido di circa 3.5 km al 9.7% (max 13%); un'altra rampa di quasi 1 km con punte fino al 13% termina invece a 2.5 km dall'arrivo, nei quali la pendenza tende a calare fino al 6/7% dopo la flamme rouge.
Le salite

Fari puntati su…
Sicuramente i big saranno i principali protagonisti di questa frazione, anche se non necessariamente saranno loro a giocarsi il successo di tappa: il percorso non crea troppi problemi al controllo della fuga, ma non è detto che qualcuno si assuma fin da subito la responsabilità di tenerla a tiro.
Il duello più atteso è ovviamente quello tra Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) e Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike). Vedendo l'andamento di queste tappe, è molto probabile che il danese faccia muovere d'anticipo Matteo Jorgenson magari già sul Soulor, per mettere sotto stress lo sloveno; all'indomani di una caduta ad alta velocità e alla vigilia della cronoscalata, provare a metterlo in difficoltà è quasi un obbligo, se non per staccarlo subito, per usurarlo a lungo termine.
Sarà il primo test in montagna per tutti quelli che seguono, dai più quotati ai più discutibili: Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), Oscar Onley (Team Picnic PostNL), Kévin Vauquelin (Arkéa - B&B Hotels), Florian Lipowitz e Primož Roglič (Red Bull - BORA - hansgrohe), Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility), Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Carlos Rodríguez (INEOS Grenadiers), Enric Mas (Movistar Team) e Jordan Jegat (Team TotalEnergies)
Alle spalle del francese ci sono oltre 4' di margine per trovare il 15°, Guillaume Martin (Groupama - FDJ), il primo ad essere quasi definitivamente fuori classifica e ad avere libertà di entrare nella fuga del mattino. Davanti a questi sta però Ben Healy (EF Education - EasyPost), in maglia gialla, che potrebbe tentare di ributtarsi in fuga per anticipare le salite se gli fosse concesso dalle altre squadre; in caso contrario dovrà stringere i denti in salita e cercare di capire se può difendere un piazzamento o se gli conviene mollare per ricercare un successo parziale nei giorni seguenti.
Visto che il traguardo volante è posto prima delle montagne, vedremo quasi sicuramente tentare di beccare la fuga buona sia Mathieu van der Poel (Alpecin - Deceuninck) che Jonathan Milan (Lidl - Trek). Viceversa visto che si apre la fase calda della lotta per la maglia a pois, vedremo anche all'attacco coloro i quali hanno in mente questo obiettivo, primo fra tutti Lenny Martinez (Bahrain - Victorious), che comunque ha un margine abbastanza risicato a fronte di una classifica ancora tutta da scrivere nelle prossime 8 tappe.
Tra i nomi che potrebbero cercare di entrare in fuga pensando alla tappa, citiamo anche: Aurélien Paret-Peintre (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Romain Grégoire (Groupama - FDJ), Ben O'Connor (Team Jayco AlUla), Emanuel Buchmann e Ion Izagirre (Cofidis), Thymen Arensman (INEOS Grenadiers), Frank van den Broek e Warren Barguil (Team Picnic PostNL), Cristián Rodríguez (Arkéa - B&B Hotels), Harold Tejada e Sergio Higuita (XDS Astana Team), Quinn Simmons (Lidl - Trek), Alexey Lutsenko (Free Palestine - Premier Tech), Julian Alaphilippe e Michael Storer (Tudor Pro Cycling Team), Santiago Buitrago (Bahrain - Victorious), Iván Romeo e Pablo Catsrillo (Movistar Team). Menzioniamo a parte Mattias Skjelmose (Lidl - Trek), partito con ambizioni di classifica: andato in difficoltà verso il Puy de Sancy, ha perso ulteriore terreno (forse di proposito) sulle colline alle porte di Tolosa, uscendo dai piani alti della graduatoria; probabilmente lo vedremo in fuga. Infine starebbero benissimo in fuga anche Neilson Powless e Alex Baudin (EF Education - EasyPost), ma questo dipenderà dalla tattica messa in atto dalla squadra per tutelare la maglia gialla.
Tour de France 2025, gli orari della dodicesima tappa
Il transito dal km 0 è in programma alle 13:25, mentre l'arrivo è previsto tra le 17:30 e le 18:00. La tappa sarà trasmessa in tv sia in chiaro su Rai 2 dalle 14:00 alle 18:00, sia su Eurosport e Discovery+ dalle 13:00 alle 18:15.