Il giorno di gloria di Tratnik alla Omloop: "La vittoria più grande della mia carriera"
Le interviste dopo la prima classica della stagione. Vittoria inaspettata dello sloveno, che aveva mancato la prima fuga. Politt si accontenta del secondo posto, Pidcock ottimista
Le dichiarazioni dei protagonisti dopo la Omloop Het Nieuwsblad, la prima grande classica della stagione 2024. A vincere è stato Jan Tratnik, che ha aperto una giornata di grandi successi per il Team Visma LAB, che ha trionfato anche nella gara femminile con Marianne Vos. Per lo sloveno è la prima vittoria in carriera in una corsa così importante, e arriva al termine di una gara dai mille volti, che la sua squadra aveva iniziato subito a tutta, spezzando il gruppo dopo poche decine di chilometri grazie a un'azione nel vento.
Jan Tratnik: “Dovevo avere un ruolo di supporto”
“Sono un po’ sorpreso, sappiamo di avere una squadra fortissima per le classiche e io non ne avevo corse molte in passato, per cui dovevo avere un ruolo più di supporto. I ragazzi hanno fatto un grande lavoro nella prima metà di corsa, ho mancato la fuga di poco ma sapevo di poter stare tranquillo con cinque compagni davanti. Alla fine ho solo continuato a crederci, e una volta ripresi quelli davanti sono andato al contrattacco, e alla fine ho vinto. Penso sia la vittoria più grande della mia carriera, di sicuro. Nell’ultimo chilometro ero un po’ preoccupato e non sapevo se potevo vincere lo sprint, ma poi Nils ha iniziato a tirare abbastanza presto e ho iniziato a credere di poter vincere, ed è bello essere in due con anche Wout sul podio. Non è stata una corsa molto controllata mentre erano in sei davanti, in alcuni tratti si tirava ma poi ci si fermava di nuovo, pensavo fossero tutti molto stanchi ma poi all’improvviso li abbiamo ripresi, e da lì è ricominciata la corsa. Se da ora in poi sarò capitano? Credo che tu debba chiederlo ai direttori sportivi! (ride)”
Nils Politt: “Sapevo di dover andare dietro Tratnik”
“Un altro secondo posto in una classica dopo la Roubaix (2019). La Jumbo (l’abitudine, continuerà a chiamarla così per tutta l’intervista) è stata fortissima oggi, hanno reso la corsa dura fin dall’inizio. Nel finale sapevo che nel gruppo c’erano corridori veloci come De Lie e anche Wout era ancora lì, per cui prendiamo questo secondo posto, credo sia un ottimo risultato. Il piano era che Tim Wellens provasse qualcosa sul Muur e così è stato, ed è riuscito a rientrare su quelli davanti. Io ero rimasto un po’ indietro ma sono riuscito a tornare davanti, e quando è partito Tratnik sapevo che dovevo andare dietro per avere una chance, visto quanti erano i Visma nel primo gruppo, per cui dovevo essere con uno di loro; abbiamo avuto subito un buon gap, anche quando la Lotto si è messa davanti per De Lie. Mi sono sentito bene oggi, è bello iniziare così nella prima corsa importante e spero di continuare così nelle prossime settimane. L’ultimo chilometro? Tratnik mi aveva fatto capire che non poteva tirare a fondo, per cui sono dovuto andare davanti, ma ero già al limite, per cui alla fine piuttosto che niente è meglio il secondo posto.”
Tiesj Benoot: “Il piano era attaccare dopo cinquanta chilometri”
“Il nostro piano era attaccare dopo il passaggio a Oudenaarde, dopo cinquanta chilometri. Il gruppo si è rotto, eravamo in sei davanti, poi Jan si è staccato e siamo rimasti in cinque, e da lì siamo andati a tutta. Sono rimasto davanti fino al Wolvenberg, poi sono finito nel secondo gruppo, e quando ho visto arrivare il gruppo prima del Molenberg sono rimasto impressionato da quanti erano rimasti ancora, credo che in molti abbiano potuto risparmiare stando in gruppo, e perché questo è stata così tesa fino alla fine. Infatti Politt e Jan sono rimasti davanti dopo che non erano stati fuori per tutta la gara, ma credo che fare corsa così dura abbia pagato, ed è stato per questo che Jan ha potuto vincere, non potevamo iniziare meglio di così.”
Tom Pidcock: “Sapevamo che ci sarebbe stato vento forte”
“Sono andato bene ma stavo scoppiando alla fine, ma mi sono sentito molto bene. La Omloop è sempre molto esigente, e lo è ancora di più quando iniziamo ad andare a tutta dopo trenta chilometri come oggi, almeno andremo presto a cena stasera. Sapevamo che ci sarebbe stato tanto vento, e anche se non è stato forte come ci aspettavamo ha comunque aperto in due la corsa, e siamo rimasti a lungo in venticinque davanti con quaranta secondi. Comunque è un risultato promettente, non avevo più gambe alla fine ma va bene così.”