
Randonnée Terre di Mezzo: 210 km per i Bambini Farfalla
4634 metri di dislivello tra natura selvaggia e solidarietà. Manuel Volpi (Sport No Profi): «Per noi è una sfida sportiva, per loro una sfida quotidiana»
Sabato 27 settembre andrà in scena la Randonnée Terre di Mezzo, sulle strade del Verbano Cusio Ossola. Un evento che unisce lo spirito randagio alla solidarietà con l’intero ricavato sarà devoluto a Debra Family, l’organizzazione che sostiene i Bambini Farfalla, colpiti da epidermolisi bollosa.
La partenza “alla francese” è prevista tra le 7 e le 8 da Casale Corte Cerro (VB), presso la Metallurgica Cusiana - main sponsor insieme a Cosmel - e sarà preceduta da una colazione offerta dall’organizzazione.
Il percorso principale misura 210 chilometri con 4634 metri di dislivello, l’equivalente del Monte Rosa, e attraversa i dieci comuni dell’Ecomuseo delle Terre di Mezzo, nel cuore del Parco Nazionale della Val Grande. Per chi non se la sentisse di affrontare l’intera distanza, è prevista anche una “mezza” da 114 chilometri, oltre alla possibilità di accompagnare i randonneur in forma libera.
Una “terra di mezzo” tra il Monte Rosa al Lago Maggiore
«Il nome Terre di Mezzo nasce per valorizzare un percorso che si colloca a metà tra la montagna alta, con il Monte Rosa come riferimento, e la pianura rappresentata dal Lago Maggiore», spiega Manuel Volpi, tra gli ideatori dell’evento e creator di Sport No ProFi, pagina Instagram che con ironia racconta il mondo del ciclismo amatoriale e delle grandi sfide a pedali, provando di volta in volta a sostenere cause solidali come nel caso dei Bambini Farfalla. «La randonnée prevede un percorso esigente ma molto bello, interamente all’interno del Parco Nazionale della Val Grande. Un territorio di natura selvaggia dove non c’è traffico, zero: solo silenzio e panorami incredibili».
Il tracciato conta 14 salite, lungo le stesse strade di allenamento di Elisa Longo Borghini e Filippo Ganna, per un totale di 4634 metri di dislivello e 210 chilometri, da completare in un tempo massimo di 13 ore e 30 minuti. Un percorso caratterizzato da strappi spesso in doppia cifra, che impongono ai partecipanti un’ottima preparazione fisica.
«In effetti il percorso è molto duro - ammette Volpi - ma c’è anche il corto, che rende l’evento alla portata di più persone. Però, quello che abbiamo voluto dire è che a chi pedala piace fare fatica, e quella è parte del divertimento. Ma quando conosci un bambino farfalla ti rendi conto che la loro è una sfida molto più grande, quotidiana. Per noi la salita è fatica legata a un divertimento, per loro invece è vita».
L’intero ricavato per i Bambini Farfalla
È possibile iscriversi alla Randonnée Terre di Mezzo attraverso il sito di Audax Italia: la quota è di 25 euro (ridotta a 22,50 euro per i soci ARI). Tutte le spese organizzative - affiliazioni, permessi, logistica - sono coperte dagli sponsor principali, rendendo così possibile devolvere l’intero ricavato ai Bambini Farfalla. Si tratta di bambini e ragazzi colpiti da epidermolisi bollosa, una malattia genetica rara che in Italia interessa circa 1500 persone, rendendo la pelle fragile come le ali di una farfalla. Basta un urto o anche un semplice contatto perché si formino bolle e lesioni dolorose, spesso accompagnate da medicazioni quotidiane lunghe e costose.
Accanto a loro c’è Debra Family, una Onlus che offre sostegno concreto ai malati e alle famiglie: dalla sensibilizzazione alla raccolta fondi per le cure, fino alla creazione di una comunità capace di non far sentire sole le persone che convivono con questa patologia.
«Uno dei problemi più grandi delle malattie rare è che non se ne parla - sottolinea Volpi - il lavoro di Debra è fondamentale: non solo aiutano i malati con il supporto pratico, ma diffondono la conoscenza della malattia. E più persone ne sono consapevoli, più cresce la solidarietà».

Una comunità che cresce
La manifestazione è organizzata da Insubria Sport, con il sostegno di due sponsor principali: Cosmel e Metallurgica Cusiana. Proprio quest’ultima è diventata parte integrante del progetto grazie al suo titolare, Fabio, che ha conosciuto la randonnée partecipando alla “data zero” dello scorso anno. «Lui non conosceva né Insubria Sport né i Bambini Farfalla - racconta Volpi - Pedalando insieme ha capito il senso dell’iniziativa ed è scattata una scintilla. Così è salito a bordo con entusiasmo e oggi la sua azienda ospiterà partenza, arrivo, colazione e pasta party».
Oltre al supporto logistico, Metallurgica Cusiana ha voluto dare un contributo concreto alla causa con un’iniziativa parallela, una felpa solidale, realizzata in collaborazione con SlopeLine, in vendita dal 15 settembre al 15 ottobre. Anche in questo caso, parte del ricavato sarà devoluto ai Bambini Farfalla.
Tra gli ideatori della manifestazione c’è anche Michelangelo Pacifico, ultraciclista dal curriculum impressionante e volto già noto ai lettori di Cicloweb per la sua partecipazione a Viaggiatori Anomali - Territori mistici. La sua presenza aggiunge ulteriore prestigio a un evento che unisce passione sportiva e solidarietà.

Sport No Profi, molto più di una maglietta
La Randonnée Terre di Mezzo non è l’unico tassello del mosaico solidale che ruota intorno a questo evento. Manuel Volpi porta avanti anche un progetto personale, che ha battezzato Sport No Profi.
«Ho iniziato raccontando storie di bici, un po’ per curiosità e un po’ per passione. Poi ho capito che potevo usarle anche per dare messaggi più profondi» racconta. Da lì è nata la campagna sui Bambini Farfalla, alla quale Manuel ha voluto dare anche un contributo personale.
«Tutto è nato quasi per caso. Sono andato da Be a Pro, che stava realizzando le nuove divise per Insubria Sport, la mia squadra. Da curioso, ho chiesto se potevo documentare tutto il processo, dalla A alla Z, e abbiamo fatto dei video per il mio canale. Alla fine, mi hanno chiesto cosa volessi in cambio della visibilità che gli avevo dato, e io ho proposto di realizzare una mia maglietta. A quel punto però mi sono detto: “Perché farla solo per me? Facciamola con uno scopo benefico”. E così è nata Sport No Profi: una maglietta senza sponsor, senza pubblicità, venduta semplicemente per devolvere i proventi ai Bambini Farfalla».
Ma la vera forza non è economica: «La cosa più importante è far conoscere l’epidermolisi bollosa. È una malattia rara e poco conosciuta. Se anche poche persone ne vengono a sapere e ne parlano, allora abbiamo già fatto qualcosa di grande».
Sport No Profi non è solo Bambini Farfalla. Quest’estate, ad esempio, Volpi ha raccontato la storia di Emilia, una bambina con la sindrome di Rett che, grazie a una speciale bici-sidecar, può uscire e pedalare insieme alla sua famiglia. Un video semplice, condiviso su TikTok e Instagram, che ha superato le 100.000 visualizzazioni, ma soprattutto ha creato una rete con altre famiglie con figli disabili, che hanno chiesto informazioni, contatti, consigli.
«Non è questione di numeri o visualizzazioni - sottolinea Volpi - il valore è nella connessione: se anche solo quattro persone vedono che qualcosa si può fare, che una porta si apre, che un bambino può avere un po’ di speranza in più, allora lo sforzo è ripagato». La bici, in fondo, è anche questo: un mezzo per andare lontano, ma soprattutto uno strumento per non mollare. «Non molli in sella e non molli nella vita - conclude - è questo il messaggio che vorrei far passare con Sport No Profi».

