Remco Evenepoel festeggia il terzo titolo mondiale di fila a cronometro © Profilo X UCI
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Un, due, tre... Remco: Evenepoel surclassa Pogačar e stravince la crono iridata di Kigali

Clamorosa prestazione del tricampione iridato, che innesta un'altra marcia fin dal via e si toglie lo sfizio di raggiungere e superare lo sloveno in salita. Vine medaglia d'argento, Van Wilder beffa Tadej per il bronzo. Gli azzurri tra i primi 15

21.09.2025 17:30

Un'immagine potentissima, se non altro perché nessuno si sarebbe aspettato di vederla per davvero: Remco Evenepoel che raggiunge e stacca in salita il campione di quasi tutto Tadej Pogačar. Il Mondiale di Kigali (Ruanda) è appena cominciato, ma questo episodio si è già fissato nella mente di tutti gli appassionati - che pure si aspettavano un duello equilibrato tra il belga e lo sloveno - e dei due protagonisti. Da una parte, un Remco mai così scintillante, che ha viaggiato a passo sostenuto fin dal primo intermedio, scavando un solco incolmabile per tutti gli altri; dall'altra, un Tadej stanco e appesantito (anche) dalle fatiche della trasferta canadese, a cui non è bastato l'orgoglio per evitare il clamoroso KO sulla Côte de Kimihurura, l'ultima fatica di un percorso davvero severo. Risultato: Evenepoel riscatta una stagione iniziata in ritardo per il grave incidente in allenamento e proseguita persino peggio, con il ritiro al Tour de France e il rumoroso divorzio dalla Soudal Quick-Step, aggiudicandosi per la terza volta di fila il titolo iridato a cronometro, impresa riuscita in passato soltanto a Michael Rogers e Tony Martin (che ancora oggi è il plurivincitore assoluto con 4 allori mondiali). Il 25enne belga non ha demolito soltanto Pogačar, ma tutta la concorrenza, capeggiata da un pur competitivo Jay Vine, che ha chiuso a 1'17" da Evenepoel. Se il nome dell'australiano aveva affollato i pronostici della vigilia, pochi avrebbero scommesso sul podio dell'altro belga Ilan van Wilder, che ha beffato il campione sloveno per un solo secondo. Fuori dai primi 10 i due italiani in gara, Matteo Sobrero e Mattia Cattaneo, quest'ultimo in calo nel finale dopo aver occupato a lungo la top 10 provvisoria.

La cronaca dei Mondiali a cronometro Elite uomini

La prova a cronometro più lunga dell'anno (40,6 km) assegnerà il 31° titolo iridato della storia della categoria Elite. In contumacia degli specialisti puri - che hanno disertato in blocco la trasferta di Kigali - la sfida sarà un affare ristretto ai grandissimi campioni, che dovranno interpretare con giudizio il percorso di gara. Dopo aver lasciato la BK Arena, i cronomen dovranno affrontare una lunga serie di saliscendi prima di arrampicarsi sulla Côte de Nyanza (2500 metri al 5,8%), posizionata al km 10,800. Una discesa di 6 km precede il secondo passaggio sul Nyanza, affrontato questa volta dal versante opposto: 6,5 km al 3,3%. Ancora un tratto in contropendenza - intervallato da un paio di falsipiani - prima di imboccare la Côte de Peage, uno strappo di 2 km al 6% che si trova a meno di 6 km dall'arrivo. Infine, la principale insidia della prova iridata: la Côte de Kimihurura, 1300 metri completamente lastricati che salgono al 6,3% medio, particolarmente esigenti nella prima parte, in cui si supera la doppia cifra di pendenza. All'interno dell'ultimo chilometro, la strada concede un po' di respiro prima di indurirsi nuovamente fino al capolinea del Convention Center

Il ruandese Shemi Nsengiyumva inaugura la serie di 54 partenze dal festoso palasport di Kigali. Nessuna prestazione degna di nota fino all'arrivo del belga Florian Vermeersch, che chiude la sua prova in 54'49"59. Lo scenario cambia con l'arrivo del connazionale Ilan van Wilder, che si installa momentaneamente in testa con il crono di 52'22"09 davanti all'australiano Luke Plapp (a 27"), al canadese Michael Leonard (a 1'17") e all'italiano Matteo Sobrero (a 1'23"). Tuttavia, la sfida si accende con le partenze dei favoriti annunciati: il messicano Isaac del Toro, l'australiano Jay Vine, lo sloveno Tadej Pogačar e il vincitore delle ultime due maglie iridate, il belga Remco Evenepoel.

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Un esausto Ilan van Wilder sul traguardo della crono iridata che gli regalerà un bronzo inatteso © Profilo X UCI

Il giovane corridore messicano apre la serie di passaggi al primo intermedio (km 10,8), fermando l'orologio sui 14'49", lasciandosi alle spalle Pogačar (a 1"), Vine (a 2"), il francese Bruno Armirail (a 7") e il norvegese Andreas Leknessund (a 9"). Tuttavia, Evenepoel mette tutti d'accordo con un eccezionale 14'05": 44" di vantaggio su del Toro, 45" sul campionissimo sloveno, 46" sull'oceanico, 52" sul transalpino, 53" sullo scandinavo e 56" su van Wilder.

In cima alla seconda Nyanza (km 24), del Toro subisce il sorpasso di van Wilder e Leknessund: 3° posto provvisorio con 24" di ritardo dal belga. Vine scavalca il corridore della Soudal-Quick Step con il crono di 31'40", poi cancellato da un Evenepoel straripante: 30'23"! Classifica al secondo intermedio: Remco al comando con 1'17" su Vine, 1'42" su Tadej, 1'43" su van Wilder, 1'50" su Leknessund, 1'57" su Armirail, 2' su del Toro. 

Il vincitore della maglia a pois alla Vuelta di Spagna viaggia ancora forte, come si può evincere dal risultato cronometrico al km 31,6: Vine conferma il divario su van Wilder (27"), Leknessund e Armirail, entrambi a 43". Fari puntati sui due favoriti della vigilia: il promesso sposo della Red Bull-BORA-Hansgrohe ha ormai messo nel mirino lo sfidante sloveno, che gli rende 1'50". Non solo: Pogačar è addirittura alle spalle di van Wilder, seppure di soli 7". La classifica al penultimo intertempo: Evenepoel al comando con 36'55". Alle sue spalle Vine (a 1'24"), van Wilder (a 1'51"), Pogačar (a 1'58") e Leknessund (a 2'07").

Spostiamoci all'arrivo: il secondo dei cronomen belgi resiste all'assalto di Isaac del Toro, che si accomoda alle spalle di van Wilder per soli 4"79. Se la sfida per il titolo mondiale si può ormai considerare chiusa, non resta che assistere alla spartizione degli altri due posti sul podio: Vine si assicura una medaglia, precedendo van Wilder di 1'21". Dal canto suo, Evenepoel accarezza l'idea di scavalcare addirittura lo sloveno, che pure era partito 2'30" prima di lui. Fatto sta che Tadej viene clamorosamente raggiunto e staccato sul Kimihurura da un incontenibile Evenepoel, che chiude la sua crono in 49'46". Di contro, Pogačar chiude addirittura alle spalle di van Wilder, che salva il bronzo per un solo secondo. 

Riepilogando: Remco Evenepoel conquista il suo terzo titolo iridato consecutivo a cronometro (oltre che il 7° successo del 2025 e il 66° da professionista) davanti a Vine (a 1'14"), van Wilder (a 2'36"), Pogačar (a 2'37") e del Toro (a 2'40"). A seguire Leknessund (a 2'57"), Plapp (a 3'03"), Armirail (a 3'36"), l'olandese Thymen Arensman (a 3'39") e lo svizzero Stefan Küng (a 3'48"). Capitolo italiani: Matteo Sobrero meglio di Mattia Cattaneo, che pure aveva accarezzato l'idea di entrare nella top 10 di giornata dopo 2/3 di cronometro. 13° il piemontese della Red Bull - distanziato di 3'59" - 15° il lombardo della Soudal (a 4'10"). 

L'ordine d'arrivo

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Carmine Marino

Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre '23.