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Algarve, Foss-Higuita fanno il rollerball, Gaudu vince alla Fóia su un ottimo Battistella

17.02.2022 19:43

L'albo d'oro recente dell'Alto da Fóia induce un certo rispetto: aspettando che Ethan Hayter, che qui vinse nel 2021 e oggi quasi quasi si ripeteva, diventi un crack del ciclismo, basti ricordare che su una delle salite simbolo della Volta ao Algarve nel 2021 s'impose Remco Evenepoel, e nel 2020 un certo Tadej Pogacar. Anche Remco oggi era in gara, nel gruppetto che andava a giocarsi la vittoria, e c'erano altri buoni personaggi che vedremo in prospettiva nelle grandi gare a tappe, da David Gaudu che la tappa l'ha vinta a Daniel Martínez, non mancando di citare Thomas Pidcock, attesissimo in ogni sua uscita, che oggi non ha avuto la brillantezza dei migliori, pur arrivando loro a ridosso. Menzione d'onore per Samuele Battistella, bravissimo a conquistare il secondo posto in un finale reso convulso da una caduta che ha coinvolto Tobias Foss e Sergio Higuita; per il 23enne di Castelfranco Veneto la stagione pare proprio cominciata sotto buoni auspici, visti gli ottimi piazzamenti della scorsa settimana al Tour de la Provence e visto quanto oggi sia stato protagonista.

La seconda tappa della Volta ao Algarve 2022, Albufeira-Fóia di 182.4 km con arrivo in salita, è scattata senza quattro uomini abbattuti dalle cadute e non arrivati al traguardo ieri, tra questi Sebastián Molano (UAE Emirates) e Filippo Baroncini (Trek-Segafredo), quest'ultimo con un radio rotto; non partiti invece Nils Politt (Bora-Hansgrohe) e Tim Declercq (Quick-Step Alpha Vinyl). Partiti eccome invece Unai Iribar (Euskaltel-Euskadi), Nicolas Zukowski (Human Powered Health), Tomás Contte (Aviludo-Louletano), Hugo Nunes (Rádio Popular-Paredes) e João Matias (Tavfer-Mortágua), ovvero i fuggitivi del giorno, usciti nei primi chilometri e ripresi sulle prime rampe dell'ascesa di Picota, a 28 km dal traguardo. In mezzo, un vantaggio massimo di 4' per i fuggitivi; e, strada facendo, una caduta in gruppo (ai -54) le cui maggiori spese le hanno fatte Ion Izagirre (Cofidis) e Lars Van den Berg (Groupama-FDJ), costretti al ritiro.

Sulla salita di Picota è stata la Alpecin-Fenix a fare il ritmo, iniziando a selezionare il gruppo. Ai -22.5 è partito solo soletto Unai Iribar, evidentemente non sazio della fuga. In realtà puntava ai punti Gpm, ma non tutti sono stati d'accordo, e alle sue calcagna si sono messi poco dopo Warren Barguil (Arkéa Samsic) e Delio Fernández (Atum General-Tavira), poi quest'ultimo è rimasto solo mentre in gruppo gli INEOS Grenadiers con Geraint Thomas in prima linea si prendevano la scena. Raggiunto Fernández ai -19, il ritmo dei britannici è rimasto alto fino al Gpm, con Ben Tulett che ha tirato dai -17 al Gpm dei -15.5; quindi è passato davanti Jonathan Castroviejo che ha continuato a trainare un sempre più ridotto gruppo fino ai -5, quando si era già sulla salita finale, l'Alto de Monchique.

Quando lo spagnolo si è spostato c'è stata una progressione di Dylan Van Baarle che però poi si è spostato lasciando il cerino in mano alla Quick-Step Alpha Vinyl, che con Louis Vervaeke si è accollata l'incarico di fare l'andatura in vista della prevedibile volata all'insù; quando però il belga si è spostato, a 2.5 km dalla fine, nessuno ha alzato un ciglio, e allora ci si è messo Stefan Küng (Groupama) a fare il ritmo col compagno David Gaudu alla ruota. Ai 1100 metri è scattato Frederico Figueiredo (Glassdrive Q8 Anicolor), gli INEOS hanno però ripreso il controllo della situazione e sono andati a chiudere ai 350 metri.

Ai 250 è partito Samuele Battistella (Astana Qazaqstan) con Tobias Foss (Jumbo-Visma) a ruota e Sergio Higuita (Bora-Hansgrohe) subito dietro; sulla penultima curva il colombiano è venuto fuori forte con Gaudu a ruota, poi le strade dei due si sono separate, Higuita è andato all'esterno provando a superare Foss, mentre il francese veniva al centro della strada, tra il norvegese e Battistella. Ai 50 metri, uscendo dall'ultima curva, l'incedere caracollante delle biciclette ha fatto sì che le anteriori di Foss e Higuita si toccassero, catapultando pesantemente entrambi i malcapitati sull'asfalto (nessun problema grave però, la velocità era comunque limitata).

Gaudu, al centro, non ha perso una pedalata e ha superato Battistella, chi era più indietro è stato in qualche misura frenato dalla caduta, dovendo rallentare per cautela o per dribblare direttamente le bici in mezzo alla strada. Vittoria comunque meritata per Gaudu, che veniva fuori molto bene e che va a referto con 1" cronometrato su Battistella, Ethan Hayter (INEOS), Brandon McNulty (UAE Emirates), Daniel Martínez (INEOS), Remco Evenepoel (Quick-Step), Julien Bernard (Trek-Segafredo), Georg Zimmermann (Intermarché-Wanty), Tony Gallopin (Trek) e Sven Erik Bystrøm (Intermarché). 17esimo Thomas Pidcock (INEOS) a 17", Higuita e Foss sono poi passati a 36" e 41" rispettivamente.

Gaudu prende anche la testa della classifica col solito secondo su McNulty, Evenepoel, Hayter, Martínez, Bernard e Bystrøm, 8" su Gallopin, 17" su Pidcock, 18" su Van Baarle, 21" su Juan Pedro López (Trek) e 29" su Battistella, 12esimo. Domani la terza tappa, Almodôvar-Faro di 211.4 km, dovrebbe riportare in campo i velocisti, nonostante qualche salitella che fino ai -25 incresperà il percorso. Oppure fuga.

Notizia di esempio
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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!