Giro d'Italia

Ecco (quasi) tutte le montagne del Giro d'Italia 2026

Confermato il finale con doppia ascesa Piancavallo, all'indomani del tappone dolomitico; a inizio dell'ultima settimana spunta anche Madonna di Campiglio

28.10.2025 11:05

Ormai il periodo delle anticipazioni sul percorso del Giro d'Italia 2026 è nel suo momento più agitato e le novità si susseguono con una certa rapidità. Varie notizie nelle ultime ore consentono di ricostruire con più esattezza la seconda metà di Giro e iniziare a comporre il quadre delle montagne che decideranno la corsa: vediamole insieme.

 

Arrivi in quota a Pila e Madonna di Campiglio

Già si era detto di una tappa di montagna tutta valdostana, anche se niente si sapeva delle località che l'avrebbero ospitata. Un articolo di pochi giorni fa de La Vallée lancia Pila come la favorita per il traguardo della tappa, scavalcando Cervinia che era la prima ipotesi ad essere stata formulata. Per il resto non sappiamo niente del tracciato di questa frazione di montagna, che dovrebbe corrersi venerdì 22 maggio: La Vallée ricorda che il precedente traguardo a Pila del 1992 vide la breve ma ripida ascesa di Campremière come penultima asperità e dicendo che potrebbe essere riproposta non sappiamo quanto si tratti di una notizia e quanto di una speranza.

Un altro tassello lo va a riempire l'anticipazione pubblicata da Luca Franchini su l'Adige di questa mattina: seppur in assenza di maggiori dettagli, a quanto pare l'arrivo di un'altra frazione di montagna verrà ospitato da Madonna di Campiglio, che sarebbe per la 4a volta nel percorso del Giro. Per avere un percorso lineare ed essendoci da tempo notizia di interesse da parte della montagna bergamasca ha senso immaginarsi questo arrivo alla 17a tappa, ma tutto è ancora in divenire e gli schemi sono ancora abbastanza incerti e potrebbero essere ribaltati da un momento all'altro. Non per niente Franchini non si sbilancia sulla collocazione esatta, ma in ogni caso non si esce dalle due tappe che aprono l'ultima settimana.

 

Il gran finale friulano

A fianco di queste due novità, arriva una conferma succulenta sul Messaggero Veneto firmata da Antonio Simeoli: la 20a tappa partirà da Gemona del Friuli per arrivare a Piancavallo. Due sono i temi centrali di questa frazione: il primo è il cinquantenario del tremendo terremoto che ha sconquassato il Friuli, alla cui commemorazione sono legati la partenza da Gemona e i primi km attraverso alcuni dei comuni più colpiti all'epoca, come Buja, Colloredo di Monte Albano e Majano; il secondo è la necessità di una tappa spettacolare che possa chiuderà degnamente il Giro d'Italia senza bloccare tatticamente i giorni precedenti, problema che avrebbe suscitato l'ipotesi iniziare di chiudere i giochi per la classifica sullo Zoncolan. In questo modo il tappone dolomitico del giorno prima, che secondo Simeoli percorrerà anche il Fedaia, sarà valorizzato nel giusto modo.

Altimetria ipotetica 20a tappa

Il tracciato, come già avevamo anticipato anche noi, dovrebbe svolgersi prevalentemente in provincia di Pordenone: Simeoli parla di transiti da Forgaria e Clauzetto e poi genericamente di montagna pordenonese. Difficile interpretare l'accenno finale, anche se è evidente che per salire due volte a Piancavallo non restano molti km per allungare la tappa. La prima salita che verrebbe in mente sarebbe la Forcella di Pala Barzana, che anche nel 2020 fu la penultima prima della salita a Piancavallo: tuttavia è chiusa per smottamenti da tempo e i lavori per la ricostruzione ex-novo non sono ancora partiti, quindi è difficile immaginarla nel percorso (sull'altimetria abbiamo indicato il punto in cui si imboccherebbe la salita). Per il momento buttiamo lì la salita alla Forchia di Meduno, una licenza artistica che ci concediamo per il semplice fatto che la salita consente di tornare da Clauzetto verso ovest su strade percorso anche dalle granfondo locali.

Come già detto in altre occasioni, il profilo qui allegato è quindi meramente indicativo, ma rende comunque bene l'idea di come sarà la tappa anche nella sua versione definitiva.

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Francesco Dani
Volevo fare lo scalatore ma non mi è riuscito; adesso oscillo tra il volante di un'ammiraglia, la redazione di questa testata, e le aule del Dipartimento di Beni Culturali a Siena, tenendo nel cuore sogni di anarchia.